The Forgotten, alla ricerca dei senza nome

Debutta negli States il nuovo crime drama targato ABC nel quale Christian Slater è alla guida di un team di volontari che uniscono le proprie forze per indagare su casi di cadaveri non identificati.

Il cadavere di una ragazza giace sul terreno, con il viso rivolto verso il basso, ormai segnato dalla decomposizione. Era stata una bella ragazza, dai capelli corvini, vestita di nero, ma nessuno sa chi sia. E' lei stessa a presentarsi al pubblico, raccontando di essere stata una persona come tante, con i suoi progetti e i suoi sogni, bruscamente interrotti da un misterioso assassino. Attorno a lei, si affollano in silenzio gli esperti della scientifica, ma nessuno di loro riesce a dare un nome alla ragazza dai capelli neri, che finisce in una gelida cella frigorifera dell'obitorio.

Inizia così The Forgotten, il nuovo crime drama targato ABC che vede Christian Slater nel ruolo di Alex Donovan, un uomo alla guida di The Forgotten Network, un team di volontari che, partendo da pochi elementi a disposizione - in questo caso uno strano tatuaggio, una cifra, lo smalto per le unghie e i vestiti - tenta di dare un'identità ai tantissimi John e Jane Doe che vengono ritrovati ogni anno dalla polizia, e possibilmente di assicurare il loro assassino alla giustizia. Alex è affiancato nel suo scrupoloso lavoro da Candace (Michelle Borth) Lindsey (Heather Stephens), Walter (Bob Stephenson) e Tyler (Anthony Carrigan), un gruppo di persone che ha motivazioni diverse - e in alcuni casi legate a drammi personali - che le hanno portate a svolgere questo lavoro. Per una volta quindi, non siamo di fronte a professionisti, anche se dalle prime sequenze si intuisce che i membri del Network hanno una notevole esperienza sul campo. Il più motivato del gruppo è proprio Alex, che come scopriremo nel corso dell'episodio pilota, è guidato anche da una ragione personale, che costituisce la storyline centrale della serie, e che riguarda sua figlia, misteriosamente scomparsa anni prima. Per quanto riguarda gli altri, c'è chi è animato da un semplice spirito di avventura, come Walter, e chi invece è obbligato a seguire le indagini, come Tyler,

un giovane scultore e artista, inizialmente riluttante a collaborare con il Network per prestare servizio alla comunità, come stabilito dalla legge. A parte Alex - del quale sembra quasi una versione più giovane -Tyler è il collaboratore del network più in vista in questo episodio, e la sequenza più riuscita che lo vede protagonista è quella in cui riesce a ricostruire con perizia il volto della ragazza morta, che sembra quasi riprendere vita tra le sue mani. Assieme agli altri membri del team, Alex segue le indagini anche "sul campo", ovvero distribuendo volantini, facendo domande, seguendo tracce e muovendosi in uno scenario urbano ricostruito in maniera accattivante, tra ambienti fumosi, insegne al neon e tagli di luce.
Proprio mentre l'indagine sembra essere arrivata ad una soluzione, e si ha l'impressione che tutto si stia rivelando fin troppo facile, arriva un imprevisto: il nome al quale sono riusciti a risalire appartiene ad un'altra ragazza, ancora viva, alla quale erano stati rubati i documenti, anni prima. L'indagine riprende dunque, ma non tutti gli elementi vengono messi da parte, perchè alcuni di essi potrebbero tornare ancora utili.

Dopo My Own Worst Enemy, conclusosi la scorsa stagione sulla NBC dopo pochi episodi, Slater torna sul piccolo schermo con un ruolo sul quale si attendono ulteriori sviluppi, e lo fa con una serie prodotta da Jerry Bruckheimer la cui struttura narrativa è di tipo tradizionale: c'è un caso da risolvere - si presume uno per ogni episodio - e una squadra di elementi che a seconda delle loro capacità mette insieme i tasselli per arrivare alla soluzione. L'aspetto più interessante di The Forgotten, per il momento, è sicuramente lo scenario e la fotografia, che a tratti si fa livida e spenta, per poi illuminarsi con tramonti dai colori accesi o angoli di città nei quali potrebbero celarsi tasselli fondamentali della soluzione del mistero. La qualità della serie, si presume, dipenderà molto dai casi affrontati di volta in volta dal network e dalle storie raccontate, ma ci si augura anche un approfondimento dei personaggi principali.