Il regista di orgini armene Atom Egoyan è per la prima volta in competizione alla Mostra del cinema di Venezia con un film, Remember, accolto da applausi convinti in conferenza stampa; a fare la parte del leone però è Christopher Plummer, che oltre a offrire una performance portentosa nel film giganteggia anche in sala conferenza, apparendo sullo schermo in collegamento Skype.
Remember è un thriller atipico con risvolti sorprendenti interpretato, oltre che dall'attore premio Oscar per Beginners, anche dal trio di interpreti tedeschi che accompagna Egoyan in sala conferenze in carne ed ossa, Bruno Ganz, Heinz Lieven e Jürgen Prochnow - tutti applauditissimi. In esso Plummer interpreta Zev, un sopravvissuto di Auschwitz che architetta, con l'assistenza dell'amico Max, che come lui ha visto morire tutta la sua famiglia nella Soluzione Finale, un piano per farsi giustizia di un Blockführer delle SS sfuggito a Simon Wiesenthal e rifugiatosi negli Stati Uniti alla fine della guerra.
La memoria incrollabile
Atom Egoyan, questo film si lega idealmente ad Ararat, la sua riflessione sul genocidio armeno.
Atom Egoyan: Forse c'è qualche analogia, ma sono film profondamente diversi. Remember è un film lineare, un'esplorazione della memoria e delle conseguenze di un trauma attraverso due personaggi straordinari. Quando ho letto questo script di Benjamin August ne sono stato assolutamente sorpreso, perché il personaggio di Zed è qualcosa che non si è mai visto al cinema. Per tutto il film crediamo che le sue sofferenze e le sua amnesia siano causate dal peso dei ricordi e dai primi sintomi dell'Alzheimer, e poi scopriamo che invece in gran parte è conseguenza di un trauma psicologico. Inoltre, a un livello più epidermico, il film è un thriller, ma popolato di uomini molto anziani, per cui deve seguire i ritmi lenti delle loro vite.
Christopher Plummer, come è stato per lei interpretare Zev?
Christopher Plummer: Non è stato per niente facile: sono abituato a personaggi carismatici, sicuri di sé, qualche volta anche di sangue reale. Avevo il desiderio di interpretare un uomo ordinario, e Zed lo è, pur essendo un uomo intelligente e colto è anche una persona semplice e un po' introversa. Sono stato felice di accettare la sfida, ma la difficoltà per me era questa: la semplicità di questo personaggio che sembra non avere altro scopo nella vita che portare a termine la sua missione.
C'è una scena particolarmente forte e significativa, quella in cui con Dean Norris lei sembre ricreare Auschwitz tra quattro mura...
Sì, è una scena molto difficile per via del ruolo del pastore tedesco, anche perché io amo molto gli animali e non amo le scene in cui viene sfruttata la loro sofferenza; rischiava di alienare il pubblico, invece mi piace molto come Atom l'ha gestita. Non devi prepararti troppo per una scena del genere, perché devi subirla, sei la vittima, sai solo che devi salvarti la vita in qualche modo... e devi sperare che lo stunt canino sappia il fatto suo! Nel nostro caso è stato molto bravo.
Atom Egoyan: Abbiamo utilizzato anche un pastore tedesco imbalsamato per quella sequenza. Credo che nel film si vede proprio un momento in cui sono io che tengo il cane imbalsamato e "attacco" Chris; poteva riuscire molto male invece credo sia il momento decisivo di tutta la scena.
Gli ultimi testimoni
Per gli attori tedeschi, anche in relazione alla loro nazionalità, cosa ha significato fare questo film, anche se interpretando piccoli ruoli?
Bruno Ganz: Lavorare con cineasti come Atmo Egoyan e Christopher Plummer era un'occasione che non potevo non cogliere, per quanto piccola fosse la parte. Certo ho lavorato molto a progetti legati in qualche modo al Terzo Reich e alla guerra, non è una cosa nuova per me, ma mi piace il loro lavoro quindi l'ho fatto senza esitare.
Heinz Lieven: E' una bella sceneggiatura, con un grande cast. Io avevo quattro anni quando Hitler salì al potere, ho ancora ricordi estremamente nitidi della guerra. In seguito ho combattuto personalmente. Conosco la storia, l'ho vissuta sulla mia pelle; ma i giovani non la conoscono e bisogna raccontargliela. Doveva essere fatto e sono orgoglioso di aver partecipato a un film che lo fa così bene.
Jürgen Prochnow: Quando ho letto questo script ne sono rimasto assolutamente scioccato, e volevo partecipare ad ogni costo. Incontrai Atom a Monaco, ma lui mi disse che ero troppo giovane per il ruolo. Poi, durante le riprese del film, l'attore che avevano ingaggiato si ammalò e mi chiamarono in extremis, così alla fine ho potuto interpretare il ruolo con l'aiuto del makeup per apparire più anziano.
Io sono nato nel '41, i miei primi ricordi sono della fine della guerra, con mio padre che fu mandato in un campo di concentramento. Non c'è bisogno di dire che anche io credo che questa sia una pagina della storia che è necessario continuare a rivisitare.
Atom Egoyan: Le parole di Heinz mi hanno commosso, e mi hanno fatto pensare anche una delle ragioni più importanti per cui Remember è speciale. Questo è uno degli ultimi fil che è possibile realizzare su questo tema, ambientato nel presente, che parli di sopravvissuti dell'Olocausto vivi oggi. Qualche anno ancora e se ne saranno andati tutti, e i film su di loro diventeranno period movies.