Per l'anteprima italiana di The End, primo film di finzione di Joshua Oppenheimer, nei cinema italiani dal 3 luglio, si è scelta una sala molto particolare. La stampa è stata portata in Sicilia e più precisamente nelle miniere di sale Italkali (sì, proprio quelle del sale da cucina che abbiamo tutti in tavola). A temperatura più bassa, poca umidità e circondati dai cristalli di salgemma, abbiamo potuto vedere il film esattamente dove è stato girato. The End ha poi aperto, qualche giorno dopo, il Biografilm 2025.

Per il suo musical sulla fine del mondo (un'idea che vale il film) il regista ha dunque scelto proprio l'Italia come set. Le riprese si sono svolte a maggio 2023 e le gallerie scavate nella roccia sono uno spettacolo unico, perfetto per una storia su un futuro distopico. Lavorarci non deve essere stato facile: gli attori, da George MacKay e Tilda Swinton, hanno infatti dovuto abituarsi all'ambiente chiuso e alla minore presenza di ossigeno. Ve lo assicuriamo: all'inizio è straniante.
Oltre ad aver scelto un genere molto particolare per raccontare la fine dell'umanità, Oppenheimer ha quindi dato maggior fascino alla sua opera grazie a una location davvero unica e distintiva: questa ambientazione inedita è davvero un valore aggiunto, quasi fosse un altro personaggio. L'autore non è però il solo ad aver usato location insolite: in attesa di scoprire se Tom Cruise riuscirà davvero a girare il suo film nello spazio, vediamo quali sono le location più folli viste al cinema.
Il conquistatore (1956): un deserto radioattivo
Diretto da Dick Powell e prodotto da Howard Hughes, Il conquistatore vede John Wayne nel ruolo di Gengis Khan. E questa non è la cosa più strana: le scene in esterni sono state girate nel deserto dello Utah, vicino la città di St. George, a 200 km dal Nevada Test Site. Nel 1953 l'area fu usata per dei test atomici, come parte dell'Operazione Upshot-Knothole. Il governo federale assicurò alla produzione che gli esperimenti non avrebbero rappresentato un pericolo per la salute della crew. Negli anni successivi però a molti dei componenti del cast fu diagnosticato un tumore, come Dick Powell, Pedro Armendáriz, John Hoyt, Susan Hayward e lo stesso John Wayne.
Apocalypse Now (1979): una guerra civile

Il set del film di Francis Ford Coppola è stato uno dei più movimentati nella storia di Hollywood: durante le prime fasi della produzione un tifone ha distrutto i set, Martin Sheen ha avuto un infarto a metà delle riprese e, soprattutto, all'epoca nelle Filippine, location scelta per le riprese, era in corso una vera guerra civile. Per le scene con gli elicotteri capitò spesso che abbandonassero il film all'improvviso, perché chiamati a combattere. Sull'esperienza il regista ha detto: "Eravamo nella giungla, eravamo troppi, avevamo a disposizione troppi soldi, troppe attrezzature e a poco a poco siamo impazziti".
Fitzcarraldo (1982): la giungla peruviana

Di aneddoti assurdi sul film di Werner Herzog ce ne sono a decine (uno dei più tragici: un abitante del posto, incaricato di disboscare le zone delle riprese, fu morso da un serpente velenoso e, per non morire, si amputò il piede con una motosega). Molte sono legate proprio alla location scelta per il film, ovvero la giungla peruviana. L'attore protagonista, Jason Robards, poi sostituito da Klaus Kinski, dovette abbandonare il film per una grave dissenteria. Crew e cast furono messi a durissima prova dalle zanzare e a un certo punto la popolazione locale bruciò il campo della produzione per protesta contro le riprese.
The Abyss (1989): un reattore nucleare

Se c'è una persona che ama le sfide in quel di Hollywood è James Cameron. Il regista non soltanto setta l'asticella dell'eccellenza sempre più in alto con ogni film, ma crea anche la tecnologia adatta a ciò che vuole realizzare. Per il film The Abyss Cameron sapeva che quasi la metà del film sarebbe stata girata sott'acqua. Per questo fece esercitare cast e crew per una settimana alle Isole Cayman. Non potendo girare alle Bahamas, luogo in cui la storia è ambientata, a causa delle frequenti tempeste, decise quindi di usare come set la Cherokee Nuclear Power Station, centrale nucleare abbandonata, situata vicino a Gaffney, in Carolina del Sud. Cameron aveva adocchiato due giganteschi contenitori per reattori nucleari: profondi 17 metri, larghi 64 metri, con una capienza di 28.000 m3 di acqua. Furono quindi riempiti e utilizzati come vasche per le riprese.
Titanic (1997): 4km sotto l'Oceano Atlantico

Ancora lui: Cameron ha un rapporto speciale con l'acqua. Per il suo film sulla tragica storia del Titanic, affondato nel 1912, il regista era determinato a riprendere il vero relitto. Non ne voleva sapere di ricostruire la scena con la computer grafica, o un modellino. La posizione dei resti era stata scoperta nel 1985: dal 1995, Cameron ha fatto 12 immersioni a quasi 4km di profondità, alcune lunghe più di 12 ore. Era convinto che il film dovesse cominciare proprio con le riprese del vero transatlantico affondato. Ha avuto ragione: anche se il budget è lievitato a 200 milioni di dollari (cifra record per allora), con i suoi 1,8 miliardi di incasso è uno dei più grandi successi nella storia del cinema.
127 ore (2010): Canyonlands

Per il film sulla storia vera di Aron Ralston (interpretato da James Franco), Danny Boyle ha voluto girare davvero nei Canyon dello Utah, proprio dove lo scalatore rimase bloccato. Inutile dire che le riprese sono state molto faticose e non soltanto per il protagonista: Boyle ha infatti ingaggiato due direttori della fotografia, Anthony Dod Mantle e Enrique Chediak, per darsi il cambio dopo le sfiancanti ore di riprese in condizioni difficili.
Everest (2015): il monte Everest

Come suggerisce il titolo, la location del film Everest è proprio il monte Everest: la vetta più alta della Terra (8848 m) e uno dei luoghi più pericolosi al mondo. Il regista Baltasar Kormákur ha avuto un permesso speciale per girare parte del film al campo base per due settimane. Durante la produzione c'è stata però una valanga, che ha ucciso 16 sherpa, che stavano portando provviste.