Su Sky Cinema e Now Tv dal 7 giugno Security, film diretto da Peter Chelsom con protagonista Marco D'Amore, ispirato all'omonimo romanzo di Stephen Amidon, già autore di Il capitale umano. La star di Gomorra interpreta Roberto, responsabile della sicurezza di una serie di ville a Forte dei Marmi, che controlla con un sistema di telecamere.
Sposato con Claudia (Maya Sansa), candidata sindaca, che non si fa scrupolo di scendere a compromessi con imprenditori per sostenere la sua campagna politica, l'uomo cerca di scoprire la verità sull'aggressione a una ragazza, ripresa con evidenti segni di percosse dalle sue telecamere.
La sua indagine privata lo porterà a scoprire connessioni che non credeva possibili, che coinvolgono diversi esponenti della comunità, a lui anche molto vicini. Abbiamo parlato del film con il regista Peter Chelsom (autore di Shall we dance? e Hannah Montana: The Movie), cittadino onorario del comune di Fivizzano, e con l'attore Marco D'Amore, raggiunti in collegamento Zoom.
La video intervista a Marco D'Amore e Peter Chelsom
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Security e la violenza
Roberto, il personaggio di Marco, si indigna quando si fa la battuta: "tutti gli imeni sono intatti, quindi a posto così", a proposito della violenza sulla ragazza. Quanto è importante ribellarsi a una narrazione sbagliata della violenza?
Marco D'Amore: Secondo me, ancora prima, è molto coraggioso e importante che chi scrive e mette in scena faccia dire all'altro personaggio quella sgradevolissima battuta. Perché secondo me certe cose più le si ascolta e le si critica, più le si tiene lontano. Io spero che si possa continuare ad approfondire certi temi ma raccontandoli. Raccontandoli in una maniera intelligente, colta e necessaria, così come è stato fatto da Peter e prima di lui da Stephen, che ha scritto il libro. È chiaro che, ovviamente, anche io ho gridato urrà quando ho letto in sceneggiatura che Roberto, anche se nel privato di un dialogo con sua moglie, le dicesse quanto gli aveva fatto schifo quella che era sembrata una battuta innocente, ma che invece era una ferita ancora più profonda, che lacerava l'animo di una ragazzina che nessuna colpa aveva, se non essere capitata tra le mani di persone orribili.
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Peter Chelsom: Marco dice la battuta: la ragazza avrà una cicatrice per sempre. Con questo film sono contento di amplificare le voci delle vittime. Nel film c'è una tendenza a minimizzare un'aggressione così. Mi dispiace ammettere che è una cosa che appartiene più agli uomini. Tengo molto a questo tema. Si deve riconoscere e vedere che le vittime sono segnate per sempre. Ad esempio tutto quello che è successo recentemente a New York, alle vittime di Epstein. Sono molto contento del fatto che, piano piano, le cose cambieranno.