Recensione Mimzy - Il segreto dell'universo (2007)

Basato sul racconto breve del 1943 intitolato Mimsy were the Borogoves e scritto da Lewis Padgett il film sfrutta l'idea molto intrigante di un'avventura magica, quella di due esseri innocenti e senza malizia, alle prese con qualcosa di molto più grande di loro.

Piccoli geni e giocattoli alieni

Noah è un bambino come tanti altri, odia la scuola, i compiti e vive le sue giornate giocando con la Playstation. Tutto il contrario della sua sorellina Emma, che ha un'intelligenza fuori dal comune ed è più sveglia di molti adulti. Insieme ai loro genitori vivono una vita tranquilla, imbrigliata nella solita frenetica routine. Almeno fino al giorno in cui, sulla spiaggia antistante la casa in cui trascorrono le vacanze, i due bambini non trovano una strana scatola, una sorta di cubo magico pieno di strani giocattoli. Una conchiglia, un luccicante mattoncino di cristallo, un piccolo sasso a forma di meteorite, una specie di lumacone gelatinoso color blu e un coniglio di pezza che presto si scoprirà essere in contatto telepatico con la piccola Emma, alla quale confesserà di chiamarsi Mimzy. Tutti si rendono conto che nella vita dei due bambini sta accadendo qualcosa di straordinario, anche perché da qualche giorno la loro intelligenza si è sviluppata in maniera a dir poco stupefacente... Da dove provengono i misteriosi oggetti? Quale intelligenza superiore li ha costruiti e a che scopo?

Dopo aver reso la New Line Cinema una delle compagnie di produzione più prestigiose di Hollywood, il quasi settantenne produttore Robert Shaye torna dopo ben 17 anni a ricoprire il ruolo di regista con Mimzy - il segreto dell'universo, un piccolo film per ragazzi che rispolvera - dopo centinaia di film fantasy pieni zeppi di creature, gnomi ed effetti speciali fantasmagorici - lo stile fanciullesco e sempliciotto lanciato da Spielberg e dal suo adorabile Extraterrestre con il quale ebbe inizio, nei primi anni '80, l'età d'oro della fantascienza per i più piccoli.
Basato sul racconto breve del 1943 intitolato Mimsy were the Borogoves e scritto da Lewis Padgett (pseudonimo della coppia di scrittori americani Catherine Lucille Moore e Henry Kuttner, anche marito e moglie), Mimzy - Il segreto del'universo sfrutta l'idea molto intrigante di un'avventura magica, quella di due esseri innocenti e senza malizia, due 'cervelli giovani' alle prese con qualcosa di molto più grande di loro.

Tecnologie superiori, il mistero dei viaggi nel tempo ed addirittura evoluzioni genetiche che, in un futuro non troppo lontano, potrebbero riservare alle generazioni future una modificazione sostanziale dei comportamenti e mettere a repentaglio quella beata innocenza che solo i bambini riescono ad avere.
Lo spettatore rimane affascinato sin dai primi istanti da una storia che parte svelando da subito, in maniera piuttosto astratta ma esplicativa, qual è l'intreccio che lega i due piccoli protagonisti niente meno che alle sorti future del mondo; col passare del tempo il contesto viene attualizzato ai giorni nostri ma, nonostante gli sforzi dei realizzatori, ogni adeguamento temporale politico/sociologico (potenzialmente assai interessante da approfondire, soprattutto in tempi fuori controllo come quelli che stiamo vivendo) resta purtroppo solo accennato e non viene mai opportunamente approfondito. A frenare ulteriormente lo sviluppo narrativo della storia gli inutili continui riferimenti a filosofie orientaleggianti e a simbolismi spirituali come i Mandala, disegni geometrici che secondo i buddisti rappresentano processi e immagini formatesi nella mente di alcune persone e sono riconducibili alle evoluzioni che scatenarono a suo tempo la formazione dell'intero sistema cosmico. Argomenti troppo complessi per i più piccoli e perfino per gli adulti. In definitiva siamo di fronte ad un divertente favola fantasy per tutta la famiglia, senza pretese di sorta e mai noiosa, ma neanche così intelligente e costruttiva come avrebbe potuto essere con qualche accorgimento e qualche riflessione in più.

Movieplayer.it

3.0/5