Stranger Things 5, recensione del volume 1: il primo (e intenso) passo verso la fine

Finalmente ci siamo: lo show fenomeno di Netflix spalanca la strada al finale. Un ritorno ad Hawkins nel segno dell'azione e dello spettacolo.

Un'immagine di Stranger Things 5

Ogni storia ha una fine. Ogni storia deve averla per essere compiuta, in pace con se stessa e con chi l'ha amata e seguita. Per questo scriverla, raccontarla, non è mai semplice, perché ognuno dei suoi ascoltatori se ne fa inevitabilmente una propria versione ideale; perché un finale deve mettere ogni cosa al suo posto, chiudere le porte ancora aperte. Una indubbia difficoltà per i fratelli Duffer, che hanno dovuto mettere la parola fine alla loro creatura, vero fenomeno di Netflix. E finalmente ci siamo, Stranger Things 5, volume 1 è in catalogo.

Stranger Things Protagonisti
I quattro giovani protagonisti in una scena

Primi quattro episodi di un cammino che proseguirà con un secondo volume il 26 dicembre e con il gran finale a Capodanno, in tutti e tre i casi nell'inedito orario delle 2 di mattina. Tre parti per tre passi. L'ultimo miglio di una serie che ha scritto la storia dello streaming, perché ha seguito di poco il lancio di Netflix nel nostro paese, perché è stata la serie che più di tutte ha saputo colpire l'immaginario collettivo e lanciare quel nostalgico ritorno al passato che ha caratterizzato l'audiovisivo negli ultimi anni. Ci si siamo avvicinati con curiosità e rispetto, ansiosi ed emozionati, per il click sul triangolo del play più difficile degli ultimi tempi.

Prepararsi allo scontro

Se la prima stagione di Stranger Things prendeva le mosse nel novembre del 1983, siamo ora arrivati, con il volume 1 della quinta, all'autunno del 1987. Quattro anni nella fittizia Hawkins che corrispondono a quasi dieci nel nostro mondo reale, con ovvio impatto sull'aspetto dei protagonisti. Ma questa è un'altra storia che poco conta.

Quel che importa è che la cittadina è ancora segnata dalle ripercussioni di quanto accaduto nel finale della stagione precedente e l'apertura dei portali, per di più isolata dal governo che l'ha posta sotto quarantena e sorveglianza militare, mentre il nostro affiatato gruppo di amici è unito da un unico obiettivo: uccidere il proprio consolidato avversario, eliminare Vecna, di cui però si sono perse le tracce. Una missione resa ancor più complessa dall'isolamento a cui è costretta Undici, oggetto di ricerca serrata da parte delle istituzioni.

Stranger Things 5 Cast
Un'immagine di gruppo dei protagonisti di Stranger Things 5

Autunno dicevamo. Il periodo in cui ricorre l'anniversario della scomparsa di Will quattro anni prima, che rende l'atmosfera pesante e delicata, segnata dal ricordo e le sensazioni negative che quell'evento ancora causano nei nostri protagonisti, che fa strada a una pericolo e un'oscurità ancora più cupa, potente e letale. Un pericolo all'orizzonte che richiede un'unica cosa al gruppo di amici che col tempo si è ampliato di nuovi volti e consolidato nei rapporti: restare uniti, per poter compiere quest'ultima drammatica missione.

Spazio per tutto il cast di Stranger Things 5

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Winona Ryder in una scena di Stranger Things 5

La stagione 5 apre riprendendo le fila del discorso, dando spazio a tutti i personaggi per permetterci di rimettere a fuoco lo stato della situazione: la quarantena, l'isolamento, ma con il gruppo al centro di tutto. Ognuno con il suo tempo per costruire la base su cui poggiare il racconto successivo: spicca la Rockin' Robin radiofonica di Maya Hawke nel tirare le fila di tutto questo, ma ognuno viene ripreso e posto abilmente sulla scacchiera della partita finale dai fratelli Duffer, con una scrittura esemplare ed equilibrata che consente a ogni membro del cast di partecipare di questo evento conclusivo, senza esclusioni e senza lasciarsi alle spalle nessuno.

