Cinque anni e dirsi addio, o forse sarebbe meglio dire arrivederci. Dopo aver eguagliato i giganti Mike Bongiorno (1963/67) e Pippo Baudo (1992/96), con 5 conduzioni consecutive, Amadeus si appresta a vivere il suo 5° e per il momento (?) ultimo Festival di Sanremo, in qualità di direttore artistico, conduttore, o semplicemente deus ex machina.
Avute le redini da Claudio Baglioni, che a sua volta aveva attinto a piene mani da quanto di buono fatto da Carlo Conti, Amedeo Umberto Rita Sebastiani ha preso il leggendario Ariston, semplice multisala cinematografica undici mesi l'anno, per tramutarlo in centro di gravità permanente del Bel Paese tutto, televisivo, giornalistico, musicale, sociale e perché no persino politico. Come non accadeva da 30 anni, o forse mai realmente accaduto, Sanremo è tornato ad avere il monopolio assoluto dell'agenda setting nazionale, con Amadeus, dall'alto della sua contagiosa e genuina allegria, primo, reale, responsabile di simile evento che non ha eguali al mondo.
Sanremo 2020
Tutto ha inizio nel 2020, quando un giustamente entusiasta e perché no probabilmente incredulo Amadeus raccoglie i frutti seminati negli anni precedenti con il successo di I Soliti ignoti e del mai dimenticato Ora o Mai Più, dopo essersi sapientemente rimesso in gioco come concorrente di Tale e Quale Show. Visto oggi il Festival di Sanremo 2020 appare lontano anni luce, arrivare da chissà quale epoca felice, perché l'Italia non aveva ancora scoperto la pandemia da Covid-19. È il 70esimo anno del Festival e l'intera città si è vestita a festa, con un palco esterno, transenne ovunque e decine di migliaia di persone che travolgono la costa ligure. Da un punto di vista artistico Amadeus indovina tutto. Al suo fianco vuole Fiorello, amico di una vita che in Rai è garanzia di ascolti record, oltre a Tiziano Ferro come ospite fisso e ben nove co-conduttrici. Sul piano musicale il Festival era già andato incontro ad un'epocale svolta l'anno precedente, grazie al meritato, sorprendente e inatteso successo di Mahmood, che scuote il carrozzone musicale Rai per le fondamenta, svecchiandolo, sbancando le radio e catapultando l'Italia ad un passo dal trionfo Eurovision. Amadeus non fa altro che seguirne le orme.
Si affida alle canzoni, alla qualità musicale proposta, vuole Diodato in gara e quest'ultimo gli regala uno dei brani più iconici del Festival, con Bugo e Morgan autori di un memorabile colpo di teatro che passa alla storia, Achille Lauro a creare scandalo con i suoi quadri, i Pinguini Tattici Nucleari ed Elodie a far ballare l'Italia, Elettra Lamborghini quota trash a seminare meme, i Ricchi e Poveri versione karaoke a raccogliere un più che doveroso riconoscimento alla carriera. Il cocktail è perfetto. Ogni sera succede qualcosa. Sanremo ferma il Paese. Tutti lo guardano, tutti ne (s)parlano. Con una media del 54,78% di share, l'edizione 2020 risulta essere la più vista dal 1999. Per Amadeus e Fiorello è un trionfo. L'8 febbraio Diodato viene incoronato settantesimo vincitore. Nove giorni dopo, il 17 febbraio, a Codogno viene rivelato un focolaio di infezioni da Covid-19. Inizia l'incubo.
Sanremo 2021
L'edizione festivaliera del 2021 rimane in dubbio fino all'ultimo. Ad un anno dall'inizio della pandemia la situazione è più gestibile ma chiaramente ancora preoccupante. Per la prima e unica volta nella sua storia, l'evento si svolge senza pubblico. Amadeus e Fiorello sono chiamati ad un'impresa. Condurre Sanremo per 5 infinite serate live al cospetto di un Ariston vuoto. Zlatan Ibrahimović e Achille Lauro sono ospiti fissi, con i quadri di quest'ultimo a suscitare ancora una volta clamore, con 5 co-conduttrici al fianco del direttore artistico e un'impronta musicale che è ancor più coraggiosa della precedente. Perché Amadeus decide di virare deciso verso il nuovo, guardando a quell'industria indie che mai si era affacciata in massa al Festival.
Su 26 big in gara 13 sono esordienti. Quattro anni prima vincitori di X Factor e a rischio dimenticatoio, Amadeus vuole i Maneskin in concorso, con una ballad da loro scritta nel 2016 e ora ri-arrangiata in chiave rock. Zitti e Buoni non solo vince Sanremo 2021 ma sbanca l'Eurovision 31 anni dopo Toto Cutugno, trasformandoli in icone internazionali. Ma le scelte musicali di Amadeus sono quasi tutte incredibilmente vincenti. Da Colapesce Dimartino ai Coma_Cose, da La Rappresentante di Lista a Madame, il nuovo che avanza sgomita in prima serata su Rai 1 facendosi conoscere al pubblico nazional popolare. Gli ascolti non sono al pari dell'edizione record precedente, ma Sanremo esplode sulle piattaforme streaming, tra Spotify e RaiPlay, con un notevole incremento nella fascia di età 15-24 anni. Quello che fino a pochi anni prima era considerato un appuntamento da boomer è ora diventato l'Appuntamento. Per tutti. A qualunque età, tra gruppi d'ascolto e il Fantasanremo, pronto a diventare caso nazionale nel 2022.
