The Last of Us, la recensione del finale di stagione: la conclusione del viaggio

La recensione di The Last of Us 1x09, ultimo episodio della prima e straordinaria stagione della serie di Craig Mazin e Neil Druckmann: toccante, impietoso e sconvolgente come quello del videogioco originale.

The Last of Us, la recensione del finale di stagione: la conclusione del viaggio

Dagli scheletri dei grattacieli metropolitani di Boston fino alle strade battute dai rivoltosi di Kansas City, passando per l'accampamento di Jackson fino alla spettrale e poco rassicurante Silver Lake sommersa dalle gelide nevi invernali. Il viaggio di Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey) lungo l'America post-pandemica di The Last of Us li ha visti affrontare militari della FEDRA, infetti di ogni tipo - runner, stalker, clicker, bloater - ed esseri umani ormai corrotti nel profondo, ma anche incontrare e sperimentare sulla propria pelle gli ultimi barlumi d'amore in un mondo alla deriva e formare tra loro un legame sempre più solido e sincero.

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The Last of Us: Bella Ramsey nel finale di stagione

Le stagioni dell'anno ci hanno così raccontato quelle della vita da sopravvissuti dei due protagonisti della serie - in Italia su Sky e Now -, partendo dall'estate e arrivando adesso alla primavera, simbolo di cambiamento e rinascita. Il finale di stagione dello show - intitolato Look for the Light - rappresenta la fine del lungo viaggio di Joel ed Ellie, che è forse meglio definire la conclusione di un primo e fondamentale capitolo della loro esistenza che esattamente come quello del videogioco sconvolge ed emoziona nel profondo, lasciando lo spettatore attonito e pensieroso a domandarsi: "Lo avrei fatto anche io?".
[ATTENZIONE, SPOILER A SEGUIRE]

Luci e ombre

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The Last of Us: Ashley Johnson in una scena del finale di stagione

L'incontro e l'uccisione di David hanno traumatizzato Ellie, che settimane o mesi dopo l'evento vediamo cambiata, cresciuta. Lei e Joel sono alle porte di Salt Lake City e stanno per raggiungere l'ospedale dove si trovano Marlene e gli altri membri delle Luci che li stanno aspettando, ma proprio in questi ultimi chilometri Joel non sembra più disposto a separarsi da Ellie facilmente. Il viaggio e i momenti passati con lei, la schiettezza della ragazza e la sua forza, la sincerità di un legame nato nell'apocalisse e nutritosi di un affetto non dovuto, ha portato l'uomo ad affezionarsi all'adolescente come fosse sua figlia. Glielo dice chiaramente: "Non sei dovuta a farlo. Possiamo tornare da Tommy e dimenticarci di tutto". Il viaggio non ha cambiato solo Joel, comunque, perché tutta l'esperienza accumulata, le persone incrociate, le morti evitate e gli omicidi commessi hanno lavorato a fondo nella coscienza di Ellie, dandole uno scopo.
Non sarà forse riuscita a salvare Riley o Sam, ma se il suo sangue potrà salvare il mondo allora tutto il dolore provato sarà valso a qualcosa: "Lo so che mi vuoi proteggere e lo hai fatto", dice Ellie a Joel, "e quando questa storia sarà finita potremo andare dove vorrai, ti seguirò ovunque. Ma dobbiamo finire quello che abbiamo cominciato".

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The Last of Us: Pedro Pascal e Bella Ramsey in una scena del finale di stagione

Scopriamo poi nel prologo il perché della sua immunità, quando in un flashback vediamo la madre di Ellie (interpretata da Ashley Johnson, attrice già interprete di Ellie nel videogioco) partorire la figlia poco dopo essere stata morsa da un infetto ma abbastanza in tempo da far scattare qualcosa nel suo meccanismo immunitario e bloccare il propagarsi del cordyceps. A morire per permettere ad Ellie di salvare il mondo è stata quindi anche la madre, elemento che rende l'obiettivo di una cura ancor più cardinale per lei, assolutamente inevitabile, costi quel che costi.
Il fatto è che, una volta raggiunto l'ospedale, Marlene rivela a Joel che il costo per un vaccino è la vita stessa di Ellie, dovendo asportare quella parte del cervello infettata dal fungo per studiarla. L'uomo si ribella, non vuole, sostiene "che non sia la decisione migliore", di "trovare qualcun altro", che "non capiscono". La leader delle Luci sostiene invece di comprendere la frustrazione di Joel, avendo conosciuto la madre di Ellie e avendole giurato di proteggerla, ma la salvezza del mondo è più importante di ogni altra cosa, e anche se la ragazza non sa di doversi sacrificare, conoscendo la verità accetterebbe senz'altro di morire per salvare tutti. Ma Joel non ci sta: non può perdere un'altra figlia.

