Per Tommy Lee Jones l'originalità è alla base di ogni sua scelta artistica, che si tratti di una storia, dei personaggi, dello script o perfino della colonna sonora "sono sempre alla ricerca dell'originalità, è quello a cui aspiro, e quando la trovi non c'è da esitare. Con questa pellicola siamo fortunati e abbiamo trovato qualcosa di unico, qualcosa che non fa parte del sistema". A Cannes, durante la conferenza stampa per The Homesman hanno partecipato il regista - e interprete - la protagonista Hilary Swank, Miranda Otto, Sonja Richter, i produttori Brian Kennedy, Michael Fitzgerald, Peter Brant e Luc Besson.
La sfida degli elementi
Hilary? Mi sono bastati cinque secondi per capire che era l'attrice giusta
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A quanto pare gli elementi hanno giocato un ruolo importante anche nella colonna sonora, visto che il compositore Marco Beltrami ha creato una serie di suoni originalissimi proprio grazie al vento e all'ausilio di "strumenti" creati da oggetti vari. Besson ha aggiunto che la pellicola rivela un lato della storia degli States che probabilmente l'Europa non ha mai visto "non avevo idea che fosse stata così, è una visione esotica per noi europei, ma non immaginavo fosse stata così dura. Tutti conosciamo l'american dream e amiamo questo concetto, ma è importante conoscere anche l'altro lato della medaglia, la verità che si nasconde dietro il sogno".
Attore, sceneggiatore o regista?
Tommy è un artista e io ho seguito un artista, oggi ne sono rimasti pochi
Non ha dovuto fare granchè, ha confessato Luc Besson, sul suo coinvolgimento al progetto "Tommy è un artista e io ho seguito un artista, oggi ne sono rimasti pochi". Il regista ha poi continuato dicendo che è stato un onore per lui ricevere la telefonata da Jones che gli chiedeva di far parte del team di produzione, e ha aggiunto, scherzando "è buffo, il primo film (Le tre sepolture, n.d.r.) raccontava dei rapporti tra gli USA e il Messico, questo parla della nascita degli Stati Uniti e in entrambi i casi hanno chiamato un francese!"; il cast ha commentato dicendo che non è la prima volta che gli americani chiamano i francesi in soccorso, citando la Rivoluzione Americana del 1775-83 per ottenere l'indipendenza dall'Impero Britannico.
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Libri e fotografie
Si tratta di un film puramente fictional o gli autori si sono effettivamente ispirati su una qualche realtà storica? Ebbene gli sceneggiatori, il regista e i produttori hanno svolto a dovere il loro compito e si sono informati ampiamente prima di mettere mano alla stesura del progetto, leggendo libri ma dando importanza anche all'aspetto visivo, consultando materiale fotografico dell'epoca "i paesaggi, l'architettura dell'ovest del Nebraska, come costruire una casa in un posto che non ha alberi e dove la segheria più vicina è a miglia di distanza... non posso dire che si sia trattato proprio di ricerche" ha detto Tommy Lee, spiegando che hanno cercato di ricreare l'essenza del passato che volevano raccontare. Di certo uno dei fattori più realistici è quello di aver avuto un cast e personaggi di sapore internazionale "gli Stati Uniti sono sempre stati un grande calderone di gente che arriva da tutto il mondo, è sempre stato così fin dall'inizio, è la realtà dei fatti, ed è per questo abbiamo deciso di usare questi personaggi".
non abbiamo fatto un western, abbiamo solo fatto il film migliore che potevamo fare
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L'incidente diplomatico
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C'è stato un momento di panico in cui si è temuto che Hilary perdesse le staffe, e neanche tanto scherzosamente. Il tutto è stato causato da una domanda di un giornalista che le ha chiesto, come mai lei, una donna così bella e sexy, faccia sempre film in cui non lo è affatto, "penso che dovrebbe fare più commedie romantiche, non è stanca di fare sempre lo stesso personaggio da donna dura?". Il volto della Swank è passato da un momento di divertita incredulità a un'espressione serissima - mentre nel frattempo Tommy Lee esprimeva la sua disapprovazione alla domanda con un'escalation di "Hey!" - rispondendo con molta calma "mi piace interpretare persone vere, donne reali. La definizione di bello è ovviamente molto soggettiva, ci sono state molte persone che mi hanno detto che le mie Maggie Fitzgerald (Million Dollar Baby) e Mary Bee Cuddy sono bellissime perchè sono vere; la bellezza è molto personale ma grazie per il complimento!". La classe non è acqua.
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Come interpretare la follia
Miranda Otto ha discusso con professionisti della materia, psichiatri e psicologi e, così come il regista e gli sceneggiatori, si è aiutata con materiale fotografico, di donne afflitte da svariati disturbi della personalità e psicosi "è stato illuminante guardare quelle foto, quasi come guardarle nell'anima", il resto è stato frutto dell'immaginazione per Miranda. E l'immaginazione è stata lo strumento chiave anche per la Richter che dice "senza una diagnosi specifica ho cercato di trovare dentro di me quello stato d'animo necessario per identificarmi, ma le foto hanno aiutato molto".