Per cominciare questa recensione di Flash 5 dobbiamo tornare allo scorso anno,
quando, dopo aver lasciato il Team Flash, avevamo appena scoperto che Nora Allen, la figlia di Barry e Iris proveniente dal futuro, era in realtà in combutta con nientepopodimeno che Eobard Thawne, l'Anti-Flash incarcerato che, ovviamente, l'ha manipolata fin dall'inizio per rovinare la vita ai nostri eroi. Sembrava la svolta di cui The Flash 5 aveva bisogno dopo un inizio claudicante e una quarta stagione che ha deluso molti spettatori, ma la seconda tranche di episodi ha preferito concentrarsi ulteriormente sul villain sbagliato e su tutta una serie di scelte e soluzioni narrative che hanno finito soltanto per allungare il brodo, facendo perdere ritmo e spessore a una storia che aveva tutte le potenzialità per risollevare The Flash dalla mediocrità in cui è sprofondato negli ultimi tempi.
Il problema del villain
Tom Cavanagh si è riconfermato il miglior attore nel cast, soprattutto perché, anche in questa stagione, ha interpretato due personaggi completamente diversi. E fin qui, non ci sarebbe nulla di strano, specialmente perché abbiamo già avuto a che fare coi Wells alternativi in praticamente ogni stagione dopo la prima, ma nella quinta Cavanagh è riuscito in due difficili imprese. Prima di tutto, ci ha fatto apprezzare Sherloq, un personaggio che inizialmente non ci aveva detto molto ma che pian piano ha acquistato spessore, diventando non solo una parentesi comica, ma anche uno dei membri più importanti dello Star Labs. È stato lui a scoprire il piano di Nora e a motivare il ritorno di Ralph (Hartley Sawyer) alla professione investigativa, forse addirittura in pianta stabile. Sappiamo infatti che almeno un attore del cast non tornerà nella prossima stagione, ma il finale lascia diverse porte aperte o socchiuse, a seconda che vogliate vedere il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno.
Cavanagh ha poi interpretato l'Anti-Flash, naturalmente, con la solita carica di micidiale, gelida malvagità che lo ha sempre contraddistinto. Thawne è un villain stratosferico sotto diversi aspetti e in questa stagione Cavanagh è riuscito a trasmettere efficacemente il dilemma interiore di questo personaggio che ha passato così tanto tempo a studiare Flash per distruggerlo da finire per ammirarlo e affezionarsi. Su questo percorso, gli sceneggiatori avrebbero potuto costruire un arco narrativo interessante e stratificato; invece hanno preferito restringere il ruolo dell'Anti-Flash alle ultimissime puntate della stagione. Probabilmente rivedremo Thawne in futuro, ma in questo momento è stato un'occasione sprecata. E lo stesso si potrebbe dire per la "rogue gallery" ormai usa e getta che, tra le altre cose, ha incluso e disfatto poco cerimoniosamente antagonisti del calibro di Godspeed.
Una formula che svilisce gli avversari di The Flash
The Flash è una serie supereroistica di stampo parzialmente procedurale, questo significa che adotta la formula meta of the week per raccontare una storia articolata attraverso una serie più o meno lunga di episodi. Una formula che nella quinta stagione ha consumato diversi avversari di Flash senza mai caratterizzarli pienamente e le poche volte che ci ha provato ha fallito miseramente, com'è successo con Weather Witch nell'episodio 20, Gone Rogue. Gli sceneggiatori hanno invece calcato la mano su un villain che aveva già riscontrato pochi consensi nella prima metà della stagione, Cicala. Interpretato inizialmente dal poco carismatico Chris Klein in una ripetitiva serie di brevi scontri senza grandi conseguenze, il titolo di Cicala è poi passato alla nipotina Grace, nella sua versione adulta col volto dell'attrice Sarah Carter. A quel punto, tuttavia, il danno era stato fatto e Cicala aveva smesso di essere una nemesi convincente già da un pezzo: la sua sottotrama, stucchevole e spesso insensata, verteva troppo sui repentini dietrofront degli sceneggiatori, evidentemente insicuri su cosa fare del personaggio.
Quale futuro per il team Flash?
Alla fine, tutta la vicenda è ruotata intorno a Nora, un personaggio che - nonostante l'impegno e la simpatia di Jessica Parker Kennedy - non ci ha mai convinto del tutto. Gli sceneggiatori hanno scritto l'intraprendente ventenne come una ragazza troppo immatura, mettendo alla prova i ruoli genitoriali di Barry (Grant Gustin) e Iris (Candice Patton) soltanto per alimentare artificialmente il proverbiale dramma famigliare. Non sono mancati alcuni momenti toccanti e qualche svolta decisiva - come la decisione di Barry di rispedire Nora nel futuro, all'insaputa di Iris - ma alla fine tutto si è perdonato, tutto si è risolto, o quasi, e l'affetto e i valori famigliari sono prevalsi sul buon senso e sulla logica. A parte il fatto che Nora, nel finale, è svanita insieme alla sua linea temporale.
In questo senso, il finale ha cercato di redimere la stagione con una serie di scelte narrative coraggiose che potrebbero dare un nuovo inizio al serial. Il team Flash ha dovuto scegliere tra Nora e la distruzione del pugnale di Cicala, optando per la seconda opzione: questa decisione, ma anche quella di non rifugiarsi nella Forza della Velocità Negativa per sopravvivere, ha concesso a Nora un momento di grande eroismo che ha completato il suo percorso narrativo. Contemporaneamente, il team Flash si ritrova a prendere strade diverse come non mai, in quello che potrebbe addirittura sembrare un series finale, più che un season finale. Il Cisco di Carlos Valdes, che per tutta la stagione è stato praticamente l'ombra di se stesso, ha perso i poteri da metaumano: questo potrebbe significare il vociferato abbandono dell'attore, ma anche una scelta narrativa precisa atta a ridurre il numero di supereroi nella squadra che, in effetti, cominciavano a offuscare il ruolo del protagonista.
Flash, il personaggio più sacrificato
Flash in persona è stato infatti il personaggio più sacrificato della stagione, relegato a una specie di macchietta da discorso d'incoraggiamento che ha contribuito a mettere in risalto le incongruenze della scrittura, specialmente per quanto riguarda la dinamica dei vari super poteri. Ridurre questi ultimi potrebbe tradursi anche in una gestione più ragionata del budget che, finalmente, potrebbe dare spazio a nuove location piuttosto che alle pochissime in cui si è svolta la storia in questa stagione: il riciclo dei set comincia a diventare troppo evidente, ed è un peccato perché sul fronte degli effetti speciali e della messinscena The Flash continua a essere una serie di una certa qualità. L'episodio 15, King Shark vs. Gorilla Grodd, per esempio, ne è stato una chiara dimostrazione.
Conclusioni
Concludiamo questa recensione di The Flash 5 ribadendo come questa stagione chiuda la sua annata più debole con un buon finale che anticipa l’attesissimo crossover annuale, Crisi sulle Terre Infinite. Sappiamo già che l’Arrowverse cambierà faccia: speriamo che questo rimetta The Flash in carreggiata, perché ci manca la serie TV spassosa e creativa che è stata un tempo, prima di sprofondare nella stancante ricerca del dramma a tutti i costi.
Perché ci piace
- Il finale di stagione ben riuscito.
- Il personaggio di Thawne.
Cosa non va
- Il personaggio di Cicala
- La narrativa poco plausibile di molti episodi.