Ribelli a strisce
Barry Benson è una giovane ape fresca di laurea. Come tutti i giovani, è incerto e si fa domande sul proprio futuro: proprio non riesce a immaginarsi costretto per tutta la vita a svolgere lo stesso identico lavoro, cioè produrre il miele, sia pure con la scelta tra 3000 tipi di impieghi nella Honex.
Barry decide così di vedere un po' di mondo, cosa c'è oltre l'esistenza ordinata e programmata dell'alveare di New Hive City e conoscere gli uomini che vi abitano.
Perché non avventurarsi allora per le strade di Manhattan? Proprio qui Barry farà la conoscenza della dolce fioraia Vanessa, che lo indurrà a rompere la regola numero uno del mondo degli insetti: non bisogna mai parlare con gli esseri umani. Tra i due è presto solida amicizia, finché Barry, scandalizzato, non scopre che gli uomini si appropriano e vendono impunemente il miele, frutto del duro e quotidiano lavoro delle api. Per Barry questo è un furto bell'e buono e, come tale, deve essere denunciato e punito.
Dopo la Disney Pixar e il capolavoro che è Ratatouille, la palla passa ora alla DreamWorks che con la regia di due esperti di animazione quali Steve Hickner (Il principe d'Egitto) e Simon J. Smith (Shrek 4-D) porta nelle sale del Natale questa animazione "dal punto di vista delle api".
Bee Movie sembra pensato a misura dell'attore comico Jerry Seinfeld che, nella versione originale, dà la voce al protagonista Barry: non solo, Seinfeld è anche co-sceneggiatore e produttore del film. Gran parte quindi delle caratteristiche e delle coloriture comiche dell'attore vanno inevitabilmente perse nella versione italiana. Ma questo è il meno.
Il fatto principale è che Bee Movie, eccettuate poche scene e gag, non coinvolge e non diverte, lascia piuttosto distaccato lo spettatore adulto, completamente disinteressato quello bambino, che rischia la noia e il torpore.
Il mondo a strisce gialle e nere di Bee Movie sa troppo di plastificato, di antropomorfico, di già visto e anche l'animazione non raggiunge i livelli che ci saremmo potuti attendere dalla DreamWorks. Siamo molto lontani dalla morbidezza dei tratti dell'animazione di Ratatouille e dal suo messaggio rivoluzionario: in Bee Movie tutto si annacqua in una logorrea senza sostanza, in noiose sedute in tribunale... e il finale? Apporta qualcosa di nuovo? A voi deciderlo...
Morale ecologista, a voler guardare oltre un accenno ai danni all'ecosistema, una storia dal punto di vista di un insetto. Qualche gag riuscita, tra cui la corsa sul parabrezza, i cammei di Sting e Ray Liotta, ma, nel complesso, poco divertimento e una sceneggiatura senza mordente e sfilacciata.
Una nota di merito va alle poche citazioni cinefile del film: la saturazione era in agguato!