È arrivato direttamente in homevideo grazie a Eagle Pictures un nuovo capitolo della saga di Resident Evil ispirata alla serie degli omonimi videogiochi survival horror, stavolta appartenente al filone CGI, che comunque è ugualmente nutrito proprio come quello live action. Si tratta di Resident Evil - L'isola della morte, che è appunto il quinto film in computer grafica della saga ed è in pratica un sequel del precedente denominato Resident Evil: Vendetta.
Nell'ondivaga qualità dei tanti prodotti dedicati al franchise, compresa una serie tv piuttosto deludente, come vedremo in questa recensione il film diretto da Eiichirô Hasumi non è tra quelli più convincenti e presenta parecchi difetti, ma anche qualche pregio da non trascurare. Al contrario dell'edizione homevideo Eagle (addirittura in 4K UHD), che invece come vedremo in seguito di punti a favore ne ha parecchi.
Tutti insieme sull'Isola di Alcatraz
Dopo un preambolo di un episodio avvenuto parecchi anni prima, in Resident Evil - L'isola della morte siamo nel 2015 a San Francisco: l'agente della Divisione delle operazioni di sicurezza Leon S. Kennedy, assieme all'agente Ingrid Hunnigan, cerca di rintracciare e arrestare il dottor Antonio Taylor, il ricercatore della Darpa che ha venduto preziose informazioni riservate a potenze straniere. Quando scopre che Taylor è stato vittima di un rapimento, Leon tenta di intercettare i responsabili.
Nel frattempo, il consigliere della Bioterrorism Security Assessment Alliance, Rebecca Chambers, informa l'agente Chris Redfield di alcuni casi di persone infettate e morte causa un ceppo avanzato del virus T. La loro indagine, alla quale si uniscono anche Jill Valentine e Claire Redfield, la sorella di Chris, li porta sull'isola di Alcatraz. Qui incontreranno Leon che è alla ricerca di Taylor, e tutti insieme dovranno affrontare la vera minaccia e origine del problema che conserva un legame con Raccoon City, ovvero Dylan Blake, ex operativo dell'Umbrella, che scioccato dagli eventi passati raccontati nel preambolo, si prepara a utilizzare una nuova micidiale arma bio-organica.
Una mega reunion che genera una sensazione di confusione
Come si può già intuire dalla trama, Resident Evil - L'isola della morte mette assieme un numero pazzesco di personaggi, una sorta di mega reunion tra i più celebri eroi della serie di videogiochi Capcom. Una scelta in stile Avengers che farà la gioia dei fan più accaniti della saga, ma che forse finisce per avere l'effetto di una overdose che provoca spaesamento e confusione. La sensazione è di un affastellarsi di personaggi spesso inutile se non addirittura immotivato, come per trovare un pretesto per buttarci dentro un po' di tutto.
Inoltre l'action (indubbiamente spettacolare in alcuni frangenti) sovrabbonda sacrificando in maniera eccessiva l'intreccio: è l'effetto di una scrittura debole e troppo leggera, con narrazione confusa e poco fluida, nella quale tra l'altro mancano precisi riferimenti ai videogiochi. Non convincono neppure i personaggi, che risultano senza spessore e poco approfonditi: risulta però interessante la vicenda di Jill, che rispetto agli altri non sembra invecchiata e poi se ne capirà anche il perché. Non indimenticabile nemmeno il villain di turno, che appare senza il giusto mordente ma soprattutto è mosso da motivazioni che destano una certa perplessità. Uno script scialbo al quale il regista cerca di rimediare come può, e bisogna riconoscere che qualche soluzione non è affatto malvagia.
Resident Evil: 10 cose che (forse) non sapete sulla saga cinematografica con Milla Jovovich
Buoni spunti tra regia e computer grafica
Oltre a qualche trovata registica, un punto a favore è anche la buona qualità della computer grafica, con un utilizzo della CGI migliore di quanto visto nei suoi predecessori animati, anche se permane quel senso di plasticosità un po' fastidioso, soprattutto durante i dialoghi. Le immagini comunque raccontano molto per dettagli e qualità: il design dei personaggi, le location, i riflessi di luce, sono ben riprodotti dall'animazione e hanno la giusta dose di spettacolarità, anche se qualche sequenza rimane un po' grezza e i movimenti dei protagonisti sono troppo meccanici. In ogni caso, per i super fan c'è la consolazione di vederli alla fine combattere tutti assieme. E non è una cosa da poco.
Resident Evil: la serie, recensione: Un tentativo interessante, riuscito solo in parte
L'edizione Eagle: un ottimo video 4K, un super audio e buoni extra
Come detto, Eagle Pictures ha riservato a Resident Evil - L'isola della morte un sontuoso trattamento homevideo, con un'edizione a due dischi contenente la versione del film in 4K UHD e in blu-ray. Già la versione HD è ottima sul piano video, ma ovviamente il 4K riesce a regalare ancora qualcosina in più in termine di dettaglio e intensità cromatica. Il quadro è sempre nitido, i contorni delle figure precisi e affilati, mentre il croma rispecchia una tavolozza molto sobria e grigia, visto che la vicenda si svolge in gran parte in ambienti cupi, ma quando è necessario emerge anche un po' di vivacità. Unico rilievo alcuni cenni di banding.
Ottimo l'audio: già l'italiano in DTS HD 5.1 è coinvolgente e spettacolare, ma il Dolby Atmos inglese offre un'esperienza ancora più immersiva. L'ascolto nella nostra lingua consente già di apprezzare la parte sonora del film, fra esplosioni di zombi, spari, scontri a fuoco e tanta azione, oltre a dialoghi puliti e perfettamente direzionati. I diffusori sono costantemente coinvolti e anche i bassi sono più che soddisfacenti. L'Atmos inglese sprigiona più potenza nei bassi e offre maggiori sfumature del paesaggio sonoro, cogliendo più particolari soprattutto a livello di ambienza. Buoni anche gli extra. Si comincia con Genesi di Death Island (9') per approfondire la trama, i personaggi e le varie battaglie, per poi passare al Tour del Set Motion Capture (6') sulle tecniche utilizzate per dare vita ai personaggi. Troviamo poi Progettare Death Island (7') sul lavoro di animazione, Jill Valentine: Il ritorno (13') sulla protagonista del film, e Dare voce a Death Island (6') sul doppiaggio originale. In chiusura La nascita di Death Island (6'), altro breve making of, e infine una Galleria progetti e i trailer.
Conclusioni
A conclusione della recensione di Resident Evil - L’isola della morte, sottolineiamo come l’ennesimo capitolo di animazione digitale della saga soffre di uno script debole e di un eccessivo affollamento di personaggi, peraltro poco approfonditi. Buona comunque la parte tecnica e suggestiva l’idea di creare una sorta di Avengers di Resident Evil che farà la gioia di qualche fan.
Perché ci piace
- La computer grafica è di buon livello, seppur non priva di alcuni difetti.
- L’idea di mettere assieme tanti personaggi.
- La bella edizione homevideo in 4K.
Cosa non va
- L’affollamento di protagonisti, però, non è ben gestito e si trasforma in un boomerang.
- I personaggi e lo stesso villain non hanno spessore.
- La sceneggiatura è debole.