Task, il finale della serie secondo Mark Ruffalo: "La luce entra attraverso le crepe"

Azione, redenzione e un finale ad alto tasso emotivo. Dietro i segreti della miniserie HBO di Brad Ingelsby. Su Sky e NOW.

Un'immagine di Mark Ruffalo in Task

L'autunno HBO su Sky e NOW, prima di immergerci completamente nelle atmosfere di IT - Welcome to Derry, è stato caratterizzato da Task, la miniserie crime di Brad Ingelsby. Il creatore di Omicidio a Easttown è tornato con un caso orizzontale che parla della sua terra, il Delaware, e dell'incontro tra due padri, Tom Brandis e Robbie Prendergrast, interpretati da Mark Ruffalo e Tom Pelphrey.

Task Mark Ruffalo Sequenza Serie Tv Sky Now
Mark Ruffalo è Tom Brandis

Tra i due si innesca una caccia del gatto col topo che trova compimento nel finale, ora disponibile. Ne abbiamo approfittato per commentarlo insieme a Mark Ruffalo su Zoom.

Chi è Tom Brandis?

Con Mark Ruffalo, abbiamo iniziato l'incontro stampa ristretto parlando del suo personaggio. Tom Brandis è un'agente dell'FBI anomalo. Innanzitutto era un prete: il suo superpotere è l'empatia, e questo paradossalmente lo avvicina a Hulk e alla sua rabbia. La domanda che lo riassume secondo l'attore infatti è: qual è la funzione della fede nella società? "Ha l'abilità di sedersi di fronte alla persona che deve interrogare e saper ascoltare, forse proprio grazie alla sua vecchia professione".

Dall'altro lato Robbie Prendergrast agisce mosso dalla voglia di migliorare la vita della propria famiglia - anche se combina solo disastri - e vendicare la morte del fratello in un certo senso. Ma alla fine non uccide il ragazzino: "Va contro tutte le regole di un serial killer senza cuore. È convinto delle proprie motivazioni e le porta fino in fondo".

Task Tom Pelphrey Scena Serie Tv Sky Now
La famiglia di Robbie nel serial

Il dramma familiare che Tom vive lo aiuta nella risoluzione del caso e nell'immedesimarsi con Robbie: "Come diceva un poeta, la luce entra attraverso le crepe e le ferite, soffrire porta ad essere umili e aperti. Nel lutto c'è una possibilità di crescere spiritualmente". Secondo l'attore già solo il family drama era una serie a sé, eppure Ingelsby parte da lì per raccontare un crime, prima ancora che il protagonista apra bocca. Lo stesso valeva per Mare di Omicidio a Easttown: ecco cos'hanno in comune secondo Ruffalo, poiché lo showrunner è interessato alle persone e ai loro difetti.

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Task: come finisce la miniserie?

La task force capitanata da Tom e i Cuori Oscuri, la banda criminale di cui Robbie voleva vendicarsi rapinando case, finalmente trovano un accordo quando entrambi i gruppi rintracciano Robbie nella baita di suo fratello Billy. L'epilogo è drammatico: l'ultimo episodio si apre con una sequenza action: scontri a fuoco, morti e arresti. Aleah (Thosu Mbedu) dimostra coraggio catturando Grasso (Fabien Frankel), che si era rivelato corrotto, mentre Kath (Martha Plimpton), la capa di Tom rimasta ferita, resta fedele alla sua task force nonostante gli ordini contrari dall'alto.

Task Scena Gruppo Serie Tv Sky Now
I protagonisti in azione in Task

Parallelamente anche nella banda si creano tensioni e malumori: Jayson Wilkes (Sam Keeley) e il suo mentore Perry (Jamie McShane) si nascondono, ma il loro legame si spezza dopo che quest'ultimo uccide Eryn (Margarita Levieva) scoprendo il suo tradimento. Era lei l'informatrice di Robbie, poiché era ancora innamorata di Billy e rimasta fedele a lui. Perry riceve l'ordine di uccidere Jayson, ma non ci riesce; Jayson scopre che Perry ha ucciso Eryn e lo pugnala a morte, firmando la propria condanna: i Cuori Oscuri lo braccano subito dopo. Dopo aver ucciso il mentore, Jayson tenta di rubare i soldi nascosti a casa di Maeve (Emilia Jones). Usa la ragazza come scudo umano, ma viene colpito da Grasso - gravemente ferito - che riesce così a salvarla prima di crollare.

