Non si può dire che non sia un periodo d'oro per Sabrina Impacciatore, esplosa e riscoperta anche dai nostri critici e giornalisti dopo che negli Stati Uniti sono letteralmente impazziti per lei. Impazziti a partire da una scena e da una battuta nate per caso sul set, con il suo personaggio, l'apparentemente rigida direttrice del resort siciliano di The White Lotus 2 Valentina, che dice a quello di Jennifer Coolidge, la perennemente svampita Tanya, che assomiglia più a Peppa Pig che a Monica Vitti vestita in rosa e pronta per andare in vespa col neomarito durante la loro vacanza italiana. Da lì un successo e un chiacchiericcio dopo l'altro per la già lunga carriera dell'attrice, comica e imitatrice che ha mostrato un'autoironia particolare e sincera che ora sembra finalmente esplosa anche a livello internazionale. Andiamo a (ri)scoprirla insieme.
Dagli esordi in tv al successo al cinema
Romana classe 1968, Sabrina Impacciatore viene scoperta da Gianni Boncompagni che la porta via via in vari programmi Rai dove ha modo di far emergere il proprio talento comico: prima ragazza pon pon a Domenica In, con alcuni sketch durante il gioco del Cruciverbone, poi nella redazione di Rock 'n' Roll, spin-off di Non è la Rai e infine in quest'ultimo programma di punta del servizio pubblico nostrano, dove si esibisce come cantante e comica ma ha anche modo di curare l'angolo della posta e il dibattito tra le ragazze. È anche in Macao e nella sitcom di Rai2 Disokkupati, una delle poche donne del cast. Al cinema esordisce nel film Il compagno (1999) ma l'anno successivo torna come conduttrice in tv, questa volta su La7, nel programma La valigia dei sogni. Tra le tante parodie che l'hanno resa famosa, indimenticabile quella di Lara Croft, l'eroina avventuriera del videogioco Tomb Raider, a Ciro presenta Visitors. In tutte queste sue esperienze televisive dimostra insomma di essere non solo corpo ma anche testa, di non essere una bellezza considerata canonica ma non per questo meno meritevole d'attenzione. Tutto il contrario. Di essere "l'attrice delle prime volte".
A quel punto il successo sul grande schermo, quando Gabriele Muccino la vuole per interpretare l'isterica Livia, la moglie di Adriano (Pasotti), in profonda crisi coniugale post partum nel suo cult L'ultimo bacio (2001). Il regista la rivorrà anche nel sequel, Baciami ancora (2010) e nel film A casa tutti bene (2018), dove sarà nuovamente una donna in crisi matrimoniale, Sara, sposata con Diego (Giampaolo Morelli). Impacciatore è anche in Concorrenza sleale (2001), Gente di Roma (2003), Manuale d'amore (2005), N (Io e Napoleone) (2006), che le fa ricevere una delle due candidature ai David di Donatello (l'altra sarà per La Signorina Effe).
È stata anche protagonista del videoclip musicale de Le Vibrazioni Drammaturgia, prima attrice conosciuta da loro coinvolta, e della mostra contro la pena di morte La camera scura di Amnesty International. Ancora cinema con Amiche da morire (2013), Pane e burlesque (2014) e Sei mai stata sulla Luna? (2015). La tv la richiama non solo per fiction come Due mamme di troppo e Immaturi - La serie su Canale5, quest'ultima tratta dall'omonimo film di Paolo Genovese dove interpreta Serena, personaggio creato appositamente per la serie, ma anche per condurre il Concerto del Primo Maggio nel 2010, prima donna nella storia della manifestazione. Un'altra prima volta.
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The White Lotus: Sicily e l'esplosione oltreceano
Tante le prime volte in cui Sabrina Impacciatore ha sdoganato il cinema e la tv e già un primo accenno oltreoceano lo avevamo avuto nella sua partecipazione al film di Mel Gibson divenuto cult La passione di Cristo nel 2004, girato interamente in Italia ma dal destino internazionale, dove presta il volto a Veronica, una donna che durante la Via Dolorosa di Gesù (Jim Caviezel), prova ad evitare i soldati per chiedere al Messia di asciugarsi il viso con il suo panno, per poi offrirgli un bicchiere d'acqua ma venire cacciata malamente dai soldati. La vera "esplosione" però avviene nel 2022, alla seconda stagione della serie di Mike White The White Lotus (disponibile in Italia su Sky e in streaming su NOW), girata e ambientata in Sicilia con un cast in parte italiano: non solo lei ma anche le colleghe emergenti Simona Tabasco e Beatrice Grannò.
Il successo di quella battuta su Peppa Pig e del personaggio di Valentina, apparentemente rigido ma che presto si scopre curioso e timoroso verso la propria sessualità, fa il giro del mondo, tanto da portarla nello studio di Jimmy Kimmel (non sappiamo se la prima attrice italiana ospite, ma poco ci manca), dove ha fatto innamorare tutti tra una gaffe, una battuta e un "allora" (in italiano) di troppo. Dopo i Måneskin, il successo della Impacciatore fa insomma il giro del mondo a tutte le latitudini.
A questo punto un'altra prima volta per Sabrina, che la fa entrare di diritto nella storia della serialità televisiva: prima lo Screen Actors Guild Award, il premio dato dal sindacato degli attori (in questi giorni in sciopero), e quindi sostanzialmente dai colleghi, all'intero cast di The White Lotus: Sicily per l'ensemble messo insieme. Successivamente la consacrazione: arriva la nomination agli Emmy Awards 2023 come Miglior Attrice Non Protagonista, sempre grazie alla serie di White e al ruolo di Valentina, insieme alla collega Tabasco (che interpreta la spregiudicata Lucia). Nonostante due attori italiani naturalizzati all'estero come Greta Scacchi e Vincent Gardenia abbiano vinto in passato l'ambita statuetta, lo hanno fatto nella categoria Film TV e non in quelle principali dedicati alle serie televisive. Qui invece si tratta di attrici che hanno girato e recitano in italiano, oltre ad essersi formate nel nostro Paese. Anche se non vincerà, che enorme soddisfazione e orgoglio essere arrivata a questo traguardo e aver dimostrato che la serialità, ancora più del cinema, non ha confini. Brava Sabrina.