Che il western sia un genere tornato alla ribalta in tv è oramai sotto gli occhi di tutti. Che lo si modernizzi (come sta facendo Django su Sky/NOW), che lo si ibridi (come That Dirty Black Bag su Paramount+) o che lo si omaggi (il Taylor Sheridan Universe con Yellowstone e i suoi spin-off 1883 e 1923). Proprio sulla più recente piattaforma arrivata in Italia la categoria continua a rimpolparsi con il debutto di The English, la nuova serie con protagonista Emily Blunt disponibile dall'8 marzo sul servizio streaming. Non è un caso ovviamente che arrivi in occasione della Festa della Donna, dato il ribaltamento dei canoni al centro della storia, come spiegheremo nella recensione di The English.
Western al femminile
Se Django mette al centro i personaggi di Lisa Vicari e Noomi Rapace rispettivamente come eroina e villain della storia, ruotando intorno al personaggio del titolo rivisitato da Francesca Comencini, in The English a condurre le danze nei sei episodi che compongono la serie è Emily Blunt, che continua a mettersi alla prova nei prodotti di genere dopo Edge of Tomorrow, Sicario e la saga di A Quiet Place. Qui alla sua prima esperienza televisiva importante dopo le miniserie dedicate a Enrico VIII e all'Impero Romano e qualche film TV, Blunt è anche produttrice ed è affiancata sullo schermo da Chaske Spencer (The Twilight Saga, Banshee). I due interpretano due anime che si incontrano nel 1890 nel mezzo dell'America Centrale, in un Continente che si sta costruendo e in cui i nativi si sono visti invasi dai "musi bianchi", per iniziare a costruire i futuri Stati Uniti. Lady Cornelia Locke è un'aristocratica inglese alla disperata ricerca dell'uomo responsabile della morte di suo figlio, che si trova in America, mentre Eli Whipp è un ex scout di cavalleria di Pawnee che vuole un pezzo di terra che gli spetta. In un mondo in cui i diritti - tanto per le donne quanto per i nativi - non vengono considerati tali e in cui vige la legge del più forte e quella del caos, l'improbabile duo si ritroverà a intraprendere insieme un viaggio.
Il viaggio dell'eroe e dell'eroina
Nell'ottica dell'epica la serie, scritta e diretta dal pluripremiato Hugo Blick (The Honourable Woman, Black Earth Rising, The Shadow Line), mette al centro il viaggio attraverso il continente intrapreso dai due protagonisti, le cui storie in modo sorprendente si riveleranno indissolubilmente legate. Cornelia è una donna chiacchierona, appassionata dell'oroscopo e crede fermamente nelle stelle e nel destino predeterminato per ognuno di noi, rivelandosi però molto più combattiva e risoluta di quanto appaia inizialmente. Eli, taciturno e granitico, porta un grande dolore nel cuore come la sua compagna di viaggio e, per quanto la sua cultura gli abbia insegnato ad orientarsi tramite le stelle, non è sicuro di credere nelle influenze astrali. Il viaggio sarà ovviamente tanto fisico quanto metaforico, li porterà ad imparare qualcosa l'uno dall'altra e soprattutto porterà una donna inglese (come da titolo) come Cornelia a meglio comprendere e guardare in faccia l'orrore a cui sono stati sottoposti i nativi americani, come Eli, da parte degli invasori.
Il rapporto tra i due avrà molte sfaccettature, per merito soprattutto delle interpretazioni di Emily Blunt e Chaske Spencer e della chimica che si instaura tra loro. Il serial non si risparmia in quanto a scene crude e sanguinolente, rispettando i modelli del genere. Anche la messa in scena, dai costumi di Phoebe de Gaye alle scenografie di Chris Roope fino alle musiche di Federico Jusid, rispetta i canoni del western, soprattutto quando la regia di Blick si espande in campi lunghi e lunghissimi. La fotografia di Arnau Valls Colomer mette spesso in contrasto le silhouette dei protagonisti in ombra e la luce dell'infinita distesa dei paesaggi dietro di loro, per ricordare l'ordine di grandezza dell'umanità nel grande disegno delle stelle.
Non affezionarsi ai personaggi
Grazie alla durata ridotta della serie - sei episodi - è stato possibile coinvolgere star del calibro di Ciarán Hinds nel ruolo di Richard M Watts oppure Toby Jones nel ruolo di Sebold Cusk, o ancora Rafe Spall nei panni di David Melmont e Tom Hughes nel ruolo di Thomas Trafford. La regola come nel Trono di Spade è di non affezionarsi a nessun personaggio perché potremmo doverli salutare prima del previsto. Il viaggio porterà incredibili sfide a Cornelia ed Eli, senza esclusione di colpi e senza il tempo di riflettere altrimenti verrebbero uccisi in classici stalli alla messicana ripresi sempre dal genere. Parallelamente c'è anche l'aspetto crime inserito e ibridato nella storia raccontata attraverso l'indagine da parte dello sceriffo Robert Marshall (Stephen Rea) e della giovane vedova Martha Myers (Valerie Pachner) su una serie di bizzarri e macabri omicidi irrisolti nella nuova città di Hoxem, Wyoming, dove l'improbabile duo è diretto. Una destinazione che sarà il punto focale delle storyline dei personaggi, andando a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle. Un puzzle fatto di chiaroscuri: del resto si potrebbe dire che gli antieroi siano nati col western, che ora è donna.
Conclusioni
Un ribaltamento degli stilemi senza tradire il genere. Di questo abbiamo parlato nella recensione di The English, la serie che lancia anche Emily Blunt nell’Olimpo televisivo e porta ancora una volta in tv il western. Lo omaggia attraverso la messa in scena e lo modernizza attraverso la caratterizzazione dei personaggi, più approfondita e contraddittoria per un viaggio dell’eroe e dell’eroina pieno di sorprese lungo la strada.
Perché ci piace
- Emily Blunt è convincente come aristocratica respingente e allo stesso tempo madre accogliente e funziona insieme a Chaske Spencer.
- Le guest star impreziosiscono la storia.
- La messa in scena che omaggia il western e la caratterizzazione dei personaggi più approfondita…
Cosa non va
- … che però si concentra forse troppo sui due protagonisti.
- Il ritmo rimane estremamente compassato come da regole di genere.