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Scelte

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The Last of Us: Bella Ramsey in una scena del finale di stagione

Ali Abbasi si conferma la scelta migliore per concludere in cabina di regia la prima stagione di The Last of Us. La sua visione nobilita recitazione e dramma, valorizzando al contempo la potenza della scena e lavorando con eleganza sull'azione, che non è mai sopra le righe ma immersa nello spirito del prodotto e, anzi, del momento che sta raccontando. Lo ripetiamo: Mazin alla scrittura e Abbasi alla regia si rivelano l'accoppiata più funzionale e meglio assortita per la serie, e il finale lo dimostra in ogni suo passaggio, dai primi piani di Pascal e della Ramsey fino alle transizioni al nero e agli stacchi di montaggio. È cinematografia al servizio della storia stessa, mai vuoto, mai vano. Il talento registico e la grammatica della narrazione per immagini lasciano filtrare ogni piccola emozione dalle parole e dalle espressioni dei protagonisti, soprattutto da Joel in una chiusura spiazzante che tira fuori tutta la grinta e la bravura di Pascal.
Sì, perché il suo protettore sceglie di andare fino in fondo e concludere di fatto "ciò che aveva cominciato". Non si tratta di salvare tutto il mondo, comunque, ma soltanto il suo, soltanto Ellie. Abbasi si affida allora alle sonorità immersive e struggenti di Gustavo Santaolalla per accompagnare un montaggio che soppianta la narrazione gameplay originale per creare qualcosa di più intenso in grado di esteriorizzare tutta la sicurezza della scelta di Joel e la sua ineluttabile determinazione.

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The Last of Us: Pedro Pascal nel finale di stagione

La scena della strage delle Luci è magnifica e gli ultimi 15 minuti della serie sono alcuni dei meglio confezionati dell'intero prodotto seriale, serrati e scioccanti, capaci di mettere a nudo l'anima più vera dei protagonisti e i loro naturali contrasti, cementando definitivamente le fondamenta della loro relazione con egoismo e bugie. Ma The Last of Us non lo ha mai nascosto: la morale è un lusso che non tutti possono o vogliono più permettersi ed è l'interesse personale - che siano affetti o bisogni - a prevalere su tutto.
Basti pensare alle decisioni di Bill e di Henry, anche loro protettori che alla fine hanno scelto di agire o con etica e filosofia o con coraggio e paura, facendo però ciò che c'era da fare. E anche Joel sceglie la via dell'egoismo, vedendo in Ellie la sua unica ragione di vita. Il pensiero va subito al dialogo prima dell'evento, quando lui rivela a lei di aver tentato il suicidio anni prima, senza però riuscirci, mentre Ellie si dice grata che non abbia funzionato. È semplice: Joel non vuole morire ora che ha trovato un significato per andare avanti e non vuole che la persona che ha risvegliato in lui tali sentimenti scompaia.

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The Last of Us: un primo piano di Bella Ramsey nell'ottavo episodio

Prende allora la decisione per Ellie, ammantando poi il tutto di falsità per giustificare le sue azioni. Lei risponde con la verità che la contraddistingue, ormai vicina a Jackson: gli parla di Riley per dargli la misura stessa del suo tormento e del suo bisogno di salvare qualcuno. E poi chiede a Joel di giurare: "Giurami che tutto ciò che mi hai detto sulle Luci è vero". Lui la fissa, impassibile: "Lo giuro". Lei sa di non potergli credere ma decide di farlo: "Ok". Quattro anni dopo arriveranno le conseguenze delle loro scelte, ma ne torneremo a parlare a tempo debito quando uscirà la seconda stagione di The Last of Us.

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Conclusioni

The Last of Us raggiunge la fine del suo viaggio, o meglio la fine della prima parte di un percorso ancora molto lungo. L'ultimo episodio - il più corto e condensato della stagione - traduce ancora una volta ottimamente il materiale originale, nobilitandolo ancora di più grazie alla regia di Abbasi e alla scrittura di Mazin, che si confermano l'accoppiata vincente della serie. Il finale si dimostra straordinario, umano, impietoso e spiazzante proprio come quello del videogioco, consegnando The Last of Us nell'Olimpo delle migliori produzioni televisive degli ultimi tempi.

Movieplayer.it
4.5/5
Voto medio
4.4/5

Perché ci piace

  • Abbasi e Mazin si confermano la coppia creativa vincente della stagione.
  • La traduzione elegante ed efficace della strage delle Luci.
  • Pedro Pascal e Bella Ramsey una certezza fino alla fine.
  • Le musiche di Santaolalla che giocano un ruolo fondamentale in due momenti chiave.
  • Il rispetto della conclusione originale, inappuntabile.

Cosa non va

  • Essendo l'ultimo episodio, la sua brevità rispetto ai precedenti potrebbe trasmettere un senso di "fretta" allo spettatore.