Mancava praticamente solo il regista Gianni Lepre, indisponibile perché impegnato fuori dall'Italia, all'incontro stampa di presentazione della nuova fiction Rossella, in onda su RaiUno dal 9 gennaio: una miniserie in sette puntate con al centro un personaggio femminile forte, anticonformista e coraggioso, che sfida le convenzioni del suo tempo (siamo a fine Ottocento) per affermare la sua individualità di donna e il suo diritto ad essere artefice della propria esistenza. La conferenza stampa ha visto la presenza tra gli altri di Fabrizio Del Noce, direttore di Rai Fiction (che produce la serie insieme a Cattleya), del capostruttura della rete Francesco Nardella, oltre che dei protagonisti Gabriella Pession, Giuseppe Zeno, Francesca Cavallin, Danilo Brugia e Teresa Saponangelo.
Il primo a prendere la parola è stato proprio Del Noce: "Questa fiction è stata frutto di una scelta che volevo fare da quando ho assunto la direzione di Rai Fiction. E' una specie di romanzo popolare con connotati sociali, che ha ancora forti valenze attuali. E' la mia idea di fiction come servizio pubblico, che sia in grado di offrire storie che abbiano ricadute nell'attualità. Oggi siamo abituati a vedere donne nella politica, nella magistratura, ma da quanto tempo queste conquiste fanno parte della nostra società? Le donne hanno iniziato a votare solo nel 1946. Cinquant'anni prima, nel periodo di Rossella, la società era completamente diversa, tutta al maschile." Il direttore ha poi aggiunto una considerazione sulla serialità "lunga", che torna in questa fiction dopo un periodo di miniserie in due o tre episodi: "La lunga serialità presenta dei vantaggi, primo tra tutti il fatto che se una serie va bene, c'è la possibilità di realizzarne un sequel. Ci sono però due controindicazioni: innanzitutto, se vanno male le prime puntate diventa poi un grosso problema arrivare fino alla fine, sapendo che manca il gradimento del pubblico; poi, bisogna essere capaci di trovare un equilibrio tra serie lunghe e miniserie, in modo che il pubblico non si confonda e riesca a seguirle al meglio."
Francesca Cavallin è invece l'interprete di Sophie, sorta di antagonista di Rossella nella storia. "E' un personaggio controverso, solo apparentemente antagonista", ha spiegato. "In realtà non è una vera e propria 'cattiva', ma la definirei più una femme fatale autolesionista. Una donna che porta con sé il retaggio dei vecchi schemi della donna sottomessa, ma che poi li affronta con un atteggiamento disinvolto, anche dal punto di vista sessuale: e un po' il capro espiatorio per l'emancipazione di altre donne. Un personaggio molto contraddittorio, ma soprattutto malato d'amore. E' stato per me un segno del destino averlo interpretato, visto che avevo scritto una tesi di laurea proprio sulla figura della femme fatale. Nell'interpretare Sophie ho messo molto di quel mio lavoro." "Nel mio far parte di questo lavoro ci ho messo entusiasmo, e una grande passione", ha detto Giuseppe Zeno, che interpreta il giornalista amato dalla protagonista. "Il mio è un personaggio che definirei un 'orgasmo totale', ricco di sfaccettature: all'inizio appare in un modo, poi si trasforma. E' un carattere complesso, pieno di conflitti, soprattutto con sé stesso." A prendere la parola è stato poi Danilo Brugia, che nella serie interpreta un personaggio chiave come quello del dottor Riccardo Valeri: "Intanto volevo ringraziare la produzione e la RAI, visto che questo è il mio primo lavoro che va in prima serata. Interpretare questa fiction è stato come coronare un sogno, visto che era proprio il tipo di storia che avevo sempre voluto interpretare. Il mio è un personaggio positivo ma non scontato, insieme al regista Gianni Lepre ci abbiamo lavorato per renderlo più interessante, a volte più burbero, più uomo."
Anche Teresa Saponangelo ha parlato del personaggio da lei interpretato, ovvero la sorella della protagonista. "Lei è la donna che non si è evoluta, che resta nel rispetto della tradizione: il massimo obiettivo a cui può aspirare è il matrimonio. E' stata una bella sfida interpretare la sorella di Gabriella, abbiamo lavorato molto sulle somiglianze in modo da rendere più affine possibile il look. Le affinità 'familiari', invece, spero vengano fuori dalla storia".