Laura Castellani, figlia del celebre armatore Alberto, sta per sposare il suo compagno Marco Damiani. La loro è una relazione felice anche grazie alla nascita del piccolo Mattia. Nulla può rovinare un giorno così bello. Nulla, eccetto l'arrivo in città dell'imprenditore Lorenzo Berman. Invitato alle nozze da Alberto in persona, che spera di poter stringere un patto economico con il misterioso nuovo arrivato, l'uomo sembra conoscere molti particolari oscuri del passato di Laura e Marco, così come delle vite di Luca e Paolo, buoni amici della coppia di sposi. Quando la cerimonia salta a causa del ritrovamento in spiaggia di una cassa di legno contenente lo scheletro di una donna, nessuno pensa che ci possa essere un nesso con la comparsa di Lorenzo. In realtà l'affarista altri non è che Andrea Damonte, ex fidanzato di Laura, ucciso dai suoi compagni più cari per denaro. Il suo piano di vendetta è appena iniziato e non si fermerà davanti a nulla.
La nuova miniserie in otto puntate di Canale 5, Un amore e una vendetta, in onda in prima serata dal prossimo 12 ottobre, ha tutti gli ingredienti giusti per attirare il pubblico della rete ammiraglia di Mediaset. Un cast di volti noti e riconoscibili del piccolo schermo, a partire dallo spietato Alessandro Preziosi, per finire con la dolce Anna Valle, una mescolanza di generi, dal thriller al melò, con una spruzzata di gotico e soprattutto una storia forte, liberamente ispirata al romanzo di Alexandre Dumas, Il conte di Montecristo. Qualunque regista farebbe a pugni per poter lavorare ad una trama del genere, un intreccio di passioni e dolori che ruota attorno all'atavico tema della vendetta, della ricerca di giustizia a tutti i costi dopo mille traversie.
E lo dimostrano i numerosi adattamenti per il grande e piccolo schermo operati nel corso della storia; non ultimo quello fatto sempre per Canale 5 nel 1998 da Josée Dayan, con Gerard Depardieu e Ornella Muti e soprattutto il celebre sceneggiato della Rai diretto nel 1966 da Edmo Fenoglio interpretato da Andrea Giordana e Giuliana Lojodice. C'era davvero poco da cambiare quindi nel consolidatissimo canovaccio e il regista Raffaele Mertes ha fatto tesoro di questi elementi, costruendo un prodotto di grande qualità tecnica.
Non si può quindi non rimanere affascinati dai propositi di vendetta organizzati dal protagonista, ricalcato sulla figura di Edmond Dantès; una vendetta che grazie alla tecnologia, di cui il ricchissimo Bermann/Damonte fa abbondantemente uso, è diventata sempre più sofisticata e raffinata. Tuttavia l'orchestrazione di Mertes soffre per un'eccessiva pulizia formale, che sembra nascondere gli impulsi distruttivi del personaggio principale, in un tripudio di party esclusivi e location patinate che restituiscono solo a tratti la bellezza di una città di confine come Trieste.