Il 26 settembre arriva nelle nostre sale Shaun, Vita da Pecora - Farmageddon Il Film, declinazione fantascientifica del popolare franchise animato della Aardman che, a suo modo, si ricollega alle origini del suo protagonista (Shaun nacque come comprimario di Wallace & Gromit, il cui primo cortometraggio conteneva un viaggio sulla Luna). Un film che, come da tradizione, mescola grandi idee con una comicità semplice ma molto efficace, il tutto con la tecnica stop-motion che lo studio inglese porta avanti con orgoglio in un mercato dove l'animazione in lingua inglese è soprattutto digitale. Per l'occasione abbiamo voluto ripercorrere la storia dell'adorabile ovino, che da personaggio secondario è diventato, forse più del duo che accompagnava, la vera mascotte della Aardman.
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Tosa e lascia tosare
Correva l'anno 1995, e il pubblico ebbe modo di vedere Una tosatura perfetta, terzo cortometraggio dedicato alle avventure di Wallace e Gromit, un'avventura a base di formaggio, lana, inseguimenti aerei e persino un omaggio a Terminator (il perfido cane cibernetico Preston). Qui avviene il debutto di Shaun, ospite a sorpresa nella casa dell'inventore e del cane, e inizialmente dotato di un maglione fatto su misura grazie a un macchinario di Wallace che trasforma la lana tosata in indumenti. In questa prima apparizione lo scopo del personaggio è puramente comico, secondario, principalmente quando semina il caos in casa masticando tutto ciò che trova (e la gag finale, con Shaun che si congeda dagli spettatori con un ultimo belato, lo rende un rivale di Wallace per il consumo di formaggio), ma ci sono anche le prime tracce di un potenziale più eroico, da protagonista. Non prima di un'altra apparizione minore, però, all'interno di uno dei corti della serie Cracking Contraptions (brevi storie comiche legate alle invenzioni di Wallace), nel 2002.
A tutto spin-off!
Il 5 marzo 2007, su CBBC (il canale BBC dedicato ai più piccoli) esordisce Shaun - Vita da pecora, dove l'ex-comprimario diventa protagonista a tutti gli effetti, leader della comunità animale di Mossy Bottom Farm, una fattoria nel nord dell'Inghilterra. Forse ancora più del progenitore, lo spin-off diventa un autentico fenomeno globale, venduto in 180 paesi: cinque stagioni, per un totale di 150 episodi, in onda tra il 2007 e il 2016, due speciali televisivi, due lungometraggi per il cinema (Shaun, Vita da Pecora - Il Film e Shaun, Vita da Pecora - Farmageddon Il Film) e un altro spin-off, Piccolo grande Timmy, destinato agli spettatori più giovani in assoluto e dedicato al cugino di Shaun, Timmy, e alle sue avventure scolastiche. Questo fa del simpatico ovino il personaggio con più apparizioni in assoluto, a livello sia di titoli che di minutaggio, nella storia della Aardman, battendo persino Wallace e Gromit che hanno comunque all'attivo quattro corti, due serie televisive e un lungometraggio (con tanto di Oscar nell'apposita categoria, una delle rare volte che il premio non è andato alla Disney/Pixar).
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Siamo tutti pecore
Come si spiega questo appeal universale di Shaun, concepito all'origine come semplice personaggio secondario all'interno di quello che era il vero marchio di fabbrica della Aardman? La risposta sta in una scelta narrativa molto semplice per le sue avventure in solitario: la totale assenza di dialoghi umani. Tutti, persino il proprietario della fattoria, si esprimono a versi e grugniti, e anche le scritte sono per lo più incomprensibili. Questo rende l'operazione molto più facilmente fruibile degli altri prodotti Aardman, che pur avendo un discreto fascino globale contengono anche elementi talvolta un po' troppo britannici (parte dello humour legato a Wallace deriva dal suo marcato accento dello Yorkshire, mentre I Primitivi è andato male in alcuni territori - tra cui gli Stati Uniti - dove il pubblico non si interessa al calcio). L'universo di Shaun riduce al minimo indispensabile i giochi di parole e il citazionismo - esilarante, nel primo film, la gag del Baa Baa Shop Quartet - e così facendo, concentrandosi sulla slapstick e sulle situazioni non verbali, ci regala una serie di viaggi in una fattoria britannica che in realtà potrebbe trovarsi ovunque. Anche su un altro pianeta, come si può vedere in Farmageddon.