Il Sundance Film Festival, sogno cinefilo irraggiungibile per via di costi e logistica, si è materializzato in una versione totalmente virtuale - o quasi, vista la presenza di Satellite Screening sparsi per gli USA - che ha visto i giornalisti di ogni parte del mondo connettersi a ogni ora del giorno e della notte (soprattutto della notte) per scoprire la selezione mentre le star partecipavano a incontri e conferenze comodamente da casa propria. Nei programmi, il Sundance 2021 avrebbe dovuto celebrare in pompa magna la nuova direttrice, Tabitha Jackson, prima donna, prima nera e prima non americana (è nata a Londra) a dirigere uno dei festival più prestigiosi al mondo. Ma l'emergenza sanitaria ha scombussolato i piani.
Non potendo contare sulle caratteristiche che lo rendono unico, come la location immersa nella neve e l'atmosfera intima e accogliente, il Sundance ha deciso di giocare il tutto per tutto aprendosi a un pubblico internazionale che ha potuto accedere a incontri e proiezioni grazie a una piattaforma implementata per l'occasione che è riuscita a ridurre al minimo i problemi tecnici. Alle sezioni tradizionali e allo spazio dedicato al VR, New Frontier, si è aggiunta la Main Street, via principale di Park City che ogni anno accoglie e rifocilla i festivalieri infreddoliti ricreata virtualmente con stand, incontri, iniziative, webinar e musica. Impossibile usufruire di tutte le iniziative, vista la ricchezza della proposta.
Il passaggio virtuale obbligato probabilmente ha ridimensionato il programma originario, come è accaduto a molti altri festival costretti a cancellare l'edizione fisica negli ultimi mesi. Quello che abbiamo visto, però, è stato più che sufficiente a toccare con mano l'alta qualità di una selezione equamente distribuita tra finzione e cinema documentario, sempre con un occhio di riguardo alle produzione indie americane. Tanti i ritorni di autori habitué del festival fondato da Robert Redford, qualche esordio davvero felice e titoli di cui, a giudicare dall'interesse alimentato ancor prima della proiezione, come nel caso del documentario danese in animazione Flee, presto sentiremo parlare in ottica di premi.
E il futuro? È presto per dirlo, ma a giudicare dalla levata di scudi delle attività commerciali di Park City, che lamenterebbero una perdita di 100 milioni di dollari causata dall'assenza della folla che frequenta il Sundance, la speranza di tutti è che questa edizione virtuale rimanga un caso isolato. Quel che è certo è, mentre i cinema di gran parte del mondo restano chiusi, le piattaforme streaming la fanno da padrone. Tra le acquisizioni più lucrose di questa edizione, il vincitore, Coda, è stato acquistato da Apple per la cifra record di 25 milioni, mentre Netflix si è aggiudicata per 16 milioni Passing, altro titoli di peso. Quanto a Judas and the Black Messiah, acclamato focus storico sulle Black Panthers, fa parte dei titoli Warner in uscita ibrida cinema/streaming su HBO Max. In un momento storico in cui domina l'incertezza, il futuro è ancora tutto da scrivere. Nel frattempo, ecco la nostra classifica dei dieci migliori film del Sundance 2021.
10 - Eight for Silver
Il mito del lupo mannaro riletto con eleganza e originalità dal regista inglese Sean Ellis che, dopo due storie ambientate nelle Filippine e in Repubblica Ceca, in Eight for Silver torna a riappropriarsi del folclore inglese costruendo un film d'atmosfera immerso in una cornice ottocentesca. Il genere horror viene usato per riflettere su temi attuali come immigrazione, integrazione e paura del diverso in un'opera ambiziosa in cui Boyd Holbrook si mette alla prova come attore sfoggiando un perfetto accento inglese nei panni di un uomo di scienza chiamato a indagare su una serie di misteriose morti e sparizioni, come potete scoprire nell'intervista a Sean Ellis su Eight for Silver.
9 - Mass
Un film di interpreti. Un doloroso confronto tra due coppie, una formata da Jason Isaacs e Martha Plimton, l'altra da Ann Dowd e Reed Birney, genitori di un serial killer colpevole di una strage scolastica e di una delle vittime. Mass è un film claustrofobico, coraggioso tutto ambientato dentro una stanza, che si svolge quasi in tempo reale è l'esordio alla regia dell'attore Fran Kranz il quale lancia un messaggio potente contro l'uso delle armi negli USA. Ann Dowd potrebbe già aver ipotecato una candidatura agli Oscar 2022. Qui le parole di Jason Isaacs e il cast su Mass.
8 - In the Earth
Dopo l'esitante Rebecca, Ben Wheatley torna a esprimersi al suo massimo nel genere che gli è più congeniale. In piena emergenza sanitaria, il regista ha girato In the Earth nei boschi inglesi in soli 19 giorni un horror enigmatico che mescola ecologia, fantascienza, teorie cospirazioniste e afflati della tradizione del genere inglese anni '70. In una pandemia molto simile a quella che stiamo vivendo, una giovane guardia forestale accompagna uno scienziato nei boschi di una riserva naturale per far visita a una dottoressa impegnata in misteriose ricerche sulle piante e che da mesi non dà più sue notizie. Ma nel cuore nella foresta, i due si imbatteranno in orrori imprevisti.
