A quattro anni di distanza dalla vittoria con Salvo (2013) dei premi Grand Prix e Prix Révélation de la Semaine de la Critique, Antonio Piazza e Fabio Grassadonia tornano al Festival di Cannes con Sicilian Ghost Story, che, il 18 maggio, in contemporanea con l'uscita nelle sale italiane, ha aperto la 56° edizione della Semaine. Per il loro secondo lungometraggio i registi siciliani hanno deciso di raccontare la storia del rapimento di Giuseppe Di Matteo, figlio di un collaboratore di giustizia rapito dalla Mafia nel 1993.
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Data la brutalità dell'accaduto, Piazza e Grassadonia hanno deciso di trasformare la storia in una fiaba, raccontata dal punto di vista di Luna (Julia Jedlikowska), compagna di classe di Giuseppe (Gaetano Fernandez), innamorata del ragazzo e decisa a non rassegnarsi alla sua scomparsa. Sullo sfondo di una Sicilia inedita, che sembra uscita da un racconto dei fratelli Grimm, Sicilian Ghost Story parla di temi drammatici usando un tono leggero, poetico, che sembra quasi non appartenere al tremendo fatto di cronaca che in realtà racconta.
Abbiamo incontrato i registi al Festival di Cannes, dove ci hanno parlato di come hanno voluto esorcizzare il doloroso episodio del rapimento trasformandolo in una storia d'amore tra due ragazzi ancora non corrotti dall'orrore.
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