Schindler's List: Mike Daruty parla del restauro del film

In occasione dell'uscita della Schindler's List 20th Anniversary Definitive Edition in Blu-ray con E-Copy, abbiamo fatto due chiacchiere con colui che ha guidato il restauro della pellicola

Uno dei film storicamente più significativi di Steven Spielberg, Schindler's List, celebra il proprio 20esimo anniversario con una Definitive Edition Blu-ray che include E-Copy, più di un'ora di contenuti speciali, un libro fotografico di 16 pagine, un booklet di 16 pagine, cartoline e molto altro ancora - disponibile in Italia dal 10 aprile 2013, distribuito da Universal Pictures Italia. Schindler's List 20th Anniversary Definitive Edition comprende il film in alta definizione, meticolosamente restaurato sotto la supervisione di Steven Spielberg a partire dalla pellicola originale, e contenuti speciali che presentano sotto una nuova luce la storia di Oskar Schindler, membro del partito nazista che ha rischiato la propria vita per salvare più di 1.100 ebrei durante l'Olocausto.
In occasione di questa nuova e importante release in homevideo del film, abbiamo fatto due chiacchiere con Mike Daruty che si è occupato di guidare il restauro della pellicola, un'operazione complessa che ha richiesto la consulenza del regista del film, vincitore di sette premi Oscar nel 1994.

Che sensazioni ha provato nel doversi cimentare con il restauro e rimasterizzazione di un capolavoro come Schindler's List?
Sicuramente Schindler's List è un titolo importantissimo da un punto di vista storico. Poter lavorare a questo progetto per noi significava avere la possibilità di migliorare la qualità dell'opera di Spielberg. Lavorare al progetto del Blu-ray significava focalizzarsi e ridare splendore a singole scene, frame, riportare i dettagli di un film che occupa un posto speciale nei cuori di tutti noi e le nuove tecnologie da questo punto di vista ci hanno aiutato moltissimo facendoci raggiungere risultati importanti; abbiamo potuto aggiungere un surplus ad un lavoro già artisticamente valido.

Puoi dirci qualcosa a proposito del processo di rimasterizzazione? Quante persone sono state coinvolte e quali sono state le difficoltà di questo lavoro?
A capo di tutto il processo ci sono cinque specialisti, poi circa venti-trenta persone vi lavorano, tra coordinatori, addetti al suono, alle immagini, specialisti del bianco e nero, addetti al software, restauratori che avevano come compito la stabilizzazione della pellicola. Veramente tantissime persone con profili professionali diversi.
Il processo è stato davvero difficile, la gente pensa che lavorare al restauro di un film in bianco e nero sia più facile: niente di più sbagliato. La cosa più difficile da fare è lavorare sui contrasti per rendere al meglio senza discostarsi troppo, dalla fotografia originale.
Noi abbiamo fatto il possibile per rimanere fedeli al progetto originale, per mantenere gli stessi chiaroscuri, le stesse luci, le ombre... E' stata una vera sfida per noi, comunque tutti i passaggi del processo si sono rivelati fondamentali per raggiungere la qualità che potete vedere nel prodotto finale.

Quale era l'obiettivo di Universal e di Steven Spielberg nel voler realizzare Schindler's List per le nuove generazioni?
Come dicevo prima, abbiamo lavorato ad un titolo importantissimo per tutti, un progetto che vista l'importanza del film, stava a cuore a tutti. Essendo così importante lo stesso Spelberg è stato coinvolto nei lavori di restauro; Schindler's List è una pietra miliare del cinema ed era importante e necessario lavorarci in modo ottimale per poter consegnare alle nuove generazioni un prodotto unico, un classico da inserire nelle videoteche degli amanti del cinema. Steven ci ha guidato verso il risultato finale per ottenere il contrasto perfetto, nel bilanciamento del bianco e nero. Abbiamo lavorato a stretto contatto con Spielberg mostrandogli diverse opzioni e soluzioni per poter raggiungere il risultato desiderato e una volta avuta la sua approvazione finale, per noi è stato un onore, ci siamo sentiti veramente felici e appagati.

Quale aspetto preferisce della nuova versione in Blu Ray di Schindler's List?
Sono molto soddisfatto di come siamo riusciti a sottolineare i dettagli del film. Mi affascina la resa del vestiario che siamo riusciti ad ottenere: i cappotti, i vestiti, le scarpe... sembra quasi di vederli dal vivo. Anche sui capelli abbiamo fatto un ottimo lavoro. I negozi poi sono incredibilmente reali, i prodotti all'interno si distinguono in modo netto. Ci siamo focalizzati sulla resa dei dettagli e devo dire che il risultato è pienamente soddisfacente, il lavoro di tutti è stato straordinario e poi il bianco e nero esce veramente esaltato da questa operazione di restauro.

Le immagini ed il messaggio di Schindler's List sono senza tempo, ma rispetto a quando arrivò in sala nel 1993, nel Blu-ray possiamo notare alcune differenze. Anche i nuovi e-copy permettono di visionare il film su tutti i supporti. Come pensi che il progresso tecnologico possa cambiare la fruizione cinematografica?
Questa è veramente un'ottima domanda.
Oramai il consumatore può usufruire dell'opera praticamente dove e quando vuole e il compito di chi fa il nostro lavoro è molto duro; dobbiamo fornire opere che possiedano la miglior qualità e la più alta risoluzione possibile.
Con Schindler's List volevamo appunto essere sicuri di poter soddisfare un consumatore esigente, come è quello di oggi, la qualità del prodotto finale doveva necessariamente essere ottima e raggiungere il livello più elevato possibile; solo così oggi, possiamo cercare di stare al passo con i tempi e far fronte alle esigenze del pubblico. Inoltre la ricerca della perfezione era necessaria anche per avvicinare al film le generazioni future: essendo abituati a confrontarsi spesso con la tecnologia, è normale che i giovani si aspettino un restauro minuzioso e perfetto. Speriamo possano apprezzarlo!