Terrifier 3, intervista a David Howard Thornton: "Voglio interpretare Art the Clown per sempre"

Con la saga horror, l'attore ha creato, insieme al regista Damien Leone, una nuova icona: ecco come ha trovato il sorriso e i passi di danza del clown assassino e perché vorrebbe interpretarlo fino a 90 anni.

David Howard Thornton è Art the Clown

Ne siamo convinti: Art the Clown è la nuova grande icona horror nata in questi ultimi anni. Il suo ghigno malefico non sfigura affatto accanto a quello di Freddy Krueger e delle altre maschere dell'orrore che hanno fatto la storia del cinema. Arrivato al terzo capitolo della saga creata da Damien Leone, il personaggio ha avuto la sua consacrazione definitiva: Terrifier 3, nelle sale italiane dal 7 novembre, è diventato un fenomeno pop, conquistando il botteghino di tutto il mondo.

Terrifier 3
Art the Clown in Terrifier 3

Se vi state chiedendo come ci sia riuscito, parte del merito va sicuramente al suo interprete, David Howard Thornton: l'attore è un vero e proprio mimo, che ha dato personalità al personaggio soprattutto grazie all'espressività di occhi e sguardo. È sua anche l'idea di far ballare Art mentre compie i suoi efferati omicidi.

Questa volta il clown si prende il Natale: dopo aver terrorizzato l'immaginaria cittadina di Miles County durante Halloween, ora semina il panico anche durante le festività natalizie. Abbiamo incontrato l'attore e, nella nostra lunga intervista, ci ha spiegato come ha trovato il sorriso di Art the Clown, le sue movenze e soprattutto perché vorrebbe interpretarlo per sempre. Anche fino a 90 anni!

Terrfier 3: intervista a David Howard Thornton

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David Howard Thornton ne sarebbe felice: "Lo spero, perché so che ci sono molte persone che amano film dell'orrore che sono film di Natale: mi piacerebbe essere aggiunto a questa classifica di film che si guardano durante il periodo natalizio, soprattutto quando si vuole vedere qualcosa di un po' inquietante".

Art the Clown non è molto santo però: è il diavolo? L'attore: "Non è sicuramente il diavolo, ma è demoniaco in molti modi. Potrei dire che è certamente qualcosa di più che un semplice essere umano, specialmente ora che è tornato dalla morte per ben due volte! Quindi c'è qualcosa di decisamente straordinario in lui".

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Il sorriso di Art the Clown

Terrifier 3 Art Clown Trailer
David Howard Thornton è Art the Clown

Una delle caratteristiche distintive di Art the Clown è il suo sorriso. David Howard Thornton ci spiega da dove nasce: "Mi viene naturale! Mi piace dire che ho una faccia da Joker: ho un grande sorriso. Nel film indosso delle protesi sui denti: mi aiutano, perché Damien voleva vedere quanto più possibile quei denti disgustosi. Quindi posso allargare molto il viso per farli vedere, ma per molti versi mi viene naturale".

Una folle danza

In Terrifier 3 Art si cimenta più volte in passi di danza. Come mai? "Perché penso che sia divertente! È un personaggio sempre giocoso e che ama, come dire, scherzare. Art si esibisce per un pubblico di una sola persona: se stesso. E così fa tutto ciò che lo diverte. E io stesso, quando sono sul set, ballo molto e faccio buffonate divertenti e cose del genere. Quindi anche questo è un aspetto che ho dato al personaggio. Quando fa cose orribili eppure balla, credo che questo lo renda un po' più inquietante, in un certo senso. Perché è una cosa che la maggior parte delle persone non farebbe. Se facessero una cosa del genere sarebbero molto serie. E lui invece si comporta in modo sciocco, si diverte. Credo che questo renda ancora più inquietante il personaggio. Sono pronto per il musical di Terrifier: The Sound of Silence!".

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Un cosplay da urlo

Terrifier 3 Art The Clown Natale
Art the Clown

Un segno che il personaggio ha fatto breccia nella cultura pop è la presenza sempre più consistente di cosplayer alle fiere. Perché anche il cosplay di Art the Clown è diventato così popolare? "Vediamo sempre cosplayer di Art the Clown, soprattutto alle convention. Ma alla prima che abbiamo fatto, quando non eravamo ancora usciti su Netflix, quindi il film era ancora molto underground, c'erano già alcuni cosplayer: io e Damien siamo rimasti a bocca aperta. Ne siamo stati molto felici. Soprattutto io, perché in passato facevo cosplay del Joker. Mi sono vestito da Joker molto spesso perché amo molto il personaggio. E conosco molti cosplayer che interpretano personaggi diversi. Quindi, sapere che qualcuno abbia dedicato tempo e fatica a trovare un costume, soprattutto prima che noi mettessimo i costumi in vendita, che li abbiano realizzati da soli, si siano truccati e tutto il resto, mi rende molto felice. Le persone diventano molto creative con questi cosplay, cosa che adoro".

Un horror contemporaneo

È un momento molto florido per l'horror: forse perché è il genere che, purtroppo, sa descrivere meglio il mondo contemporaneo? "Penso che in un certo senso riesca a raccontare quello che ci è successo come collettività in questi ultimi anni: abbiamo vissuto una pandemia globale, tutti noi abbiamo subito un forte trauma durante quell'anno, o poco più, in cui siamo stati tutti in lockdown e avevamo paura per le nostre vite. Quindi penso che questo sia un modo per le persone di elaborare quel trauma. La maggior parte dei film dell'orrore, in particolare i film slasher, racontano il viaggio di un sopravvissuto, il modo in cui affronta il trauma e come supera. E penso che in questo modo, quando le persone guardano i film horror, sia come uno sfogo catartico. È come se dicessimo: ok, so che le cose possono andare male per me, ma, beh, potrebbe essere molto peggio! Quindi penso che sia una forma di liberazione".

L'immaginazione come filo conduttore

Nel terzo film della saga di Terrifier scopriamo che l'immaginazione è forse l'arma più potente contro l'orrore scatenato da Art. È così anche nella vita reale? L'immaginazione è come un superpotere? L'attore: "Decisamente. Voglio dire, senza l'immaginazione non ci sarebbe nessuna delle cose che ci piacciono: soprattutto i film e i programmi televisivi, i libri e la musica. Le arti nascono dall'immaginazione. E, in un certo senso, anche Art è nato dall'immaginazione. È un po' poetico se la vediamo così. Ma, sì, l'immaginazione è qualcosa che penso molti adulti perdano quando invecchiano. Credo sia importante tenersi stretta quella parte di noi stessi, quel bambino interiore, quella versione immaginativa di te stesso: perché mi sembra che, quando lo fai, vivi più a lungo e trovi più gioia nella vita".

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Ci saranno altri sequel di Terrifier?

La saga di Art the Clown, potenzialmente, potrebbe andare avanti all'infinito. Anche David Howard Thornton, come Hugh Jackman con Wolverine, è destinato a interpretarlo fino a 90 anni? L'attore: "Lo farei. Adoro questo personaggio. Finché sarò fisicamente in grado di farlo, ho intenzione di continuare a interpretarlo. Trovo sempre nuove cose da sperimentare con il personaggio, quindi finché potrò continuare a trovare nuovi modi per raccontare la sua storia e di vivere esperienze divertenti con lui, continuerò a giocarci. È mio amico: gli voglio bene!".