A pochi mesi dalla messa in onda, la serie BBC Sherlock è diventata un fenomeno di culto in tutto il mondo. Gli inglesi sono impazziti per l'ennesimo adattamento delle avventure dell'investigatore britannico creato da Sir Arthur Conan Doyle, il più originale e al tempo stesso il più aderente alla tradizione. Sherlock ha trasformato il protagonista Benedict Cumberbatch, raffinato attore di teatro con qualche incursione nel cinema indie, in una star di primo piano e ha consolidato la fama del versatile Martin Freeman, che già aveva conquistato i cuori del pubblico televisivo inglese con la serie comica The Office.
Il 1 gennaio 2017 la quarta stagione di Sherlock tornerà in tv. Nel frattempo, grazie a Panini e Planet Manga, divisione manga di Panini Comics, anche il pubblico italiano avrà la possibilità di leggere Sherlock. Uno studio in rosa, primo numero del manga ispirato alla serie BBC. La febbre di Sherlock ha contagiato tutto il mondo, ma il fascino del bel Benedict Cumberbatch ha fatto breccia in particolar modo nel popolo del Sol Levante. Mentre orde di giapponesi in vacanza a Londra si recano quotidianamente in pellegrinaggio nelle location dello show, nel 2012 la Kadokawa Shoten ha messo in cantiere un manga ispirato fedelmente alla serie BBC. Il manga, in tre volumi - che ricalcano i tre episodi della prima stagione - è firmato da Jay. Pochi mesi fa Titan Comics ha acquisito i diritti di pubblicazione per il mercato anglo-americano e il 27 ottobre Panini ha pubblicato il primo albo, Sherlock. Uno studio in rosa.
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La scienza della deduzione e l'arte del disegno
Ammettiamolo. Per i fan di Sherlock l'emozione nello sfogliare le pagine di Sherlock. Uno studio in rosa è pari a quella provata di fronte alla visione di un nuovo episodio dello show. Tutto questo per via dell'eccezionale fedeltà con cui Jay ricalca l'episodio, inquadratura per in quadratura. Il mangaka giapponese, appoggiandosi alla sceneggiatura dei geniali Steven Moffat e Mark Gatiss, ripropone nelle sue tavole gli stessi tagli scelti, nell'episodio, dal regista Paul McGuigan. Le semplificazioni, su carta, sono minime. Jay decide di inaugurare il suo albo con i misteriosi suicidi/omicidi al centro della storia e posticipa la sequenza d'apertura dell'episodio tv, in cui ci viene presentato il Dottor John Watson, medico militare ferito in Afghanistan che tenta di curare la sindrome da stress post-traumatico che lo affligge con l'aiuto di una psicoterapeuta. Per il resto il fumetto segue fedelmente la storia tracciata da Moffat e Gatiss, a sua volta reinterpretazione del romanzo classico Uno studio in rosso, riproponendone i dialoghi, battute fulminanti di Sherlock Holmes comprese.
La prima parte del manga si apre, dunque, introducendo i misteriosi suicidi che si stanno verificando nel centro di Londra mentre Scotland Yard brancola nel buio. Nel frattempo un conoscente comune introduce il Dottor Watson, in cerca di un coinquilino con cui dividere un appartamento, al misterioso Sherlock Holmes. Nella seconda parte Holmes conduce Watson con sé sulla scena di un delitto, coinvolgendolo nella sua attività di consulente investigativo della polizia. La terza parte vede la comparsa di Mycroft, fratello maggiore di Sherlock Holmes, che si palesa a un ignaro Dottor Watson senza rivelare la propria identità nel tentativo di convincerlo a fornirgli informazioni su Sherlock in cambio di denaro. Con la quarta parte del fumetto entriamo nel vivo dell'azione, ma nell'episodio del ristorante viene inaugurata anche la catena di doppi sensi e ammicchi alla possibile relazione omosessuale (platonica) tra John e Watson che è uno dei leitmotiv della serie tv. La quinta parte è occupata dall'esilarante perquisizione del 221 di Baker Street ad opera di Scotland Yard, episodio che si conclude con il misterioso allontanamento di Sherlock, ormai sulle tracce dell'assassino, mentre nella sesta e ultima parte John salva Sherlock dimostrando la propria fedeltà al nuovo amico. Nel finale viene nominato perfino Moriarty, il temibile arcinemico di cui, però, faremo la conoscenza più avanti.
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The Game is On!
Con un bianco e nero essenziale, Jay sfrutta la progressione drammatica dello script di Uno studio in rosa per avvincere il lettore fin dalle prime vignette. Il mangaka sceglie di evidenziare i momenti più significativi e le svolte drammatiche mettendo a tutta pagina le illustrazioni corrispondenti. Il risultato è affascinante e coinvolgente. Per quanto riguarda il look dei personaggi, Jay ricalca con precisione quello degli interpreti della serie tv, ingentilendone spesso i lineamenti. Holmes e Watson vengono colti nei loro tratti essenziali, dai sorrisi tirati di Sherlock agli sguardi preoccupati di Watson. Meno aderenti alle versioni in carne e ossa Molly, che sembra uscita da un anime a caso, e soprattutto Lestrade, nella visione di Jay un po' troppo somigliante a Watson.
Grande cura anche nel tratteggio degli ambienti, dai mitici interni del 221 di Baker Street all'iconico Big Ben e ai Russell Square Gardens, parco cittadino in cui John Watson incontra il vecchio amico che lo metterà in contatto con Sherlock Holmes, ricostruito con dovizia di dettagli. Ciò che viene limitato nel manga, per evitare di creare confusione con i dialoghi contenuti nelle nuvolette, sono le celebri deduzioni di Sherlock che nella serie compaiono in sovrimpressione. Qui la tecnica viene limitata agli SMS, mentre Jay fa ampio uso di scritte onomatopeiche per indicare i rumori in sottofondo. A intervallare i sei capitoli che vanno a comporre l'albo vengono poste alcune pagine aggiuntive contenenti bozze di ritratti dei personaggi. L'esito della lettura è più che positivo. Quando arriviamo in fondo al volume ne vorremmo ancora e ancora. A questo punto scatta il conto alla rovescia per l'uscita del secondo volume, Sherlock. Il banchiere cieco, che sarà disponibile a partire dal 22 dicembre.