Il tema del finale è la redenzione (e il perdono)

L'azione di Grasso è una sorta di redenzione dopo le malefatte commesse come agente corrotto. L'agente rivela di aver collaborato con i Cuori Oscuri per aiutare economicamente la sua famiglia. Ora è pronto ad affrontare le proprie colpe ma, in ospedale, riceve da Tom un perdono simbolico, proveniente dal suo passato da prete: "La gente si punisce già abbastanza da sola". Nonostante la complicità involontaria con Robbie quando aveva rapito il bambino dei Cuori Oscuri - uscito sano e salvo da questa brutta situazione - Maeve riesce a salvarsi. Tom decide di chiudere un occhio e lasciarla andare con i bambini e i soldi, in modo che possa rifarsi una vita lontano dal Delaware. Un atto di giustizia morale più che legale.

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La redenzione di Grasso nel finale

Ora tocca a Tom affrontare il proprio trauma più profondo: perdona il figlio adottivo Ethan, responsabile della morte della moglie, riconoscendo la malattia mentale e il dolore condiviso. Non solo: è pronto a riaccoglierlo in casa quando sarà il momento e ricostruire i cocci della propria famiglia spezzata. Non l'unico gesto altruistico nell'ultimo episodio: Brandis rinuncia a crescere il piccolo Sam (il bambino rapito) per lasciarlo in mani più adatte, imparando a non essere egoista col proprio amore.

Nell'ultima scena di Task la macchina da presa inquadra il protagonista, solo in casa, che guarda fuori verso la luce del giardino e accenna un sorriso. È un momento di pace e redenzione, simbolo della chiusura spirituale della serie. Secondo l'interprete però "Non c'è totale redenzione, bisogna affrontare le conseguenze delle proprie azioni. C'è la fede di riuscire ad andare oltre il nostro bisogno di vendetta. Vale per tutti". Inoltre quella scena per lui significa anche che "non è tutto finito. C'è speranza, si continua a vivere. Gli uccelli escono e cantano ogni giorno, con il sole o la pioggia, e lo stesso dobbiamo fare noi esseri umani".

Task e l'importanza dei personaggi secondo Brad Ingelsby Task e l'importanza dei personaggi secondo Brad Ingelsby

Sul set della miniserie HBO

A proposito di condivisione sul set, Mark Ruffalo ci racconta che ad averlo sorpreso sono soprattutto gli interpreti dei suoi figli, adottivi e non: "Nella serie viviamo un dramma familiare complesso e stratificato. Io ho bisogno degli altri attori per dare il mio meglio, è lì che accade la magia. Alcuni lavorano più in solitaria, io penso invece sia una delle gioie di questo mestiere". Essere sul set è la sua parte preferita, "in mezzo all'azione", respirando il personaggio: "Ho raggiunto un'età in cui posso godermi maggiormente le cose, e i tempi produttivi di una serie rispetto ad un film aiutano in questo".

Task Mark Ruffalo Scena Serie Tv Sky Now
Task. Mark Ruffalo in una scena

Non è solo interprete ma anche produttore della serie HBO: si è visto meno coinvolto di altre occasioni, perché si è affidato totalmente all'ideatore e ai due registi, preoccupandosi solamente che tutti fossero a proprio agio sul set e non gli mancasse nulla "ero il cheerleader di tutta la troupe in pratica" scherza l'attore.

Una stagione 2 di Task e un crossover con Omicidio a Easttown?

Un'eventuale stagione 2? Per ora non se ne parla ma secondo Ruffalo affronterebbe la domanda: come fa Tom a superare tutto quello che ha passato? Più in generale, come si fa a sopravvivere nel mondo di oggi? Non gli dispiacerebbe invece un crossover tra Easttown - di cui si sta discutendo proprio per un secondo capitolo - e Task, in una sorta di Angelsby Television Universe.