Spriggan, la recensione: a caccia di antichi manufatti nella nuova serie anime di Netflix

La nostra recensione di Spriggan, serie anime e adattamento del celebre manga di fine anni ottnta, disponibile dal 18 giugno 2022 su Netflix, che vi porterà in un vortice di azione tra organizzazioni mondiali e intriganti miti.

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Spriggan: Yu Ominae in azione

Nello scrivere questa recensione di Spriggan abbiamo fatto un bel salto indietro nel tempo. L'anime infatti è tratto dal celebre manga del 1989 scritto da Hiroshi Takashige e disegnato da Ryōji Minagawa che in Italia ha fatto la sua prima comparsa negli anni novanta grazie alla casa editrice Granata Press. Una storia non nuovissima quindi, che ha visto negli anni altri tentativi di adattamento grazie all'omonimo film del 1998 e ad un videogioco per PlayStation. Ora ci riprova lo studio di animazione giapponese David Production, che confeziona una prima stagione di sei episodi dal formato un po' anomalo per il genere, di quaranta minuti circa ciascuno, distribuiti dalla piattaforma streaming Netflix dal 18 giugno 2022. Vogliamo comunque rassicurare tutti i fan del fumetto: Spriggan rimane prima di tutto una serie d'azione e di avventura che cerca di mantenere intatta il più possibile quella fascinazione che scaturiva negli anni novanta dall'opera originale, pur ponendosi il difficile compito di attualizzarla ai giorni nostri per renderla fruibile anche ad un pubblico più giovane di nuovi appassionati.

Una trama fatta di misteri

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Spriggan: Yu Ominae in una scena

Molto tempo fa sulla Terra esistevano delle civiltà altamente evolute con conoscenze tecnologiche superiori a quelle dell'uomo moderno. Alcuni manufatti provenienti da quell'era lontana sono disseminati in diverse parti del globo e costituiscono un enorme pericolo se in possesso delle mani sbagliate. L'organizzazione Arcam nasce per impedire proprio questo, il suo compito è preservare e mettere in sicurezza questi antichi reperti prima che qualche governo se ne serva per scopi egoistici e di sopraffazione. A tale scopo esistono gli Spriggan, agenti speciali dalle capacità straordinarie in grado di venir fuori e risolvere le situazioni più particolari e pericolose. Yu Ominae è uno di questi e nonostante la giovane età è già un combattente fortissimo ed altamente specializzato in grado di risolvere le situazioni più complicate. Il suo passato è avvolto nel mistero anche se sappiamo che è un orfano e che, nonostante il suo lavoro, vuole assolutamente diplomarsi alla scuola superiore. È lui il protagonista delle vicende e lo vedremo sempre in prima linea nel risolvere gli intricati casi in cui sono coinvolte le OOPArt, quegli oggetti che dal passato tornano a minacciare il nostro presente.

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Mantenere la struttura del manga

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Spriggan: un'immagine della serie

I conoscitori del manga si saranno accorti che la struttura della serie ricalca in qualche modo quella dell'opera cartacea: ogni episodio è costituito da una vicenda autoconclusiva, proprio come accadeva nella maggior parte dei volumetti del fumetto. La struttura è semplice e si ripete ad ogni singola puntata: un manufatto o un oggetto antico viene ritrovato in qualche parte della Terra, i governi fanno a gara per impossessarsene e la Arcam cerca di arrivare per prima ai preziosi e pericolosi ritrovamenti. Puntualmente Yu viene coinvolto nella missione che per lo più ricadrà quasi interamente sulle sue spalle. Ma non è solo la struttura ad essere stata presa dal fumetto, anche le vicende narrate ricalcano quasi alla perfezione quelle conosciute leggendo il manga, portando su schermo stesse dinamiche e stessi personaggi incontrati sulla carta.

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Spriggan: una scena d'azione

Ed è qui che arriva la nostra prima perplessità su questo adattamento: nonostante lo sforzo di trasporre tutte le vicende ai giorni nostri con la comparsa di smartphone, tablet e tecnologie odierne, alcuni elementi e lo stile narrativo risultano piuttosto anacronistici, ci verrebbe da dire "vecchio stile". La sua autoconclusività che funzionava egregiamente su carta, rende la storia su schermo ripetitiva e piuttosto prevedibile negli esiti, rischiando di annoiare quel pubblico giovane che questa produzione vorrebbe conquistare e che ormai è abituato ad altro. Per i vecchi fruitori del manga invece poco cambia, al netto di qualche piccola incongruenza storica, Spriggan rimane quell'opera ben conosciuta che intrattiene e intriga con i suoi misteri tratti della più celebri leggende popolari mondiali.

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Qualche parola sull'animazione

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Spriggan: una scena della serie

Azione e combattimenti senza fiato, sono questi gli ingredienti principali di questa serie e star dietro a tanto dinamismo non deve essersi rivelato un compito semplice per la David Production. Le animazioni sono, infatti, molto fluide, gli scontri veloci e appassionanti; è chiaro come lo studio d'animazione abbia puntato tutto su quelle sequenze che costituiscono il fulcro di una serie che prima di tutto è d'azione. La nota dolente arriva sul character design: se i personaggi principali sono sempre perfettamente caratterizzati e a fuoco, non si può dire lo stesso per i secondari, spesso abbozzati con troppa poca attenzione, dissonanti con la cura e l'attenzione riservate alle figure principali della storia. Nel complesso comunque il bilancio della serie non è negativo: siamo sicuri che possa essere apprezzata dal suo pubblico risultando un buon prodotto di intrattenimento, anche se ci auguriamo una maggiore cura dei dettagli nelle stagioni successive di cui, ci è sembrato di capire, sentiremo parlare.

Conclusioni

In conclusione della nostra recensione di Spriggan, possiamo affermare che l’anime di Netflix è una trasposizione piuttosto fedele, seppur modernizzata, dell’opera cartacea. La struttura ad episodi autoconclusivi, per quanto riprenda quella del manga di origine, risulta piuttosto anacronistica e potrebbe scontentare gli spettatori più giovani ormai abituati ad altro. Buone le animazioni che riescono a supportare l’azione frenetica delle numerose scene d’azione.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • La storia, sempre avvincente e interessante.
  • Le animazioni fluide che supportano alla perfezione i tanti momenti d’azione.

Cosa non va

  • Gli episodi autoconclusivi, forse un po’ anacronistici nella struttura per il nuovo pubblico della piattaforma.
  • Il character design dei personaggi secondari, poco curato.