Da diversi anni i supereroi fanno parte dell'immaginario collettivo per quanto riguarda il cinema, con livelli di popolarità tali che sono rarissimi quelli che non generano almeno un sequel (se pensiamo all'ultimo decennio i casi più eclatanti sono gli esordi cinematografici di Jonah Hex e Lanterna Verde e il reboot dei Fantastici Quattro).
E per orientarci nell'oceano di titoli a disposizione abbiamo voluto sottolineare dieci seguiti in particolare che hanno lasciato il segno superando a livello qualitativo il capostipite, che si tratti di uomini pipistrello, cacciatori di vampiri o mutanti. Questa classifica dei migliori sequel di cinecomic è in ordine cronologico, e per questioni di varietà abbiamo scelto di limitarci a un film per franchise (nel caso del Marvel Cinematic Universe valgono le sottocategorie degli eroi o gruppi specifici).
1. Batman - Il ritorno (1992)
Al contempo l'apice della prima incarnazione cinematografica del vigilante di Gotham City e il film che la condannò (causa lamentele dei genitori i due lungometraggi successivi si fecero sempre più leggeri e involontariamente ridicoli), Batman - Il ritorno è puro Tim Burton, un concentrato di immagini dark e grottesche che hanno poco a che fare con i fumetti e derivano quasi interamente dalla fantasia del regista. Goticamente tragico già nella sequenza d'apertura, con la nascita del Pinguino, il film è un racconto struggente, folle e perverso, magnificamente coerente nella sua identità di freak cinematografico dall'inizio alla fine. Indimenticabile la Catwoman di Michelle Pfeiffer, splendidamente orripilante il Pinguino di Danny DeVito.
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2. Blade 2 (2001)
"Credetemi, i vampiri esistono." Dichiarazione d'intenti del protagonista e di Blade 2, primo adattamento di un fumetto a firma di Guillermo del Toro, regista perfettamente a suo agio nei mondi popolati da mostri. Spettacolare e brutale, il sequel approfondisce elementi del primo film, come il rapporto tra Blade e Whistler, e introduce una nuova minaccia davvero inquietante - una razza di supervampiri che si nutrono anche dei vampiri normali - che costringe il Diurno ad allearsi provvisoriamente con i suoi nemici giurati. Gli effetti sanguinolenti raggiungono l'apice, e l'ironia pure: memorabile il momento in cui Blade si rivolge a uno degli scagnozzi del vampiro di turno dicendo "Sei umano", e questi risponde "Poco. Sono un avvocato".
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3. X-Men 2 (2003)
Per ammissione dello stesso Bryan Singer, regista di quattro capitoli del franchise mutante della 20th Century Fox, il capostipite uscito nel 2000 era un "lungo trailer", il preambolo necessario prima di poter passare alle cose serie. Detto, fatto: X-Men 2, liberamente basato sulla storia Dio ama, l'uomo uccide, salta i convenevoli e pone al centro l'azione mista all'allegoria politica intelligente, introducendo un antagonista umano talmente temibile che Magneto è costretto a fare temporaneamente pace con gli allievi di Charles Xavier. E per arrivarci ci regala una delle migliori sequenze d'azione del franchise, un'evasione da fare invidia a Hannibal Lecter. E a questo aggiungiamo il debutto di quello che è diventato il tema musicale ufficioso dell'intera saga, a firma del compositore John Ottman.
4. Spider-Man 2 (2004)
Il primo Spider-Man era un'ottima origin story, appesantita solo in parte da un po' di incertezza nella gestione della parte prettamente supereroistica (in particolare la CGI). Spider-Man 2 è invece la piena espressione dell'estro creativo di Sam Raimi, con un miscuglio perfetto delle due componenti accentuato da piccole ispirazioni da altri territori come le radici horror del regista (micidiale - in senso buono - l'omaggio a La casa). L'aderenza al fumetto - vedi l'omaggio iconografico al numero in cui Peter Parker butta via il costume - non soffoca la creatività del cineasta, che firma un sequel ricco di pathos, risate e azione, il tutto equilibrato in una maniera che rende ancora più sconcertante l'esito meno entusiasmante del terzo film, segnato da dispute creative con la Sony e i produttori.
