Sono Lillo: 5 motivi per cui è una serie da non sottovalutare

Sono Lillo, la serie Prime Video incentrata sul conflittuale rapporto tra Lillo e Posaman, è una sorpresa inaspettata. Vediamo insieme perché.

Sono Lillo: 5 motivi per cui è una serie da non sottovalutare

Sono Lillo è una serie che nasce dall'esigenza commerciale di cavalcare l'onda del successo di LOL: Chi ride è fuori, game show dove vince chi resiste all'ilarità. Proprio in questo calderone di umorismo è uscito un personaggio umoristico sorprendente, Posaman, che ha totalmente catalizzato l'attenzione, a tal punto da diventare un'apparizione speciale nella seconda edizione. Il supereroe dalle pose improbabili è diventato quindi la star di un prodotto a sé stante, dove centrale è il rapporto tra Lillo e il suo alter ego, in un'avventura fittizia che vede il comico combattere per riappropriarsi della sua identità e abbandonare la sua maschera. L'opera, arrivata su Prime Video il 5 gennaio 2023 con tutti e 8 gli episodi da subito disponibili, è una commistione riuscita di generi oltre ad essere un racconto supereroistico intelligente. Scopriamo, quindi, 5 motivi che giustificano la visione e che al tempo stesso dimostrano che Sono Lillo non è da sottovalutare.

1. Lillo, un mattatore inarrestabile

Sono Lillo 05
Sono Lillo: Il protagonista in una scena della serie Prime Video

Il primo elemento che spinge il pubblico a recuperare Sono Lillo è lo stesso Lillo, nome d'arte del comico romano Pasquale Petrolo che, nonostante faccia ancora coppia con il mitico Greg, negli ultimi anni si sta affermando in modo indipendente nel mondo dell'intrattenimento. Se vi aspettate che, all'interno dello show, il fine umorista riproponga solo a ripetizione i suoi soliti sketch, vi sbagliate di grosso. L'artista, infatti, scinde il suo talento in due parti, da un lato dedicandosi a quello che sa fare da una vita, ovvero intrattenere con la risata; dall'altro interpretando sé stesso, con un'autoironia sottile e ben costruita che probabilmente è l'anima più irriverente della serie, ancor più che delle sue battute create in precedenza. In un cortocircuito tra finzione e realtà, Lillo Petrolo ne esce vincitore perché sa reinventarsi e, conscio del suo successo, sperimenta a più non posso, divertendo gli spettatori in maniera completa ed eterogenea.

Sono Lillo, la recensione: la prima serie di Lillo è anche la prima di Posaman

2. Tante risate e tanta serietà

Sono Lillo 06
Sono Lillo: Una scena della serie Prime Video

A proposito di comicità, per quanto in Sono Lillo lo spirito umoristico sia l'elemento cardine dell'intero progetto, non è l'unico che emerge nel racconto. Come spesso accade con le comedy più intellettuali e studiate, la vena irriverente del protagonista e dei comprimari è solamente l'innesco per una storia più complessa e stratificata dove prendono piede altri elementi più seri. Sempre con il sorriso sulle labbra, nella serie si parla innanzitutto di come è importante nella vita sapersi mettere in gioco, abbandonare la propria comfort zone e, soprattutto, non prendersi sul serio. Tutte lezioni che Lillo apprende dopo una sequela infinita di errori e gaffe che, oltre a renderlo ridicolo, lo fanno diventare sempre più forte e maturo, anche se con la consapevolezza che non cambierà mai del tutto. Con leggerezza, i temi più riflessivi dell'opera entrano piano piano nel cuore degli spettatori e, dopo il finale, non sarete più gli stessi.

Da Prova Prova Sa Sa a Sono Lillo: Frank Matano e Lillo presentano i nuovi comedy show Prime Video

3. La forza del citazionismo

Sono Lillo 09
Sono Lillo: Il protagonista in un momento della serie Prime Video

Eros Puglielli, il regista della serie, già con Gli idoli delle donne, commedia recente con Lillo e Greg protagonisti, aveva dimostrato un'inclinazione sopraffina al citazionismo con un film che prendeva a piene mani dalla saga di 007, American Gigolò, Narcos e altri grandi titoli, tra serialità e grande schermo. Anche la sua nuova opera sul piccolo schermo è piena di riferimenti provenienti dalla cultura pop, dal cinema e dalla televisione, cominciando con il collegamento palese al film Birdman - o (L'imprevedibile virtù dell'ignoranza). Nel lungometraggio di Iñárritu, l'attore Riggan Thompson (Michael Keaton) è tormentato dalla visione di un suo personaggio celebre, il supereroe Birdman e allo stesso modo anche Lillo cerca a tutti i costi di scrollarsi di dosso Posaman. Se poi in entrambi i prodotti c'è una componente autobiografica (anche se in Sono Lillo è più accessoria) ecco che la citazione è perfetta ed è l'apripista verso un universo disseminato di omaggi, sempre ben dosati e mai invasivi.

Sono Lillo, il protagonista: "Sono felice di dare spazio a nuovi talenti come Lundini e Fanelli"

4. Una storia supereroistica reinventata

Sono Lillo 03
Sono Lillo: Posaman in una scena della serie Prime Video

La serie, per quanto non sia così facile capirlo ad un primo sguardo, è strutturata come una storia supereroistica reinventata e sono soprattutto gli ultimi episodi a dimostrare tale tesi. Ovviamente non vogliamo rivelarvi troppo, ma lo scontro tra il protagonista e alcune sue minacce, sia interiori che tangibili, rende più palese e leggibile questa lettura. In Italia non vanno tanto di moda i racconti di supereroi, anche se con qualche autore questo filone sta prendendo il via, con diramazioni del tutto particolari ed esclusive. Lo stesso Copperman di Puglielli, così come Lo Chiamavano Jeeg Robot e Freaks Out di Mainetti, per citare alcuni casi eclatanti, hanno provato a reinterpretare il gusto americano per i cinecomic, introducendo elementi dissonanti. Anche Sono Lillo segue questa scia, appoggiandosi in particolare ad una componente comica che svecchia con freschezza il genere, al tempo stesso mettendo in discussione il mondo supereroistico con raffinatezza ed eleganza.

Sono Lillo a Roma 2022, Lillo: "Sono convinto che gli Avengers siano tra noi ma il governo li nasconda"

5. I comprimari e le guest star

Sono Lillo 07
Sono Lillo: Una scena della serie Prime Video

In conclusione, un altro elemento della serie decisamente molto interessante è la gestione dei personaggi secondari della storia, tra i quali spicca senza dubbio l'istrionico Pietro Sermonti nei panni dell'agente e amico di Lillo, Sergio Locatelli. Tutte figure ben caratterizzate che, oltre ad avere un peso specifico nel racconto, regalano come il protagonista degli spunti comici spassosissimi. Se nei primi episodi si avverte il rischio concreto che i comprimari possano distogliere l'attenzione su Lillo e Posaman, nelle puntate successive si nota un bilanciamento notevole tra le due parti. Tanta cura, inoltre, è stata riservata alle guest star dell'opera, tutti gli artisti (provenienti da LOL e non sono solo) che hanno scelto di apparire anche solo per un cameo. Se è vero che non tutti questi interventi sono memorabili, basta solo la presenza di Maccio Capatonda e il suo monologo metaseriale nell'episodio 7 a valere l'intero prezzo del biglietto, così come il surreale e divertente sketch della Guzzanti a tema fertilità femminile.

Sono Lillo: una clip esclusiva tratta dalla nuova serie Amazon con Lillo Petrolo