Sneaky Pete: false identità e conti in sospeso nel crime di Amazon

Giovanni Ribisi è il protagonista della serie creata da David Shore e Bryan Cranston. Un crime drama con un cast ricco di talenti dove i generi si mescolano e convivono in armonia, ma dall'impianto narrativo (troppo) prevedibile. Da oggi disponibile su Amazon Prime Video.

Sneaky Pete: un'immagine dell'attore Giovanni Ribisi
Sneaky Pete: un'immagine dell'attore Giovanni Ribisi

Due anni. Questo il tempo trascorso tra l'esordio del pilot di Sneaky Pete ed il rilascio dell'intera serie su Amazon Prime Video. Un tempo lunghissimo per la serialità che, nel frattempo, ha continuato a realizzare produzioni sempre più ambiziose. Creata da Bryan Cranston e David Shore, sostituito per i restanti nove episodi da Graham Yost in veste di showrunner, la serie era stata inizialmente adocchiata dalla CBS che però accantonò il progetto decidendo di non investire nella realizzazione delle restanti puntate. Momento di stallo colto al volo da Amazon, entrato in scena grazie al suo modello produttivo legato all'indice di gradimento degli utenti del servizio video on demand. Secondo "Original" più visto in Inghilterra e Stati Uniti dopo The Man in the High Castle, Sneaky Pete arriva dunque accompagnato, dopo il debutto della piattaforma in Italia lo scorso dicembre, da una certa dose di entusiasmo data dalla buona accoglienza ottenuta oltreoceano.

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Sneaky Pete: una foto del protagonista Giovanni Ribisi
Sneaky Pete: una foto del protagonista Giovanni Ribisi

Lo scaltro Pete al quale si riferisce il titolo, in realtà, è Marius Josipovic (Giovanni Ribisi), un truffatore provetto in procinto di uscire dal carcere dopo tre anni di detenzione. La felicità per la fine della sua pena si affievolisce quando scopre dal fratello Eddie (Michael Drayer) che il boss al quale deve 100 mila dollari, Vince Lonigan (Bryan Cranston), non ha dimenticato quel debito mai saldato. Ecco che per temporeggiare e rimandare l'inevitabile faccia a faccia con l'uomo, la sua natura innata di impostore lo spinge a rubare l'identità del compagno di cella, Pete Murphy (Ethan Embry), detenuto dalla parlantina serrata e dalla nostalgia palpabile per gli anni trascorsi nella fattoria di quei nonni che non vede da vent'anni...

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"I'm a confidence man"

Sneaky Pete: una foto dell'attore Giovanni Ribisi
Sneaky Pete: una foto dell'attore Giovanni Ribisi

Furbo e calcolatore. Marius/Pete assorbe tutte le informazioni o i dettagli che coglie per trarne un vantaggio personale. Decodifica gesti, sfumature, espressioni ma anche gli oggetti che lo circondano per ricostruire il puzzle di un passato che non era il suo, così da poter fuggire da quello che ha invece lasciato il giorno del suo arresto. Fato vuole che i "nonni acquisiti", che non avendo visto crescere il vero Pete non dubitano del suo aspetto attuale, gestiscano una piccola impresa familiare di prestiti per cauzioni nella quale Marius/Pete viene prontamente coinvolto temendo di essere riconosciuto, caso dopo caso, dai vari beneficiari/criminali. Proprio il bail bounds business di famiglia è l'elemento che permette l'intersezione tra trama orizzontale e trama verticale della serie e la commistione tra i vari generi presentati fin dal pilot diretto da Seth Gordon. Ogni episodio, infatti, oltre a concentrarsi sull'esistenza in bilico del suo protagonista, costretto a destreggiarsi tra una finta identità ed il tentativo di trovare la somma da restituire a Vince, presenta un caso legato all'attività messa in piedi da Audrey (Margo Martindale) e Otto Bernhardt (Peter Gerety), punti di riferimento di una famiglia frammentata e con più di un segreto.

Sneaky Pete: una foto di Giovanni Ribisi e Margo Martindale
Sneaky Pete: una foto di Giovanni Ribisi e Margo Martindale
Sneaky Pete: Giovanni Ribisi e Marin Ireland in una foto della serie
Sneaky Pete: Giovanni Ribisi e Marin Ireland in una foto della serie

Una struttura narrativa classica, adottata da molti titoli di successo, che rende Sneaky Pete una visione gradevole, d'intrattenimento, ma che se confrontata con altri titoli di Amazon come Mozart in the Jungle, Transparent e Red Oaks o, più in generale, con crime o procedural, manca della giusta dose di azzardo o freschezza per riuscire a conquistarsi un posto di rilievo tra le numerose alternative offerte dalla serialità. Una realtà dovuta, in parte, proprio a quei due anni che hanno separato la diffusione del pilot da quella delle restanti puntate. Lasso di tempo nel quale il piccolo schermo ci ha regalato produzioni che hanno reso le aspettative ed i gusti degli spettatori sempre più esigenti.

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Un manipolatore al centro della storia

Sneaky Pete: Bryan Cranston in una foto della serie
Sneaky Pete: Bryan Cranston in una foto della serie

Chi decide di guardare la serie solo attratto dal nome di Bryan Cranston nella doppia veste di creatore/produttore e attore, sperando magari in un nuovo personaggio del calibro di Walter White di Breaking Bad, probabilmente resterà deluso. Già perché la serie ruota tutta attorno a Giovanni Ribisi e al suo Marius/Pete. L'attore di Lost in Translation - L'amore tradotto è centro e colonna portante di tutti gli episodi che modula attraverso un'espressività repentina, ambigua e seducente, perfetta nel rappresentare la sua doppia identità e le varie sfaccettature che caratterizzano il suo personaggio, del quale scopriamo molto grazie anche a flashback sulla sua infanzia complicata o relativi al periodo precedente all'arresto. Nonostante tutti gli interpreti di Sneaky Pete siano validi e nel complesso si tratti di una produzione godibile, durante la visione della serie la presenza di Ribisi si avverte come trainante e fondamentale per la creazione di un'identità propria per un prodotto che tende a svelare presto le sue carte o a disseminare indizi troppo palesi rendendo l'intreccio prevedibile. Una contraddizione non da poco conto per una serie incentrata su un astuto dissimulatore.

Movieplayer.it

2.5/5