The Last of Us 2: le sfide della puntata 6, fra flashback e aggiunte narrative inedite

HBO aveva già anticipato quello che avremmo visto nella 2x06 di The Last of Us, una puntata che presenta svariate svolte inattese anche a chi conosce il videogame.

Pedro Pascal e Bella Ramsey in The Last of Us 2x06

Che la sesta puntata della stagione 2 di The Last of Us avrebbe visto il ritorno in scena di Pedro Pascal non era un mistero per nessuno. Non lo era, chiaramente, per chi conosce il videogame e la sua struttura fortemente basata su flashback. Ma a conti fatti non lo era neanche per chi ha imparato a conoscere questi personaggi grazie alla produzione targata HBO. Alla fine della quinta puntata, dopo l'uccisione di Nora, c'è stata quella fugace apparizione che ha fatto provare emozioni laceranti a mezzo mondo con un semplice "Hey kiddo".

The Last Of Us 2 Pedro Pascal
Pedro Pascal torna protagonista nella 2x06 di The Last of Us stagione 2

Poi i materiali promozionali non hanno di certo nascosto il fatto che ci sarebbero state delle scene con Joel. D'altronde c'erano già stati degli assaggi di ciò nei vari trailer diffusi settimane fa. Ma nel raccontare come il rapporto fra Ellie e Joel si sia incrinato nei cinque anni che separano la prima stagione dalla seconda, vengono fatte anche alcune aggiunte di non poco conto, come la scena del prologo in cui conosciamo il padre di Joel e quelle focalizzate su Eugene, personaggio interpretato da Joe Pantoliano che nel videogioco veniva solo citato e che, nell'adattamento televisivo, diventa il marito del personaggio di Catherine O'Hara, Gail. E del quale ci viene narrato la tragica storia.

Come Ritorno al futuro

Pedro Pascal, l'interprete di Joel, si è davvero preso una pausa dal set di The Last of Us 2 fra le riprese della seconda e della sesta puntata. Pausa che magari non sarà stata poeticamente dettata da ragioni emotive, l'attore è ultra richiesto e super impegnato, ma che in ogni caso ha comunque avuto dei risvolti emozionali nella lavorazione dello show. Lo racconta proprio Neil Druckmann, il papà del videogame e co-showrunner della serie insieme a Craig Mazin, in un'intervista a The Wrap che si concentra su questa importante puntata flashback in cui lui si è riservato il ruolo di regista.

Last Of Us Part 2 Joel
Una scena dalla prima puntata di The Last of Us 2

Assistere al ritorno del protagonista - quasi - assoluto della stagione 1 è stato, nelle parole di Druckmann, "speciale anche perché il cuore della storia è la relazione fra Joel ed Ellie. È un approfondimento sul centro emotivo di ogni cosa. Come regista, ero estremamente nervoso perché sapevo quanto fosse importante questo materiale. Era già presente nel gioco, ed ero nervoso anche quando l'ho diretto lì. Dovendolo rifare per la serie, volevo davvero rendergli giustizia, sia per il gioco che per lo show". Questo ha messo realizzatori e cast di fronte a sfide che non sono state solo ed esclusivamente di carattere emotivo. Ci sono state problematiche anche tecniche da affrontare.

Già perché per arrivare a uno dei momenti più significativi, quello fra Joel ed Ellie sotto al portico in cui l'uomo svela cosa è davvero accaduto con le Luci al St Mary's Hospital, Neil Druckmann ha anche dovuto rigirare la scena del ballo vista nel primo episodio trovandosi in una situazione probabilmente analoga a quella vissuta da Robert Zemeckis col Ballo Incanto Sotto al Mare di Ritorno al futuro. Questo perché nella prima puntata, diretta da Mazin, tutto era vissuto dal punto di vista di Ellie.

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In questa la viviamo dalla prospettiva di Joel. Pertanto, durante le riprese della scena, Druckmann e la troupe tenevano, su un monitor, la scena così come diretta da Craig Mazin in modo tale da far combaciare ogni cosa.

