Se il primo episodio è stato molto introduttivo, con la seconda puntata The Last of Us 2 entra decisamente nel vivo - in esclusiva su Sky Atlantic e in streaming solo NOW. La new entry più decisiva della stagione, Abby (Kaitlyn Dever), che modellerà i destini di tutti, ha già espresso chiaramente il proprio obiettivo e ora anche le proprie motivazioni. Il suo viaggio verso Jackson si incrocia con un attacco all'avamposto. Come finirà? Vediamo sangue all'orizzonte.
The Last of Us 2: l'episodio della svolta
Ci sono due storie parallele che culminano nel climax finale in Through the Valley, scritto da Craig Mazin e diretto da Mark Mylod, ed entrambe hanno a che fare con Jackson. La città in cui oramai da anni vivono Joel ed Ellie con Tommy, la famiglia e gli altri - e ancora non hanno imparato a chiamare casa - viene attaccata da un'orda di infetti come mai prima.

La sequenza è orchestrata alla perfezione e ricorda le epiche battaglie di Game of Thrones testimoniando l'attenzione per HBO ai dettagli e strizzando l'occhio agli antichi scontri medievali. Dall'assalto alle mura cittadine che fungono da fortezza, alle catapulte infuocate e agli arcieri sul tetto, fino al grande cancello da buttare giù con un ariete e così via. Una regia davvero encomiabile e una gestione dei tempi, delle inquadrature e del montaggio da applausi. C'è una cura maniacale non solo per l'estetica degli infetti - già vista nel ciclo inaugurale - ma anche per il girare il più possibile in loco con effetti dal vivo, senza essere sovrastati dalla CGI. Il risultato realistico è lampante e rende la storia più drammatica e coinvolgente.
L'attacco ha anche una funzione narrativa: serve come monito ai personaggi e agli spettatori per far capire come, nonostante siano passati anni dalla comparsa del morbo e nonostante gli avamposti in giro per gli Stati Uniti, nessuno è mai davvero al sicuro. Anche perché, per continuare il paragone, sappiamo benissimo di non doverci affezionare a nessuno dei personaggi, proprio come nella saga di Martin, dato che chiunque potrebbe lasciarci da un momento all'altro; ed è grazie all'interpretazione e al casting scelto per gli abitanti - a partire da Gabriel Luna e Rutina Wesley - che ci sentiamo vicini ai protagonisti e ai loro destini.
Resa dei conti nella serie HBO

La missione di Abby prende decisamente forma in questo secondo episodio ma sembra anche ricevere una battuta d'arresto, proprio a causa dell'attacco. Il suo destino incrocerà incredibilmente proprio quello dell'uomo sul quale è determinata a vendicarsi e la prima reazione di quest'ultimo sarà comunque paterna. Anche questa parte è gestita da autore e regista in punta di piedi per far scivolare gli spettatori delicatamente nel baratro che li aspetta. Kaitlyn Dever riesce a tenere la scena per tutto il tempo e non era facile considerando la responsabilità del personaggio, mentre Pedro Pascal e Bella Ramsey confermano la loro chimica e i dialoghi che si sviluppano tra loro anche semplicemente attraverso uno sguardo.

La Dina di Isabela Merced, come già potevamo aver intuito dal precedente finale, inizia ad avere sempre più spazio e un evento traumatico la legherà ancora di più ad Ellie. Conosciamo anche il resto della "cricca" di Abby, Mel (Ariela Barer), Nora (Tati Gabrielle), Owen (Spencer Lord) e Manny (Danny Ramirez), ognuno caratterizzato superficialmente ma allo stesso tempo in modo deciso per identificarli e capire le motivazioni che li spingono a seguire la loro leader senza mai voltarsi indietro. Sta tutto qui il succo: nel mondo di The Last of Us si può andare solo avanti, non c'è tempo per rimorsi e rimpianti eppure sono proprio questi sentimenti che spesso muovono i personaggi anche in modo controproducente. Come dicevamo, nessuno è al sicuro. Mai.
Conclusioni
Il secondo episodio di The Last of Us 2 viaggia su due binari paralleli e ugualmente basati sulla drammaticità della loro messa in scena. Se da un lato abbiamo una Battaglia dei Bastardi in versione apocalittica, dall’altro abbiamo un momento intimo, drammatico e familiare che forse arriva troppo presto ma allo stesso tempo precisa bene il tono ancora più crudo di questa stagione rispetto al ciclo inaugurale. Buone le interpretazioni, soprattutto quella di Abby.
Perché ci piace
- L’epicità e la costruzione dell’attacco a Jackson.
- Kaitlyn Dever e il resto del cast, vera forza della serie.
- Il destino dei personaggi in bilico…
Cosa non va
- …il cui esito forse arriva troppo presto nell’economia dello show.
- La storia di vendetta potrebbe sapere di già visto.