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7 - The Sparks Brothers
Un documentario a tutto rock per l'esordio nel genere di Edgar Wright. Da superfan degli Sparks, il cineasta inglese ha deciso di dedicare alla band losangelina attiva da 50 anni un film lungo, dettagliato e scoppiettante - in perfetto Sparks-Style - che non è solo una chicca per gli appassionati della band, ma permetterà a chi ancora non li conosce di scoprire i fratelli Ron e Russell Mael, anima della band. Assolutamente esaustivo, The Sparks Brothers abbraccia varie epoche fondendo interviste a celebrità e fan, video musicali e animazioni per introdurci nel mondo degli Sparks in un'opera glam dove l'autoironia la fa da padrone. L'incontro con Edgar Wright e i fratelli Mael su The Sparks Brothers.
6 - Jockey
Delicato, originale, malinconico, tra pochi mesi sentiremo parlare spesso del film di Clint Bentley, Jockey, che racconta la storia di un fantino sul viale del tramonto magnificamente interpretato da Clifton Collins Jr. Nel ruolo del fantino Jackson Silva, il camaleontico Collins si produce in una performance sfaccettata e vibrante, favorito anche da una regia intimista e sospesa che ci regala albe magnifiche e tramonti rosseggianti sull'ippodromo dove il protagonista trascorre la maggior parte del tempo. Da non perdere la colonna sonora impalpabile e d'atmosfera dei membri dei National, i gemelli Bryce e Aaron Dessner.
5 - Human Factors
Unico film italiano in concorso al Sundance, Human Factors conferma il talento dell'autore de Gli eremiti, Ronny Trocker, che stavolta racconta la crisi della società attraverso una vicenda familiare carica di mistero e tensione. Un cast nordeuropeo (la storia è ambientata tra la Germania e la costa del Belgio) al servizio di una profonda riflessione sui mali che infestano il mondo moderno fino a minare le basi degli affetti e la comunicazione tra individui. Esemplare la regia, che non solo si pone al servizio della storia, ma trasforma gli ambienti in protagonisti della vicenda. La nostra intervista a Ronny Trocker, regista di Human Factors.
4 - Judas and the Black Messiah
Dopo Il processo ai Chicago 7, arriva Judas and the Black Messiah, affresco storico duro e puro che ricostruisce l'ascesa e la caduta del leader delle Black Panther, Fred Hampton, interpretato da un mimetico Daniel Kaluuya. Il film diretto da Shaka King aderisce però al punto di vista di William O'Neal (Lakeith Stanfield), informatore dell'FBI infiltrato sotto copertura nelle Panthers. Nel cast anche Jesse Plemons, Dominique Fishback e Martin Sheen che interpreta J. Edgar Hoover.
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3 - Land
L'esordio alla regia di Robin Wright è debitore del cult diretto dall'ex marito, Into the Wild, con cui condivide l'afflato naturalistico e l'idea del potere curativo della natura, capace di lenire anche il peggior dolore. In Land, la Wright interpreta una donna che, dopo una grave perdita, abbandona la città per trasferirsi in un cottage in alta montagna dove imparerà a sopravvivere fronteggiando gli elementi atmosferici. Ad aiutarla, un esperto cacciatore dalla profonda umanità interpretato da Demián Bichir. Poetico e pieno di speranza. Qui l'incontro con Robin Wright e Demian Bichir su Land.
2 - Passing
Rebecca Hall accetta la sfida di adattare per lo schermo un racconto di Nella Larsen degli anni '20 trasformandolo in un gioiellino in bianco e nero. Passing, titolo della storia, si riferisce alla capacità di alcuni afroamericani di passare per bianchi per via del colore chiaro della pelle. Tessa Thompson e Ruth Negga sono due donne, ex compagne di scuola, che si ritrovano a New York confrontando la direzione che hanno intrapreso le loro vite e le scelte fatte in relazione alla loro comunità di appartenenza. Nel cast anche Andre Holland e Alexander Skarsgaard. Rebecca Hall, Tessa Thompson, Ruth Negga e Andre Holland presentano Passing al Sundance 2021.
1 - Coda
Colpo di fulmine, la pellicola della regista Sian Heder conquista proprio tutti portandosi a casa il Gran Premio della Giuria e il premio del pubblico al Sundance 2021. Una storia edificante e divertente, Coda, raccontata con brillantezza e sentimento, quella dell'adolescente Ruby Rossi (Emilia Jones), unica udente di una famiglia di non udenti costretta a scegliere tra la vocazione per il canto e i doveri di una famiglia che non può abbandonare visto che è il loro unico punto di contatto col mondo esterno.