Estate 1989, Texas. Un uomo mascherato si introduce nel salotto di casa Dane e viene freddato con un colpo di pistola alla cieca sparato dal giovane padre di famiglia Richard. Malgrado tutti in città stiano dalla sua parte e lo considerino come una specie di eroe, l'uomo si rende presto conto che quella decisione presa in una frazione di secondo sta per cambiare per sempre la sua vita. Pare infatti che la vittima fosse un avanzo di galera di nome Freddy Russell, da tempo ricercato dalla polizia. Tutto sembra tornare lentamente alla normalità fino al giorno in cui Ben, padre del ragazzo ucciso, non compare in città con il chiaro intento di vendicare la morte del figlio e dichiarare guerra al suo assassino.
Poco prima che la situazione tra i due degeneri in una spirale senza fine di violenza e vendette trasversali sopraggiunge un colpo di scena che cambia tutte le carte in tavola: Richard è sicuro che il ragazzo della foto, Freddy Russell, non sia lo stesso che è morto nel suo salotto con un proiettile in testa. La prova schiacciante di questa inaspettata verità farà nascere tra lui e il vecchio Ben Russell un'alleanza fino a quel momento impensabile, un sodalizio che ha come unico obiettivo quello di smascherare crimini, corruzioni e connivenze fino a quel momento inimmaginabili.
Full d'assi
Con questo suo quarto film, Jim Mickle gioca la carta del thriller-noir dopo tre film marcatamente horror (We Are What We Are, Stake Land e Mulberry St) e sette lunghi anni di lavorazione in cui il progetto ha rischiato di naufragare, e lo fa avvalendosi del carisma e del talento di una coppia di star a dir poco eccezionale composta da Sam Shepard e Don Johnson, cui si unisce Michael C. Hall, la star di Dexter e Six Feet Under che ha accettato di vestire i panni di un uomo qualunque finito suo malgrado in una gigantesca spirale di violenza. Ci prova senza dubbio a cambiare registro recitativo e impostazione vocale ma il caro e buon vecchio Michael non riesce a tenere il passo dei due colleghi, che gigioneggiano senza mai un'esitazione, e tanto meno a scrollarsi di dosso la maschera e le movenze del suo oscuro quanto celebre personaggio televisivo.
Un successo meritato
Applausi a Cannes, applausi al Sundance e applausi qui al 32° Torino Film Festival per Cold in July, presentato nella sezione After Hours che ha celebrato il talento del giovane regista statunitense classe 1979 con una sottosezione interamente dedicata alla sua breve ma significativa filmografia. Tratto dall'omonimo romanzo di Joe R. Lansdale, il film è un'opera maschia, ricca di colpi di scena, azione e sarcasmo disilluso che punta sulla compenetrazione di generi e sul fascino texano della location ma soprattutto sui personaggi, sui legami che si instaurano tra loro durante la narrazione e sulla bravura del cast nel mantenere la storia sempre credibile e in equilibrio tra drammaticità e umorismo nonostante la 'pesantezza' dei temi trattati.
Conclusione
Già diventato cult, il film è dedicato agli amanti del thriller e del western classico, quello in cui gli uomini d'onore facevano quello che doveva essere fatto, ad ogni costo e senza eccezioni. Un revenge movie di grande effetto magistralmente interpretato da due vecchie glorie da applauso che arriverà presto in sala grazie a Movies Inspired.
Movieplayer.it
4.0/5