Ce n'eravamo accorti subito: la passione dei registi Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana per l'azione anni '90 è forte. Tra Tony Scott, Michael Bay, John Woo e l'onnipresente Quentin Tarantino, la serie The Bad Guy è un concentrato di amore per quel tipo di cinema. E, indubbiamente, deve qualcosa anche a Breaking Bad, serie di culto in cui un professore di chimica del liceo improvvisamente decide di passare al lato oscuro, diventando un signore della droga. È un'evoluzione simile a quella di Nico Scotellaro (Luigi Lo Cascio): da magistrato che ha dedicato tutta la vita alla lotta contro la mafia, si cambia i connotati per andare sotto copertura, così da arrestare il boss Suro (Antonio Catania), ma poi scopre che quel potere gli piace. La seconda stagione di The Bad Guy riprende esattamente dove l'avevamo lasciata: Nino, ormai sempre più immedesimato nel ruolo di Balduccio Remora, ha finalmente davanti l'uomo che ha tanto inseguito.
Cosa farà adesso? Si ricorderà chi è veramente facendo la cosa giusta? O ormai è un vero e proprio "Macbeth all'italiana", incapace di posare la pesante pistola dorata che lo fa sentire vivo? The Bad Guy 2 ruota proprio attorno a questo dilemma. E al famoso "archivio": una cassetta su cui sono registrate le voci di importanti cariche dello Stato che si mettono d'accordo con Suro. Tutti vogliono metterci le mani: Nino/Balduccio, l'avvocata Luvi (Claudia Pandolfi), l'agente Leonarda (Selene Caramazza).
E anche una faccia nuova: Stefano Testanuda (uno Stefano Accorsi strepitoso), la scheggia impazzita che scombina le carte di questi nuovi episodi, una figura d'azione che ricorda un po' il Mr. Wolf "che risolve problemi" di Pulp Fiction. Il cast si diverte, ma ancora di più si divertono i registi che, come dicevamo, girano ogni episodio della serie Prime Video, in streaming dal 5 dicembre dopo l'anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2024, con l'entusiasmo di chi sta finalmente realizzando i sogni di quando era bambino.
The Bad Guy 2 non sottovaluta gli spettatori
Come dicevamo, The Bad Guy 2 è una serie fatta da chi ama il cinema. E, soprattutto, non tratta il pubblico da sciocco: se tanti titoli oggi puntano a uno spettatore distratto, che guarda i prodotti in streaming con un occhio solo, magari facendo altre cose contemporaneamente, o con il cellulare sempre in mano, Stasi, Fontana e gli autori, invece, hanno fiducia totale in chi fruirà la loro opera. Questo è un racconto in cui non ci si può distrarre: in ogni istante c'è infatti un dettaglio, un'espressione, una prop di scena che arricchisce la storia e fornisce indizi su cosa è successo, o succederà. Non si deve staccare gli occhi dallo schermo nemmeno per sbaglio.
E, sia lodato tutto il team di sceneggiatori che, proprio seguendo questo spirito, non ha inserito in scrittura i sempre più frequenti "spiegoni" inutili: al monologo che riassume costantemente la trama si preferisce l'azione. Come è giusto che sia per un racconto di questo tipo. E poi che ricchezza e cura delle immagini: ogni inquadratura è pensata avendo sempre in mente la grandezza dello schermo cinematografico.
E, accanto a tanto intrattenimento di lusso, c'è anche il tempo per dire diverse cose importanti: a un certo punto c'è chi riconosce il boss Suro e, invece di arrestarlo, in quanto tutore della legge, gli chiede un selfie. In un'immagine c'è la risposta per chi si chiede come sia stato possibile che un latitante come Matteo Messina Denaro sia rimasto a piede libero per tutti questi anni senza che venisse mai segnalato.
Un grande Stefano Accorsi
La vera sorpresa di questi nuovi episodi di The Bad Guy è però Stefano Accorsi: ormai, da quando Matteo Rovere l'ha completamente trasformato in Veloce come il vento, ci ha preso gusto a cambiare. Qui è un agente dei servizi segreti con i capelli lunghi biondissimi, la faccia impassibile e la tendenza all'azione. La sua entrata in scena, che coinvolge un elicottero, vale da sola la visione: è un piacere vedere l'attore così divertito in un ruolo per lui inedito.
Conclusioni
La seconda stagione di The Bad Guy non delude, anzi, forse è ancora più interessante della prima. La serie Prime Video è girata pensando alla grandezza dello schermo cinematografico e, soprattutto, avendo fiducia nello spettatore. Non ci si può distrarre mentre si guarda questo racconto, che in ogni istante offre nuovi dettagli che arricchiscono la storia. Il nuovo personaggio interpretato da Stefano Accorsi, qui in un ruolo per lui abbastanza inedito, vale da solo la visione.
Perché ci piace
- La regia di Stasi e Fontana.
- La fiducia nello spettatore, a cui non si offrono "spiegoni" ma un racconto pieno di dettagli per immagini.
- L'interpretazione di Stefano Accorsi.
Cosa non va
- Se avete amato la prima stagione, questi nuovi episodi non vi deluderanno.