Giovani eroi
Se si dà un rapido sguardo ai titoli di punta realizzati nelle ultime stagioni dalle major hollywoodiane (ormai trasformatisi sempre di più in imperi finanziari internazionali) non si può fare a meno di notare come si stia progressivamente abbassando l'età media del target degli spettatori cinematografici. Attualmente il cinema commerciale sembra lavorare in maniera quasi esclusiva su due tipologie di pubblico - i bambini e i ragazzi -mentre i prodotti rivolti agli adulti paiono ormai definitivamente migrati verso il piccolo schermo. Indagare sulle ragioni di questo fenomeno sarebbe una questione troppo lunga e complessa: a indirizzare il mercato verso questa direzione hanno sicuramente contribuito i successi commerciali di svariate saghe fantastiche, che attingono sia all'immaginario supereroistico, sia a quello letterario. Inoltre si sono ormai diffuse nuove tecnologie, tra cui l'animazione computerizzata e il cinema tridimensionale,che per loro natura si prestano particolarmente a un approccio di tipo "ludico" della visione, molto adatto ai racconti di stampo infantile o adolescenziale.
Questa rapida "infantilizzazione" dell'immaginario non ha influenzato soltanto la scelta dei soggetti privilegiati dai produttori, ma ha anche finito per modificare in maniera sensibile le caratteristiche dei generi cinematografici, molti dei quali si sono contaminati con il filone del teen-movie.
Il caso esemplare è naturalmente rappresentato dalla saga di Twilight, basata sulla serie dei romanzi di Stephenie Meyer, che ha fuso il genere horror con una love story adolescenziale. Di recente anche Abduction - Riprenditi la tua vita ha tentato la medesima carta, questa volta rivisitando in chiave teen anche l'action e la spy story.
Si tratta di una vera e propria strategia a carattere globale che, ad esempio, ha coinvolto anche le risorse produttive britanniche (la saga di Harry Potter) e quelle neozelandesi (Il signore degli Anelli). Non stupisce dunque che adesso anche il cinema australiano tenti di cavalcare questa nuova ondata, magari con il proposito di replicare i fasti raggiunti ai botteghini negli anni Ottanta con produzioni ad alto budget come quelle di Interceptor (Mad Max). Era altrettanto prevedibile anche che crescesse l'interesse nei confronti di un ciclo di romanzi come quello della Tomorrow series, tra i più apprezzati in Australia. Ideati negli anni Novanta da John Marsden, i sette libri della saga hanno venduto oltre tre milioni di copie in patria, vinto numerosi riconoscimenti e sono stati tradotti in oltre quattordici lingue. Adesso, dopo anni di attesa da parte dei fan, giunge finalmente la trasposizione cinematografica del primo capitolo letterario, The Tomorrow Series: il domani che verrà, per volere del produttore Michael Boughen.
Ambientata in una sorta di universo parallelo nel quale l'Australia è stata invasa da un non meglio identificato esercito nemico, questa serie adotta il punto di vista di otto adolescenti, alle prese con i primi istinti puberali e con le problematiche e le crisi tipiche della loro età, che finiscono improvvisamente per essere catapultati in un apocalittico scenario di guerra, costretti a contare soltanto sulle proprie forze per sopravvivere all'attacco nemico e liberare dall'invasione la cittadina in cui sono nati, Wirrawee. Ciascuno dei membri del gruppo possiede della caratteristiche peculiari, modulate su alcuni stereotipi dell'adolescente medio. Oltre alla vera e propria protagonista, la combattiva e coraggiosa eroina Ellie Linton, vi sono Corrie, la migliore amica di Ellie, e il suo fidanzato, il pavido e infantile Kevin; Homer, il buffone della comitiva, ma capace di risolutezza e di determinazione nel momento del pericolo; l'introspettivo Lee, verso cui Ellie sembra nutrire dell'affetto; la religiosa Robyn, che nel corso dell'avventura rivedrà le sue convinzioni pacifiste, e lo scapestrato ma brillante Chris.
Scritta e diretta da Stuart Beattie - rinomato sceneggiatore di Hollywood (al suo attivo Collateral, la saga di Pirati dei Caraibi, Australia) qui al suo esordio dietro la macchina da presa - The Tomorrow Series: il domani che verrà, segue in maniera piuttosto fedele gli avvenimenti narrati nel primo romanzo (non per niente lo script è stato supervisionato dallo stesso John Marsden) e si affida, proprio come il suo corrispettivo su carta, alla voce narrante e al punto di vista di Ellie Linton. Anche il film infatti utilizza l'ambientazione bellica come pretesto per tracciare un racconto di formazione che circoscrive il passaggio verso l'età adulta: costretti a contare soltanto sulle proprie capacità per sopravvivere, i giovani protagonisti alla fine maturano e acquisiscono una nuova responsabilità e consapevolezza. Tuttavia, mentre il mezzo letterario per sua natura consente di approfondire in maniera più dettagliata le psicologie dei personaggi - evidenziandone il progressivo mutamento caratteriale e affrontando questioni anche complesse come ad esempio il rapporto con la violenza e con la morte - la versione cinematografica non può che fare affidamento in maniera quasi esclusiva alla dimensione action della trama, sacrificando eccessivamente la componente riflessiva e introspettiva. Così ne Il domani che verrà abbondano scontri concitati, frenetici inseguimenti, e soprattutto gigantesche esplosioni, molte delle quali travalicano decisamente i limiti della fisica. Se si riesce ad accettare il presupposto decisamente poco realistico che sta alla base della storia (otto ragazzi inesperti riescono a tenere testa a un intero esercito invasore) può risultare piacevole assistere a questo ennesimo fragoroso blockbuster pensato a uso e consumo di un pubblico di teenager.
Gli appassionati della saga di John Marsden potranno divertirsi nel ritrovare i loro beniamini su grande schermo, in particolare Ellie Linton incarnata con convinzione dalla graziosa ma al tempo stesso testosteronica Caitlin Stasey. Il finale, volutamente non conclusivo, dichiara apertamente l'intenzione da parte dei produttori di far nascere una nuova saga cinematografica di successo. Vedremo se gli spettatori appoggeranno Stuart Beattie in questo intento.