Queercore generation
Da più di vent'anni leader indiscusso del movimento queercore, Bruce LaBruce è divenuto ormai un'icona del genere e un artista XXX a tutto tondo. Regista, produttore ed anche attore di alcuni dei suoi film, LaBruce non è un semplice cineamatore, bensì un mago nel realizzare film porno a basso costo pieni di ironia, satira politica, denuncia sociale, tenerezza, violenza e tanto sesso esplicito, quasi esclusivamente tra uomini. Con spavalderia, coraggio e un'autoironia autoreferenziale di dimensioni gigantesche, LaBruce ha pian piano distrutto tutti i cliché costruiti attorno all'omosessualità divenendo la voce artistica più seguita e acclamata dagli amanti del genere. Dal porno-dramma al porno-horror, i film di LaBruce sono difficili da digerire, esasperati, talvolta irritanti ma allo stesso tempo hanno qualcosa di affascinante nella loro anarchica spudoratezza.
Prodotto da Gildas Le Tourneur Hugon e Stéphane Bouyer, il lungometraggio documentario sulla figura dell'indefesso 'avvocato' è diretto dalla controversa cineasta francese Angélique Bosio, una lunga esperienza come segretaria di produzione e addetta alle vendite per una compagnia cinematografica internazionale, che già si era affacciata nel mondo del non-conventional cinema dirigendo nel 2008 un altro documentario dal titolo Llik your idols, incentrato sul cinema della trasgressione ed in particolare su una serie di correnti e sottoculture guidate dalla generazione di anti-eroi dell'arte che popolarono la scena musicale e cinematografica di New York negli anni del governo Reagan.

Raccontato da se stesso e da tutti quelli che nella vita hanno avuto modo di conoscere e apprezzare da vicino la sua vena artistica: registi, sceneggiatori, proprietari di gallerie d'arte, attori e attrici dei suoi film, fotografi di fama internazionale e produttori, ma anche amici e familiari che con grande schiettezza e passione raccontano aneddoti, momenti di vita, punti di vista e retroscena dell'artista Bruce LaBruce. Il mitico John Waters, i registi Gus Van Sant e Richard Kern, l'amico e produttore Rick Castro, l'attrice Susanne Sachsse e tanti altri raccontano con tono divertito e di stima la loro esperienza al fianco dell'autore canadese dall'innegabile talento pittorico e cinematografico.

Colpa la sua assoluta fedeltà al genere porno, il quarantasettenne cineasta nato in Ontario, il cui vero nome è Justin Stewart, ha visto purtroppo passare inosservati tutti gli aspetti più brillanti della sua opera e alla domanda "perchè ostinarsi a continuare col cinema porno?" ha risposto con tono rassegnato e sincero "perchè quando hai un vizio, difficilmente riesci a torgliertelo". Bandito infatti dai circuiti convenzionali, LaBruce è invece sempre stato ospitato in grandi festival internazionali, quello di Berlino compreso, città in cui ha ambientato i suoi ultimi film, per via del basso costo, ed in cui torna quest'anno in una veste del tutto diversa dal passato, quella di protagonista di un documentario che omaggia la sua intera carriera.

Movieplayer.it
3.0/5