Sono passati 20 anni dall'uscita di Salvate il soldato Ryan, film di Steven Spielberg che per vari motivi è stato una tappa fondamentale nella storia del cinema. E per festeggiare adeguatamente l'anniversario di un'opera così importante, non c'era modo migliore di proporla in una nuova veste, ancora più scintillante. Ecco dunque che Universal Pictures Home Entertainment Italia ha appena fatto uscire Salvate il soldato Ryan in 4K Ultra HD, un ulteriore step visivo per il dramma bellico con Tom Hanks, che ha segnato una nuova frontiera in fatto di crudo realismo.
Un crudo realismo che ha fatto storia soprattutto per la leggendaria sequenza iniziale dello sbarco in Normandia, adatta a stomaci forti e vietata a deboli di cuore, rappresentazione viscerale e senza sconti del D-Day. Poi il film rientra nei canoni di avvincente war-movie, con la ricerca dell'unico dei fratelli Ryan non caduto in battaglia, da riportare assolutamente a casa. Narrazione, tecnica e riprese di gran qualità, come dimostrano i cinque Oscar vinti (regia, fotografia, montaggio immagini, sonoro e montaggio sonoro). Andiamo dunque ad analizzare l'edizione 4K UHD a tre dischi (c'è anche la versione blu-ray e un disco per gli extra).
La guerra in 4K: un salto di qualità sbalorditivo
Cosa può dare ancora in più il 4K Ultra HD per migliorare le immagini già molto particolari del film, viste in qualità altissima nel blu-ray? C'è ancora margine per fare un ulteriore step? La risposta è Sì, senza nessun dubbio. Il salto di qualità infatti è evidente, su tutti i parametri video. Va innanzitutto ricordato che si parte da un girato su pellicola 35 mm e da una fotografia di Janusz Kaminski, tutti tesi a regalare un quadro visivo ruvido, il più possibile di stampo bellico d'epoca, con molta grana, contrasto spinto e desaturazione dei colori. Tutte scelte poco naturali e piuttosto estreme, che l'edizione in 4K non fa altro che esaltare, portando al massimo quelle che erano le volontà dei realizzatori e centrando dunque quelle che erano gli obiettivi originali. La ben nota granulosità è notevole è costante, ma sempre uniforme e naturale, parte integrante delle vicende sullo schermo. Nel contesto di questo quadro volutamente ruvido e grintoso, c'è da registrare un dettaglio sbalorditivo, capace di catturare ogni singolo granello di sabbia, ogni sbuffo di fumo e polvere, ogni segno sulle divise e sui caschi dei soldati, ogni detrito fra le macerie, senza parlare degli incarnati porosissimi e granitici. Il passo avanti sul dettaglio lo si percepire sia nei primi piani, che nelle panoramiche, folgoranti per nitidezza. Quanto all'impatto cromatico di questa versione, c'è soprattutto un aspetto che incanta: la capacità di regalare i consueti punti forti dell'HDR, ovvero la maggior intensità dei colori, la vividezza più convincente e l'aumento dell'ampiezza della tavolozza, pur restando nei canoni del quadro grintoso e desaturato che sono il marchio del film, senza alterarne insomma i toni emotivi dettati dallo stile utilizzato.
Audio inglese stellare, ma l'italiano è fermo al palo
L'entusiasmo per immagini così sbalorditive, sul fronte audio viene replicato se si ascolta il film in originale, ma inesorabilmente smorzato che lo si fa in italiano. La differenza fra il solito Dolby digital 5.1 nostrano e il Dolby Atmos inglese è abissale a dir poco. La traccia italiana è quella già sentita nelle precedenti edizioni, buona e comunque coinvolgente, per carità, con pallottole che spuntano da tutti i diffusori, effetti panning precisi, esplosioni sottolineate dal sub e una discreta dinamica. Ma la sensazione, switchando sull'Atmos, è che nella traccia italiana si viaggia con il freno a mano tirato e con tanti chili di peso in più. L'Atmos inglese, infatti, è una fuoriserie, un bolide da Formula 1 sul piano sonoro, e ha fatto un ulteriore passo avanti rispetto al già eccezionale DTS HD precedente. Il livello raggiunto è ora pazzesco, la traccia è assolutamente devastante per microdettaglio, potenza esplosiva, ricchezza di sfumature, precisione chirurgica e impatto complessivo.
Gli extra: un disco dedicato e tre ore di materiale
Tutto invariato sul fronte degli extra, che ripropongono il già convincente pacchetto delle ultime edizioni blu-ray, anche se purtroppo in SD. Il terzo disco infatti è interamente dedicato ai contenuti speciali, con due sezioni. La prima, Salvate il soldato Ryan, ssi apre con una breve introduzione di Steven Spielberg, poi partono una serie di featurette: Uno sguardo nel passato (quasi 5 minuti) parla delle approfondite ricerche dietro la creazione della storia e delle reali vicende che ispirano il film; Miller e il suo plotone (oltre 8 minuti) punta l'attenzione sul cast; Il campo base del cast (7 minuti e mezzo) racconta di come gli attori abbiano effettuato un vero e proprio programma di addestramento militare per prepararsi al film; Il dietro le quinte dura oltre venti minuti ed è un'interessante carrellata su tutto quanto concerne la produzione del film, lo stile, il look, il lavoro sulla fotografia di Janusz Kaminski e i luoghi di ripresa; Ricreando Omaha Beach (18 minuti) svela tutto sulle riprese effettuate in Irlanda riguardo lo sbarco iniziale, con particolare attenzione alle armi, alle sequenze più spettacolari e alla sicurezza sul set; Musica e suono (16 minuti) coinvolge ovviamente John Williams che ha curato la colonna sonora e Gary Rydstrom che ha perfezionato il sound design. Si chiude con alcune brevi riflessioni di Tom Hanks e Steven Spielberg e con una featurette di 25 minuti, Sulle onde: Salvate il soldato Ryan, che si rivela un altro making of che coinvolge il cast, veterani di guerra e lo storico Stephen Ambrose sui veri eventi dell'epoca. Inoltre c'è anche la sezione Riprese di guerra: si tratta di un documentario di un'ora e mezza narrato da Tom Hanks sui filmati autentici dei reporter durante la seconda guerra mondiale. Alla fine delle oltre tre ore di contenuti speciali, si chiude con i trailer in HD.