
Recensione Il gemello (2012)
Il gemello è un film verità, uno spaccato sociale e un'indagine sulla realtà del carcere, ma anche un racconto privato e personale dell'esperienza detentiva.
Ricostruire
Prosegue il percorso documentaristico di Vincenzo Marra alla scoperta dei vari aspetti di Napoli. Stavolta il regista approda al carcere di Secondigliano per filmare uno spaccato di realtà che segue da vicino l'esistenza di un detenuto. Il protagonista de Il gemello è Raffaele Costagliola, una ragazzo di ventinove anni in carcere dall'età di quindici anni noto come 'il gemello' perché ha due fratelli gemelli, uno dei quali come lui dietro le sbarre. Per fotografare la vita nel penitenziario Vincenzo Marra sceglie un punto di vista mobile e aderente al protagonista, che restituisca gli spazi angusti, gli infiniti corridoi e la situazione claustrofobica che si vive in carcere. Raffaele è un detenuto come tanti, uno scugnizzo napoletano proveniente da una famiglia numerosa che ha scelto la strada del crimine per pagarsi la droga. Condannato per rapina, l'uomo narra la sua escalation nel mondo del crimine parlando liberamente tra sé e sé di fronte alla telecamera o conversando con gli altri detenuti. Bandite le interviste tradizionali, Raffaele si muove su e giù per i vari piani del carcere presentandoci la realtà dell'istituto circondariale, la vita quotidiana dei detenuti, le dinamiche che si innestano tra persone costrette a vivere per anni a stretto contatto in celle di pochi metri quadrati.

