Più affiatati che mai, alle prese con un matrimonio che non s'ha da fare. In mezzo, il solito gruzzolo di soldi. Perché, come ci dicono durante la nostra video intervista, "con i soldi si può comprare tutto? Sicuramente meglio piangere su uno yacht...". Riecco allora Christina De Sica, Angela Finocchiaro, Dharma Mangia Woods e Claudio Colica, protagonisti di Ricchi a tutti i costi di Giovanni Bognetti, sequel di Natale a tutti i costi. Disponibile in streaming su Netflix, il film vede la famiglia Delle Fave vedersela con il matrimonio della nonna, agguantata dal viveur Nunzio (Ninni Bruschetta), che pare abbia tutte le intenzioni di prosciugare il lauto conto in banca della signora. L'unico modo per impedirlo, è... far fuori Nunzio!
Come scritto nella nostra recensione, il valore di Ricchi a tutti i costi è dato dal cast, coeso e divertito. "Bognetti è riuscito a mettere i due piani insieme", ci dice Angela Finocchiaro. "Da una parte un'idea folle di un progetto malsano e divertito, e dall'altra dei siparietti familiari che si scatenano su questo progetto che la famiglia vuole portare avanti. Per cui questa normalità, secondo me, crea una radice più importante rispetto al fatto che se fosse stato tutto follia, non ci si credeva fino in fondo". Secondo Christian De Sica, invece, "Il film è anche più divertente. Sono una famiglia, però sono pure dei matti, che vogliono fare una cosa tremenda, uccidere un uomo".
Ricchi a tutti i costi: intervista a Christian De Sica, Angela Finocchiaro, Dharma Mangia Woods e Claudio Colica
Sempre secondo Christian De Sica, è la scrittura che fa la differenza "Ricchi a tutti i costi è scritto davvero bene. Lo trovo molto diverso. Ed è raro trovare una commedia un po' nera, con umorismo cinico, un po' alla Woody Allen". Una scrittura che non lesina di ricalcare certe dinamiche generazionali, in questo caso trasportare sui personaggi interpretati da Dharma Mangia Woods e Claudio Colica, sorella e fratello disillusi e conflittuali. "Ci sono situazioni vere tra noi, e tutte molto giocabili, anche se togli la componente dell'omicidio", spiega l'attrice. "La cosa che accumuna entrambi, è comunque uno stato di ansia. Poi il modo in cui lo mostrano al mondo è diverso. Lui lo palesa, io lo esprimo con un estremo bisogno di approvazione, però anche con una totale non sentirsi in grado di fare nulla. Alessandra, il mio personaggio, ha un lavoro ma non le va bene. C'è un disperato tentativo di voler fare bene agli occhi del mondo senza però riuscirci".
Per Claudio Colica, invece, "Nella commedia troviamo dinamiche tipicamente di una famiglia medio-borghese. Io, in particolare, sono lo specchio di tutte le ansie di noi trentenni. Di chi non riuscirà a trovare lavoro, non riuscirà a costruirsi una vita, fuori dal nucleo famigliare. C'è una sorta di inadeguatezza".
Le commedie? Un genere ancora importante
Commedia a tutti gli effetti, condita da black humour. Dunque, chiediamo ai protagonisti se la commedia, come viene detto spesso, sia un genere in crisi. Per Angela Finocchiaro, "La commedia sembra ancora il genere di riferimento per i produttori. Certo, meno male che ci sono le piattaforme, perché al cinema si rischia di bruciarle, essendo tante". Dharma Mangia Woods riflette invece su quanto "Si debba valorizzare il lavoro che viene fatto e che viene svolto. E quindi trovo snob pensare che la commedia abbia stancato... Non mi permetterei mai dire che il tuo lavoro abbia stufato, perché è un lavoro, ti svegli la mattina per farlo. La mia opinione? In generale il cinema ha vari generi ed è giusto che sia così".
Insomma, dopo il Natale e dopo l'estate, ritroveremo la strampalata famiglia Delle Fave per una terza (dis)avventura? "Il primo film l'hanno visto 22 milioni di persone", confida De Sica. "Un successo che ci ha portato a fare il secondo. Se andrà bene anche questo, magari faremo il terzo..."