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Linda Hamilton in una scena della stagione finale

Anche quelli che non ci sono più, ma che hanno lasciato il segno, come l'Eddie di Joseph Quinn, la cui ombra aleggia ancora in quel di Hawkins, valorizzando anche una new entry d'eccezione come Linda Hamilton, che riprende e amplifica quanto fatto sin dall'inizio in ottica casting scritturando una star degli anni '80 e '90 come Winona Ryder. Soprattutto per questo funziona il primo passo di questo cammino, perché da una parte prepara e introduce, ma subito entra nel vivo del discorso. Il senso, evidente e condivisibile, è di costruire un volume 1 che sia sì pensato per anticipare e aprire al successivo e al finale, ma anche in grado di proporre qualcosa che abbia una sua vita autonoma e compiuta, che porti a volerne di più per la soddisfazione provata e non perché esile e parziale.

Intensità, emozione, dramma: ogni cosa al suo posto

Con tutte le pedine al loro posto, i Duffer non sbagliano nemmeno le mosse da far compiere loro, che si traducono in un perfetto bilanciamento tra dinamiche personali tra i personaggi, che per una serie arrivata alla quinta stagione sono fondamentali per lo spettatore, leggerezza da una parte e dramma dall'altra, tanta intensità e altrettanta emozione. Ed anche epica, che a questo punto del racconto non guasta! Non vi anticipiamo nulla nel concreto, perché non sarebbe corretto né sensato, ma possiamo parlarvi di un percorso che ci ha convinti e che ovviamente andrà confermato in vista dell'efficacia del finale dopo aver guardato anche gli ultimi episodi.

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Il faccia a faccia tra Will e Vecna

Se tutti gli ingredienti sono al loro posto in quanto a scrittura, anche la regia segue e completa con eleganza e potenza: i fratelli Duffer, che dirigono tre su quattro degli episodi del volume 1, confermano di padroneggiare la materia Stranger Things e si lasciano andare anche a un paio di sequenze di grande impatto visivo, compreso un piano sequenza che immerge lo spettatore nell'azione e rappresenta un importante valore aggiunto sul fronte della costruzione visiva della serie Netflix.

Insomma, buona la prima in vista di questo trittico di appuntamenti con l'ending di uno show simbolo dell'era dello streaming, lasciandoci speranzosi di una conclusione che sia degna di quanto si è costruito fin qui. Lo merita Stranger Things, lo merita Netflix come piattaforma, lo meritiamo noi che quei ragazzi e la loro bizzarra amica Undici li abbiamo amati sin dal primo lancio di dado. E che ora hanno tutte le carte in regola per mettere a segno il colpo critico finale.

Conclusioni

Il primo dei tre passi verso il finale Stranger Things è arrivato e ci ha lasciato soddisfatti per come riprende le fila dei discorsi in sospeso e li rilancia in vista del cammino conclusivo. Ognuno dei protagonisti ha il suo spazio, ognuno ha il suo ruolo in questa partita definitiva, e i Duffer gestiscono sia la scrittura che la regia con equilibrio ed efficacia. Se le premesse sono queste, Stranger Things potrebbe avere il finale che tutti meritiamo.

Movieplayer.it
4.0/5

Perché ci piace

  • Il modo in cui il volume 1 tira le fila del passato per lanciare l'ultimo blocco di storia.
  • I personaggi, e di conseguenza il cast, che valorizza lo spazio dato a ognuno dai fratelli Duffer.
  • Sia scrittura che regia sono all'altezza delle aspettative.
  • La carica emotiva, e l'epica, che accompagna quest'ultima stagione della serie Netflix.
  • Pur essendo un volume 1, ha una dignità propria che non lascia con l'amaro in bocca al termine della visione.

Cosa non va

  • I due episodi centrali hanno qualche momento più di passaggio e interlocutorio.
  • Essendo il primo volume di un unico blocco narrativo, la bontà di quanto abbiamo visto andrà verificata con l'arrivo degli episodi rimanenti.