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5. Hellboy - The Golden Army (2008)
Ancora Guillermo del Toro, e l'approccio è simile a quello di Burton per Batman - il ritorno: dopo un primo capitolo piuttosto fedele alla fonte cartacea, il sequel Hellboy - The Golden Army è una pura esplosione di creatività che, personaggi a parte, non ha molto in comune con il fumetto. La scusa ideale per il cineasta messicano di infilare in ogni angolo dello schermo le più disparate creature, al servizio di una bislacca duplice storia d'amore che incarna tutte le ossessioni del regista e anticipa per certi versi il trionfo de La forma dell'acqua - The Shape of Water. Il momento clou: Hellboy e Abe Sapien, ubriachi marci, che esprimono le rispettive pene d'amore cantando Can't Smile Without You.
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6. Il cavaliere oscuro (2008)
Alla fine di Batman Begins il futuro commissario Gordon si interrogava sulla possibile escalation della lotta al crimine dell'alter ego di Bruce Wayne. È ciò che accade ne Il cavaliere oscuro, ma il discorso vale anche per il lavoro fatto da Christopher Nolan sul film stesso, un kolossal che trasforma il duello intellettuale tra Batman e Joker in una lotta per l'anima di un'intera città e, per associazione, di un paese. Lo spettacolo è garantito, l'introspezione anche, e la performance di Heath Ledger, premiata con un Oscar postumo, rimane la rappresentazione definitiva della nemesi dell'Uomo Pipistrello per quanto riguarda gli adattamenti live-action.
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7. Captain America: The Winter Soldier (2014)
All'interno della Fase Due del Marvel Cinematic Universe non c'è forse esempio migliore delle ambizioni rinnovate del franchise che il secondo capitolo delle avventure di Steve Rogers. Dopo l'avventura classica a sfondo bellico nel primo episodio, Captain America: The Winter Soldier si rifà al thriller politico, aggiornando l'etica di Rogers a un mondo ancora più complicato di quello che conosceva decenni addietro. L'azione è mozzafiato, e la riflessione sul contrasto fra libertà e sicurezza pone le basi per la successiva evoluzione del protagonista in modo intelligente e intrigante. Notevole la presenza simbolica di Robert Redford, eroe del cinema politico degli anni Settanta, qui nei panni del villain.
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8. Logan - The Wolverine (2017)
Al di fuori della saga principale degli X-Men il Wolverine di Hugh Jackman è stato anche protagonista di una trilogia tutta sua, con gli ultimi due capitoli affidati al regista James Mangold. Insieme i due hanno concepito l'ideale canto del cigno per il mutante immortale, che in Logan - The Wolverine affronta la sua ultima sfida in un futuro post-apocalittico dove il solito discorso anti-discriminazione si sposa con sequenze d'azione più brutali del solito (complice il divieto ai minori di 17 anni non accompagnati per il mercato nordamericano) e atmosfere da western crepuscolare. Dopo quasi due decenni, è difficile non avere gli occhi umidi assistendo all'ultima, tragica avventura di Logan.
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9. Thor: Ragnarok (2017)
Laddove il primo Thor era pieno di promesse, Thor: The Dark World sembrava averle buttate tutte al vento, puntando su una storia anonima e squilibrata il cui valore è esclusivamente legato alla macrostoria del Marvel Cinematic Universe. Poi c'è stato il fulmine a ciel sereno che è Thor: Ragnarok, un'avventura colorata che sfrutta le doti comiche di Chris Hemsworth ma non dimentica l'anima tragica dei miti norreni (vedi la morte di Odino e la decisione di distruggere Asgard, che Thor non prende a cuor leggero). Magnifica la cattiva Cate Blanchett, prezioso il contributo del Bruce Banner di Mark Ruffalo, protagonista di un proprio arco narrativo dalle ripercussioni che vanno oltre il singolo film.
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10. Avengers: Infinity War (2018)
"C'era un'idea, di riunire un gruppo di persone fuori dal comune, cosicché potessero combattere le guerre che noi non potevamo." La frase di Nick Fury, utilizzata nel primo The Avengers e nel trailer di Avengers: Infinity War, assume una connotazione drammatica nel terzo lungometraggio dedicato agli eroi più potenti della Terra, del tutto impreparati dinanzi alla minaccia di Thanos, il dittatore alieno che intende sterminare metà delle forme di vita nell'universo. La lotta disperata per la sopravvivenza dei mondi conosciuti porta insieme sullo schermo tutti i principali supereroi Marvel, ma al centro di tutto c'è lui, il folle proveniente dal pianeta Titano, villain perfetto che non si riduce a una mera macchietta. Ragion per cui il finale del film, a distanza di due anni, rimane un momento sconvolgente e coraggioso, anche dopo aver visto i lungometraggi successivi.