La massimizzazione dell'impatto emotivo

A The Wrap, Druckmann illustra anche la ratio che ha condotto alla concentrazione di più flashback in un'unica puntata laddove, nel videogame, venivano diluiti in più passaggi. Secondo lo showrunner bisognava ficcare tutto in un solo episodio sfruttando il fatto che, giunti a questo punto, il pubblico avrebbe sentito tantissimo la mancanza di Joel, proprio come Ellie. Ed è stato scelto il sesto poiché è quello in cui la ragazza si trova nel suo momento più basso. Durante la fuga dalla stazione televisiva lei e Dina avevano eliminato un paio di Lupi, senza subire traumi emotivi di sorta perché il contesto era ben differente da quello i cui Ellie decide di rendere più rapido, e brutale, il trapasso di Nora nel seminterrato dell'ospedale pieno di spore di Cordyceps.

Secondo Druckmann "Ci rendiamo conto che non è più l'Ellie della prima stagione, che era inorridita quando aveva sparato a una sola persona. Ora è cambiata, indurita, e in molti modi crede di essere come Joel". Per poi aggiungere anche che: "Credeva che, una volta da Nora, sarebbe riuscita ad agire come Joel facendo qualunque cosa servisse, qualunque atto di violenza, qualunque orrore pur di raggiungere il suo scopo, trovare Abby. E come vedremo più avanti, forse Ellie non è proprio come Joel. Perciò era importante, proprio in quel momento, tornare indietro e ricordare il senso di tutto il viaggio: questa relazione tra due persone che si amano profondamente".

Di padri e di mariti

Dato il tema al centro di The Last of Us, quello di una paternità putativa, come nel caso di Joel ed Ellie, o naturale, come fra Abbie e suo papà, nell'adattare la storia per il piccolo schermo, si è materializzato il desiderio di mostrare come Joel è diventato quello che è inserendo una digressione in cui lo vediamo, adolescente, alle prese con suo padre. A interpretarlo, il Tony Dalton di Better Call Saul. Per le menti creative della serie, era di fondamentale importanza esplorare il rapporto genitore-figlio anche nei termini di ciò che si tramanda alla prole. Un bagaglio che può oscillare dal trauma alla positività, dalla violenza alla speranza. Dal desiderio che i genitori hanno di fare del loro meglio con gli strumenti che possiedono. E dalla volontà di comprendere come Joel fosse stato "programmato" nel suo modo di agire e pensare.

Tramite il segmento a casa Miller, ci viene fatto vedere un padre che è ben lungi dall'essere lo stereotipo di un ubriacone, ma una persona complessa che, nel cercare di fare del proprio meglio, finisce magari per commettere degli errori. Una persona che in ogni caso possedeva una vulnerabilità al suo interno con un rapporto con i suoi figli (in primis Joel) non troppo dissimile da quello che poi l'uomo avrebbe avuto con Ellie.

Una connessione che secondo Druckmann "È fatta anche di violenza. Joel si è messo nei guai per difendere Tommy, e si aspettava di venire punito, perché ogni volta che aveva fatto qualcosa di simile in passato era finita male. Ma stavolta è diverso, perché stavolta lo ha fatto per proteggere la famiglia, la "tribù". E il padre gli dice: "Forse ora capisci perché ho fatto quello che ho fatto. Ho fatto del male a delle persone per proteggervi. A volte ho fatto del male anche a voi, per proteggervi". Esplorando questa dinamica familiare e le relative le psicologie soggiacenti si capisce meglio perché Joel abbia deciso di fare quello che ha fatto con Ellie.

The Last Of Us Scena
L'uccisione di Nora è fondamentale per lo sviluppo di questa puntata

Ma dà anche una lettura più netta del perché, nella storyline inedita di Eugene, abbia deciso di mentirgli e di non permettergli di salutare la moglie Gail dopo essere stato morso. In quel caso, il suo compito principale era proteggere la comunità di Jackson e riportarlo da quelle parti sarebbe stato un rischio, un pericolo da evitare. Anche ricorrendo a un atto terribile.