Presentato a Roma l'accordo tra Istituto Luce Cinecittà e Google

Nella sede del Ministero per i beni e le attività culturali, i rappresentanti di Istituto Luce Cinecittà e Google hanno illustrato i contenuti dell'accordo che rende visibile l'Archivio Luce attraverso Youtube.

Quello appena conclusosi tra Istituto Luce Cinecittà e Google è senz'altro un accordo dalle notevoli implicazioni. Gli storici cinegiornali, il materiale documentaristico, i servizi e i filmati realizzati in quasi un secolo dall'Istituto sono già da tempo, in larga parte, consultabili attraverso la Rete, ma l'inserimento e la catalogazione sistematica in una piattaforma come Youtube dà sicuramente loro ben altra visibilità. Questo accordo, che regala al materiale Luce un canale appositamente dedicato (www.youtube.com/cinecittaluce) sulla piattaforma web multimediale, è stato illustrato dai responsabili delle due aziende in un'affollata conferenza stampa tenutasi nella sede del Ministero per i beni e le attività culturali; conferenza a cui hanno partecipato anche personaggi di spicco del mondo della comunicazione televisiva come Giovanni Minoli e Paola Cortellesi.

Dopo la presentazione di un video in cui venivano illustrate la natura e i risultati pratici dell'accordo, il primo a prendere la parola è stato Nicola Borrelli, Direttore Generale per il cinema presso il Ministero: "Questa è un'iniziativa importante e innovativa, che finalmente vede l'istituto Luce con un partner di prima importanza mondiale. Abbiamo reso disponibili 30.000 video su un totale di 100.000 del materiale dell'Istituto, organizzati in un canale dedicato"
Rodrigo Cipriani Foresio, presidente di Istituto Luce Cinecittà, ha aggiunto: "Abbiamo fatto un passo in avanti, siamo riusciti a combinare la memoria storica italiana con la piattaforma più potente di cui gli utenti della rete usufruiscono. Il nostro archivio è stato recentemente candidato per l'inserimento nel registro Unesco chiamato Memoria del Mondo: noi ci siamo impegnati proprio in questa direzione, anche con l'obiettivo di massimizzare la valutazione commerciale di questo archivio in Italia e all'estero. E' un accordo che ha anche un risvolto tecnologico, visto che abbiamo approntato un sistema chiamato ContentID, che ci permette di tutelare tale archivio contro la pirateria."

Carlo D\\\'Asaro Biondo
Carlo D\\\'Asaro Biondo
A prendere la parola è stato poi Carlo D'Asaro Biondo, presidente di Google Europa: "Il nostro compito è rappresentare il mondo, e non solo i contenuti anglo-americani. Internet deve essere anche 'locale', raccontare l'Italia e far conoscere e capire la nostra storia e il nostro passato. Si parla spesso dell'Istituto Luce facendo solo riferimento ai cinegiornali, ma c'è molto di più: in quell'archivio c'è tutta la nostra storia, la nostra cultura e la nostra vita quotidiana. Spero che riusciremo tutti a 'divertirci' rivedendoli, come è stato per noi nel riportarli in vita".
Federica Tremolada, responsabile partnership per Youtube in Italia, ha poi spiegato: "E' una partnership prestigiosa, che attraverso la tecnologia permette di accedere a un archivio di grande importanza. Sono tre i punti principali: la promozione del contenuto, attraverso la pagina di Youtube dedicata all'istituto Luce organizzata in varie playlist; la protezione del copyright attraverso il sistema ContentID, ormai utilizzato in tutto il mondo, che consente di rilevare il caricamento di un video non autorizzato; la conseguente monetizzazione, e quindi la valorizzazione economica, dei video protetti da copyright proprio attraverso questo sistema".
Giovanni Minoli
Giovanni Minoli
Ad intervenire successivamente è stato Giovanni Minoli, nome storico della televisione italiana e conduttore del programma di approfondimento La storia siamo noi: "Per noi che facciamo programmi di storia, e che quindi costruiamo il nostro progetto tramite gli archivi, questo è un accordo importante ma anche naturale e fisiologico nell'interesse di entrambi i soggetti coinvolti. Una piattaforma dev'essere nutrita di contenuti, di tutte le forme del racconto e del linguaggio: far capire che la storia non è solo un busto di marmo ma qualcosa che forse può essere raccontata come un telefilm. "Global" e "local" sono due facce della stessa medaglia. Noi produciamo storia lavorata: il problema è identificare i livelli di linguaggi diversi, per poi poter allargare all'infinito le possibilità di racconto. Il gusto attuale del pubblico più giovane è quello di un pubblico che inizia a chiedersi chi è e da dove viene. C'è il ritorno di un interesse per il sapere che era stato ubriacato da un ventennio di consumismo e di individualismo; ma ora la crisi ha accelerato di nuovo la volontà di sapere chi siamo e il bisogno di individualità. Si possono pensare tante cose di uno come Marchionne, ma lui ha avuto il merito di andare nella Cineteca Fiat, scoprire i vecchi filmati sulla 500 e grazie a quelli, attraverso un'operazione di marketing, stringere un accordo con la Chrysler. Ora, il marchio Fiat potrebbe persino trasformarsi in quello 500".
Paola Cortellesi
Paola Cortellesi
L'intervento seguente è stato quello di Paola Cortellesi: "Io ho scoperto di recente il privilegio di essere seguita da ragazzi e da giovani. Questo accordo rappresenta una svolta epocale, ovvero la possibilità di accedere facilmente alla nostra storia: prima bisognava andarli a cercare, quei filmati, era necessario essere già molto interessati, mentre ora c'è la possibilità di imbattersi in essi. C'è soprattutto la possibilità di commentarli e discuterli. Io, per esempio, mi sono imbattuta in un filmato storico sul fascismo, e tra i commenti mi è capitato di leggere quello di un ragazzo che blaterava inneggiando al nazifascismo. A quel punto, un altro lo ha invitato a vedere le immagini girate dagli americani nei campi di concentramento, e un altro ancora gli ha risposto linkandogli un altro video: è questa la forza delle immagini, e la loro importanza".