La seconda stagione di Teheran è su AppleTV+ dal 6 maggio, con un nuovo episodio ogni venerdì, otto in totale. Creata da Moshe Zonder, Teheran racconta la storia di Tamar Rabinyan (Niv Sultan), nata in Iran ma cresciuta in Israele, una hacker informatica che lavora per l'agenzia di intelligence israeliana, Mossad. Nella prima stagione le viene affidata una missione molto diversa dal solito: sotto falsa identità, andare in Iran per manomettere una centrale nucleare iraniana.
In Teheran 2 Tamar è ancora infiltrata in Iran e sul suo cammino arriva un nuovo personaggio: Marjan Montazeri, psichiatra americana convertita all'Islam che parla perfettamente il farsi. La dottoressa è una spia sotto copertura. A interpretarla è Glenn Close.
Dovere e morale, identità, bene e male: Teheran 2 è una serie che sfida continuamente lo spettatore. Girata in più lingue, dal persiano all'inglese, è una delle serie AppleTV+ più complesse. Ne abbiamo parlato con le attrici Glenn Close e Niv Sultan.
Teheran 2: intervista a Glenn Close e Niv Sultan
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Teheran 2: Glenn Close entra nel cast
Glenn, il tuo personaggio si nasconde nell'ombra in questa serie. Pensi che il vero potere si nasconda nell'ombra?
Glenn Close: Penso di sì, in molti modi. Potere può essere dove non lo vedi, può stare in quello che non dici. Penso che un buon agente sappia come gestire questo potere.
Niv, devi confrontarti con gli occhi di Glenn, che sono molto profondi e fanno paura. Quanto ti ha fatto paura lavorare con lei?
Niv Sultan: Faceva paura soltanto quando giravamo. Tra un ciak e l'altro è stata molto dolce e gentile. Ho apprezzato il fatto che facesse paura perché mi ha aiutato a portare fuori il lato vulnerabile e debole di Tamar, che penso sia una parte importante del mio personaggio. Quindi la ringrazio per avermi fatto paura.
Teheran 2 e il dolore
Glenn, il tuo personaggio dice che il dolore non se ne va mai, semplicemente si sposta da un'altra parte. O è soltanto una battuta che deve dire in quel momento?
Glenn Close: Penso sia vero. Anche lei si porta dietro del dolore: ha perso suo marito, che amava molto. Penso che nella vita il dolore sia ovunque nel mondo: specialmente in questo momento. Tutti, se sono onesti, sentono di condividere l'oceano di dolore generato da quanto sta succedendo.
Teheran 2: lo spionaggio tra ordini e scelte personali
In questa serie ogni personaggio ha degli ordini da seguire, ma c'è sempre il fattore umano, che è imprevedibile. Quanto è importante tenerne sempre conto?
Niv Sultan: Importantissimo. Anche nella storia che raccontiamo: parliamo di un conflitto, ma l'aspetto più importante è umano. Queste sono vere persone di entrambe le fazioni. Mostriamo come le persone affrontano la vita, come vivono veri problemi. La serie è soprattutto sull'aspetto umano.
Glenn Close: Penso che la storia umana rifletta molto la personalità di chi era al potere in quell'epoca. Tutto dipende dalla componente umana. Puoi scrivere un trattato o dichiarare una guerra: chi è la persona al potere probabilmente ha più effetto di quello che dice.
Quindi credi che abbiamo sempre una scelta? La storia è piena di persone che hanno detto: "Stavo solo eseguendo gli ordini". Ma c'è sempre una scelta?
Glenn Close: Sì: abbiamo sempre una scelta.
Niv Sultan: Sì, anche secondo me.
Glenn Close: A volte però ciò che ritieni giusto è la cosa più difficile, quasi impossibile, da fare.
Teheran 2: chi sono i villain?
Ogni personaggio di questa serie pensa di essere l'eroe della storia, ma per gli altri è il villain. Secondo voi cosa ti rende il cattivo?
Glenn Close: Sei il cattivo se distruggi le altre persone. Credo sia al primo posto! Penso che abbiamo entrambi questi aspetti dentro di noi: siamo capaci di essere crudeli e di fare atti altruisti. La vita è nell'area grigia: non è tutto bianco o nero, buono o cattivo. Ci dicono che è così. Ma credo che la verità sia nelle zone grigie.
Niv Sultan: Penso che cambi costantemente a ogni episodio. A volte la cattiva sono io, altre è Faraz, a volte sei tu.