Sanremo 2022
L'edizione 2022 vede il ritorno del pubblico all'Ariston, seppur con mascherine obbligatorie. Il Covid-19 è infatti ancora tra noi, con i vaccini che ne hanno attutito l'incidenza. Fiorello questa volta si limita ad un'ospitata, con 5 co-conduttrici e un direttore artistico che, come nel 2021, continua a sbalordire sul piano musicale, con altri 13 esordienti su 25 big in gara. Tra questi iniziano a farsi strada ritorni che fino a pochi anni prima sembravano impensabili, vedi Elisa, di nuovo in concorso 22 anni dopo la prima e ultima volta, e Massimo Ranieri, Gianni Morandi che non si faceva vedere dal 2000 e Donatella Rettore, assente dal 1994, la 3 volte vincitrice Iva Zanicchi e l'altra vincitrice Emma.
Il Fantasanremo spopola e sbarca anche sul palco dell'Ariston, con i cantanti chiamati a fare e a dire le cose più improbabili per raccattare punti, mentre Drusilla Foer incanta come co-conduttrice, Irama rimane chiuso in camera d'albergo perché venuto a contatto con un positivo al Covid-19 e di fatto partecipa al Festival da remoto con una sola prova cantata e registrata, una nave ormeggiata ad un km dalla costa vede Orietta Berti e Fabio Rovazzi condurre una sorta di serata parallela, Tananai arriva ultimo e festeggia come se fosse arrivato primo e Mahmood e Blanco vincono a mani basse con Brividi, brano che neanche a dirlo domina le classifiche musicali del 2022. Con una media del 58% di share, il settantaduesimo Festival di Sanremo risulta l'edizione piú vista dal 1997. Amadeus, che aveva promesso di volersi fermare a 3 conduzioni, cede alle avances Rai e all'acclamazione popolare, dicendo sì a ben altri due Festival, da gestire seminando spoiler nei confronti del suo stesso evento con mesi di anticipo, alimentandone l'attesa a dismisura, ampliando la narrazione festivaliera ben oltre la settimana santa della musica italiana.
Sanremo 2024, sarà una cantante a trionfare (dieci anni dopo Arisa)?
Sanremo 2023
Il poker è servito. Con Sanremo 2023 Amadeus sbanca il tavolo del Casinò superando sé stesso, arrivando ad una media del 62,96% di share. Numeri che non si vedevano dal lontano 1995. Il Festival diventa ufficialmente il Super Bowl di mamma Rai, con 50 milioni di euro raccolti in spot pubblicitari. Fuori dall'Ariston torna il palco in piazza perché le restrizioni da Covid-19 sono ufficialmente state archiviate, con il mondo dei social che spadroneggia grazie alla co-conduttrice Chiara Ferragni. Sono addirittura 14 gli esordienti in gara, con i rumorosi ritorni di Giorgia, Anna Oxa, Ultimo e Marco Mengoni, entrato e uscito Papa grazie al successo di Due Vite, a calamitare interesse. Come vuole tradizione anche le polemiche non mancano, politiche e non.
Tra Rosa Chemical che bacia in bocca Fedez, accuse di danneggiamento allo Stato per lo sbrocco improvviso dell'ospite Blanco che prende a calci e disintegra il roseto scenografico, le ripetute denunce del Codacons e le accuse di pubblicità occulta e di violazione del Codice di autoregolamentazione Tv e minori, in 5 giorni succede di tutto. Nel frattempo per la prima volta un Capo dello Stato presenzia all'Ariston, mentre Roberto Benigni omaggia Sergio Mattarella e tutti cantano i Pooh. Decisi gli ingredienti, il direttore artistico cucina e serve un altro Festival per qualsivoglia palato, volutamente allungato all'infinito, con dirette monster che divorano l'intera tv generalista.
E Sanremo 2024?
Per chiudere in bellezza Amadeus si è concesso un Festival XXXL con addirittura 30 big in gara. Tanti, consapevolmente troppi, la metà dei quali esordienti assoluti, ben 6 ex trionfatori e tantissimi nomi in grado di conquistare puntualmente le classifiche ad ogni singolo/disco pubblicato. Come avvenuto negli anni precedenti Amadeus ha sapientemente amalgamato più generi, spaziando tra generazioni, strizzando l'occhio all'intera platea televisiva e musicale disponibile, trasformando la serata duetti/cover in una megalopoli canora in grado di abbracciare chiunque possa essere all'ascolto. Un'enorme, spudorata, smisurata festa televisiva con due ex trionfatori diventati co-conduttori (Giorgia e Marco Mengoni), l'immancabile quota comica (Teresa Mannino), "la più amata dagli italiani" Lorella Cuccarini e il fidato Fiorello ancora una volta, e per l'ultima volta (?), al suo fianco, cinque anni dopo quell'esordio su cui in pochi avrebbero probabilmente scommesso. Sbagliando clamorosamente.
Perché Amadeus ha condotto il Festival di Sanremo verso felici lidi futuri, con scelte improvvise, inattese e coraggiose, prendendo le redini di una kermesse televisiva per farla decollare e diventare evento socio-culturale, produttivo e distributivo, fenomeno antropologico, specchio sociale in cui far riflettere un intero Paese, per 5 giorni illuso che non ci sia altro di cui preoccuparsi se non delle classifiche finali, delle criticabili giurie e dell'orario di chiusura notturno di ogni singola serata. Perché quelle che sono state a lungo considerate semplici "canzonette" sono riuscite a diventare anche "altro", punto di arrivo di un industria dell'intrattenimento che fattura un'enormità e che ora guarda al Festival come se fosse l'Eldorado, lasciando sul campo un'amarissima e inattaccabile verità: chiunque sarà scelto per dirigere artisticamente e condurre Sanremo 2025 al termine del roboante quinquennio amadeusiano dovrà compiere un mezzo miracolo. Tanti sentitissimi auguri a chi verrà...