Scuola di sopravvivenza: Missione Safari, la recensione: un’avventura interattiva per tutta la famiglia

La nostra recensione di Scuola di sopravvivenza: Missione Safari il nuovo film interattivo di Netflix adatto a tutta la famiglia con protagonista il celebre esperto di sopravvivenza Bear Grylls, disponibile sulla piattaforma streaming dal 16 febbraio 2021.

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Scuola di sopravvivenza: Missione safari, Bear Grylls in una scena

Per scrivere questa recensione di Scuola di sopravvivenza: Missione Safari vi confessiamo che con le nostre scelte abbiamo messo non poco alla prova il povero Bear Grylls. Al contrario di Scuola di sopravvivenza, serie interattiva anch'essa disponibile su Netflix, qui ci troviamo davanti un film interattivo perfetto per l'intrattenimento di tutta la famiglia, leggero e divertente, nel quale vengono riproposte molte delle situazioni classiche che il celebre survivalista ama affrontare nelle sue avventure. Che si tratti di una parete rocciosa a picco sul mare, di animali feroci o cibo da procurarsi, Bear sa sempre cosa è meglio fare per avere le maggiori possibilità di sopravvivere in ambienti ostili e pericolosi, in questo caso la savana africana dove, stavolta, i primi ad essere in pericolo sono proprio gli animali che la abitano. Scuola di sopravvivenza: Missione Safari testerà voi e la vostra capacità di scegliere tempestivamente e sotto pressione la via più giusta da seguire, non in mezzo alla natura selvaggia ma stando comodamente seduti sul divano, da soli o con la vostra famiglia, per vivere un'avventura all'ultimo click.

La presenza della trama

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Scuola di sopravvivenza: Missione safari, Bear Grylls durante una scena

Diversamente delle altre, tante, peripezie televisive di Bear Grylls, questa volta abbiamo una trama ben definita grazie alla quale ci vengono imposti degli obiettivi da portare a termine nell'ordine che preferiamo, ricordandoci che ogni scelta avrà una conseguenza, positiva o negativa, sulla buona riuscita dell'impresa e sul nostro famoso ed esperto compagno di viaggio. Siamo nella savana africana e ben presto ci si accorge di un malfunzionamento nella recinzione elettrificata che delimita un importante riserva naturale. Un leone e un babbuino sono fuggiti e potrebbero essere un pericolo per gli altri e per se stessi. Anche se la ricerca dei due animali ha una certa priorità, a nulla servirebbero i nostri sforzi se la corrente della recinzione non venisse ripristinata alla svelta. La nostra prima scelta sarà proprio questa? Abbiamo tre missioni principali e dobbiamo capire quale sia l'ordine migliore con cui affrontarle.

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Come in un videogioco

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Scuola di sopravvivenza: Missione safari, Bear Grylls in una sequenza

Fin dai primi momenti abbiamo percepito una strana sensazione di deja vù: sentivamo quasi il bisogno di avere un pad in mano piuttosto che un banale telecomando. La struttura dell'intero film (se così possiamo definirlo) è pensata per immergere lo spettatore nelle vicende, mettergli pressione, veicolando la sua concentrazione verso diverse scelte multiple. Proprio come accade per i videogiochi, che siano avventure grafiche o storie interattive più simili a libri-gioco, infatti, anche qui è presente una successione di cut-scene - ovviamente meno complesse di quelle videoludiche - che introdurranno la situazione e vi porteranno a dover fare delle scelte in un tempo prestabilito, spesso brevissimo. In base all'azione che deciderete di effettuare avrete risultati differenti: alcuni vi garantiranno la salvezza e quindi il successo della missione, altri vi causeranno non pochi problemi costringendovi a tornare indietro e a rivedere le vostre ultime scelte. Tranquilli, anche se messo in situazioni veramente assurde, il prode Bear è duro a morire e vi chiederà gentilmente di rivedere le vostre azioni mentre aspetta i soccorsi; tornare indietro, infatti, è sempre possibile, anzi è consigliato, per sperimentare tutti i possibili effetti che scaturiscono dalla scelta multipla.

Sopravvivenza per famiglie

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Scuola di sopravvivenza: Missione safari, Bear Grylls in una scena del film

Proprio perché molto adatto alle famiglie Scuola di sopravvivenza: Missione safari potrebbe scontentare tutti coloro che si aspettano un programma di sopravvivenza puro e crudo (così come chi si aspetta tematiche più profonde, alla Bandersnatch, il progetto interattivo legato a Black Mirror). Il principale obiettivo di questo film è quello di intrattenere, non quello di formare o informare e, proprio per adattarlo ad un target più ampio di spettatori, molte situazioni potenzialmente più crude sono state semplificate ed edulcorate. Niente sangue e sofferenza estrema, solo una storia appassionante con Bear Grylls perfetto interprete di se stesso, bravo a riadattarsi ad uno stile più accessibile e narrativo, nel quale l'utente può, in prima persona, far salire l'adrenalina risolvendo le varie peripezie, così da trascorrere un po' di tempo senza troppi pensieri e, perché no, sognando di fare un viaggio in terra d'Africa dove la natura selvaggia è minacciata solo dalla bramosia umana.

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Conclusioni

Per riassumere questa nostra recensione di Scuola di sopravvivenza - Missione Safari, possiamo affermare che questo nuovo prodotto interattivo di Netflix è in grado di intrattenere con successo tutta la famiglia con una struttura, molto simile a quella del videogioco, che porta gli spettatori a dover compiere delle scelte che influenzeranno la storia in un tempo brevissimo. Molto più semplice delle altre produzioni in cui è coinvolto Bear Grylls, potrebbe scontentare chi è alla ricerca di un programma dal quale imparare nozioni utili alla reale sopravvivenza in ambienti ostili.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.0/5

Perché ci piace

  • La trama avvincente e adatta a tutti.
  • Bear Grylls è il perfetto interprete di se stesso.
  • La componente interattiva, ben pensata ed efficace.

Cosa non va

  • Potrebbe scontentare chi cerca un programma più realistico a tema sopravvivenza.
  • Alcune situazioni risultano eccessivamente semplificate.