Sognando Marte, la recensione: una commedia romantica tra le stelle

La recensione di Sognando Marte, film ambientato su una navicella diretta verso Marte dove i due protagonisti scopriranno il vero amore, stasera su SKY.

Sognando Marte, la recensione: una commedia romantica tra le stelle

Nel 2049 Marte è già stato terraformato e colonizzato, con le migliori menti terrestri che da tempo si sono trasferite in loco per rendere il pianeta sempre più abitabile. Il sogno del giovane Walt è quello di poter un giorno essere tra i fortunati "marziani", ma deve fare i conti con la dura realtà e dopo diverse candidature rifiutate può solo accontentarsi di un lavoro come barista sul mondo dove è nato e cresciuto.

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Sognando Marte: una scena del film

Come vi raccontiamo nella recensione di Sognando Marte, Walt fa la conoscenza ad una festa della bella Ginny, una studentessa che la mattina successiva partirà con l'ultimo Shuttle per lo spazio, diretta proprio verso quella meta da lui tanto ambita. Il ragazzo se ne innamora all'istante e decide di raggiungerla ad ogni costo. Un desiderio in comune con quello di Sophie, coetanea che da non vede da tempo il suo fidanzato perché questi si trova anch'esso... su Marte, insieme alla sua famiglia adottiva. Walt e Sophie si troveranno ad unire le forze per ricongiungersi alle rispettive, presunte, dolci metà, ma durante il viaggio interstellare scopriranno come quell'anima gemella tanto cercata sia più vicina di quanto credessero.

Tra cielo e terra

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Sognando Marte: una scena del film

Che a volte non ci si accorga di come quello che si va cercando sia in realtà sotto il proprio naso è un qualcosa capitato bene o male a tutti e nelle questioni di cuore è quanto mai comune. Non è perciò un caso che alla base di questa commedia fantascientifica vi sia proprio un tourbillon romantico, un gioco delle coppie improbabile a cavallo tra i pianeti, con i due principali protagonisti pronti finalmente a comprendere come tutto quello di cui hanno bisogno si trovi già sulla Terra - definita non a caso "la nostra unica navicella spaziale" - e che Marte rappresenti soltanto un miraggio per eterni sognatori. Ecco allora che un film come Sognando Marte si appropria di significati altri in un approccio dolce e melanconico che riesce parzialmente a coprire le falle di una sceneggiatura a tratti ingenua nelle sue dinamiche base, con una certa prevedibilità nella gestione dei colpi di scena e della relativa evoluzione sentimentale avente luogo tra Walt e Ginny, che inizialmente si detestano salvo scoprirsi progressivamente più simili e affini di quanto previsto.

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Questione di spazi

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Sognando Marte: una scena del film

Dall'immancabile camminata spaziale, per la quale la società di trasporti non si assume nessuna responsabilità in caso di incidente, al campeggio improvvisato durante una delle fasi più concitate della missione, Sognando Marte si appoggia a passaggi classici del filone, con il contesto ambientale dell'astronave - nella quale è ambientato il 90 % del racconto - che imprime quel senso di corretta claustrofobia emozionale al legame tra i protagonisti. Un legame ben diverso da quello obbligato di Passengers (2016), giacché qui il viaggio è in compagnia di decine e decine di altri passeggeri, ma che ad ogni modo spinge su forzature come quando devono fingersi fidanzati ad ogni costo o ancora quando lui è obbligato a tenere un discorso su un argomento scientifico del quale è totalmente ignorante. Situazioni obbligate che tolgono parziale naturalezza al racconto, il quale si risolleva grazie all'alchimia tra i due interpreti.

Fantaromanticismo

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Sognando Marte: una scena del film

Cole Sprouse, che in molti ricorderanno come uno dei gemelli nella popolare serie Disney Channel Zack e Cody, e soprattutto Lana Condor - volto della trilogia romantica Netflix iniziata con Tutte le volte che ho scritto ti amo - sono infatti teneri e convincenti nei rispettivi ruoli, in grado di destreggiarsi abilmente e senza troppe difficoltà tra le parti più leggere e quelle più drammatiche, dando linfa ed energia a personaggi altrimenti a rischio banalità. Gli effetti speciali sono appena discreti e comunque limitati al minimo, in quella che è comunque un'operazione giocata più su sentimenti terreni che su epopee spaziali. Come se il regista Christopher Winterbauer abbia evoluto su territori sci-fi quanto già introdotto nella sua pellicola d'esordio, ovvero l'inedito Wyrm, che vedeva anche lì un controverso amore giovanile al centro della vicenda. Bugie, verità, sentimenti inespressi in un impianto scorrevole, tanto piacevolmente ingenuo e senza troppe pretese quanto divertente - il cammeo della guest-star Zach Braff aiuta - e perché no capace di solleticare al punto giusto le aspettative di un pubblico in cerca di un romanticismo forse prevedibile ma non per questo meno coinvolgente.

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Conclusioni

Perché cercare l'amore ad anni luce di distanza quando è proprio davanti agli occhi? La risposta Walt e Sophie la troveranno alla fine del lungo viaggio verso Marte, dove sperano di ricongiungersi con le rispettive dolci metà salvo scoprire che forse la loro anima gemella era già lì accanto a loro. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Sognando Marte, ci troviamo davanti a una commedia romantica che sfrutta il contesto fantascientifico per raccontarci di un amore estremamente terreno nelle sue dinamiche base, piacevolmente prevedibile anche quando si appoggia a dinamiche più o meno viste e riviste. Merito soprattutto dell'ottima sintonia tra i due protagonisti, con in particolare Lana Condor a brillare nelle varie sfaccettature emozionali del suo combattuto personaggio.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • Lana Condor è ottima e convincente in un ruolo dalle diverse sfumature ed è ben supportata, in un ruolo più semplice, da Cole Sprouse.
  • La storia funziona nel suo mix tra fantascienza all'acqua di rose e gradevole romanticismo...

Cosa non va

  • ... ma qualche ingenuità e forzature in fase di sceneggiatura sono più che evidenti.