Vince Gilligan colpisce ancora. Lo avevamo conosciuto con alcuni episodi di X Files, ne siamo stati conquistati con Breaking Bad e ci ha emozionati con Better Call Saul. E Pluribus, la sua ultima creatura per Apple TV, è stata da subito una grandissima conferma che ha meritato il plauso nostro e della critica globale, con un immediato 100% di valutazioni positive su RottenTomatoes e medie alte un po' ovunque.
Un successo arrivato dopo la nostra chiacchierata con le sue protagoniste: Rhea Seehorn, che torna a lavorare con Gilligan dopo Better Call Saul, e con Karolina Wydra, che porta su schermo Zosia, il membro degli Altri che diventa confidente privilegiata di Carol. Due attrici per due personaggi che nella serie vanno a collocarsi su versanti opposti: se la protagonista interpretata dalla Seehorn ha sulle spalle il destino dell'umanità, ed episodio dopo episodio impara a farci i conti e come poter affrontare la situazione, Zosia è parte di questa mente collettiva che ha lasciato solo una manciata di individui immuni sul nostro pianeta.
Un viaggio ricco e spiazzante
Avevamo visto sei episodi su nove di Pluribus quando abbiamo intervistato Rhea Seehorn e Karolina Wydra ed eravamo colpiti da quel fantastico viaggio fatto di tensione, ironia, colpi di scena e scoperte che il pubblico di Apple TV sta scoprendo di settimana in settimana. Stili ed approcci differenti che eravamo sicuri che avessero richiesto un equilibrio nell'interpretazione. Come l'hanno affrontato le due attrici? "Cambi di genere, suggestioni da tante cose per usarle in situazioni differenti" come l'apocalisse zombie, che invece si rivela qualcosa di diverso. "C'è un cambio drammaturgo dall'episodio uno all'episodio due" ci conferma infatti Rhea Seehorn, "da una minaccia fisica a una più psicologica. E ci sono tanti passaggi di tono, con tanto umorismo, tanta commedia che indaga il comportamento umano, ma anche scene molto drammatiche, spiazzanti e dolorose."
"Una sfida" ha confermato la Seehorn, "ma in modo molto eccitante e divertente. Come attore è uno stimolo capire come affrontare queste acrobazie e quando lavori con Vince devi capire come modulare il tono, quanto puoi spingerti in là con la commedia". Capire insomma se abbracciare la farsa o andare verso qualcosa di più realistico con i toni da dark comedy. Su una cosa sono entrambe d'accordo: Gilligan è un maestro in questo. "Mi ha affascinato trovare il tono giusto per gli Altri, perché così li chiamiamo" ha confermato Karolina Wydra, "quando per esempio hanno quei momenti di tristezza. Sono imperturbabili, quindi come mostrano le emozioni? Cosa trovano divertente? È stato molto intrigante trovare il tono giusto per tutto questo."
Il mondo cambiato di Pluribus
La serie di Vince Gilligan è ambientata in un mondo che ha subito cambiamenti significativi, almeno nel comportamento della sua popolazione, e non potevamo evitare di chiederci cosa avremmo fatto noi se fossimo stati al posto di Carol. Cosa avrebbero fatto Rhea Seehorn e Karolina Wydra? Se lo sono chieste durante le riprese? "Assolutamente sì" ci ha detto la Seehorn, "e sono contenta che ha spinto anche te a chiedertelo. Una delle grandi speranze era che la serie stimolasse il dibattito, anche perché Vince scrive in modo magistrale e permette di identificarsi anche con coloro che hanno opinioni diverse" indipendentemente da chi sia a esprimere il proprio punto di vista tra i personaggi.
"Cosa avrei fatto?" Ha continuato la Seehorn. "Mi piace pensare che sarei stata all'altezza di salvare l'umanità, come la vede Carol. Ma ci sono momenti in cui mi dico che forse non sarei riuscita ad alzarmi da terra, di sopportare questo fardello e la disperazione in cui si trova. Ma è sicuramente, come la chiama Vince, un eroina riluttante. Non vuole farlo, ma sa dentro di sé che è la cosa giusta da fare e che qualcuno deve farla, anche se amerebbe che qualcun altro lo facesse al posto suo."
Anche per la Wydra è importante che la serie sollevi questi quesiti. "Il pubblico guarda e ne può parlare. Penso che vorrei essere Carol, che vorrei essere un'eroina riluttante, ma è così difficile perché sei da sola e non sai nemmeno quanto durerà." Una cosa però per la Seehorn è certa: "credo che guarderei tantissimo Cuori senza età, di questo sono certa!"