Si fa un passo indietro nel tempo per scrivere la recensione di Penguin Bloom in vista della sua uscita nelle sale per Lucky Red, avendo visto il film con Naomi Watts alla fine della scorsa estate nel corso dell'edizione virtuale del festival di Toronto. Quella diretta da Glendyn Ivin è una pellicola emozionante, una sorta di feel good movie, ispirata a ulla storia vera, straordinaria e toccante, di Samantha Bloom raccontata nel libro Penguin Bloom - L'uccellino che salvò la nostra famiglia di Bradley Trevor Greive e resa credibile dalla prova dei protagonisti... gazza compresa.
Un incidente che cambia la vita
Una storia vera, dicevamo, che parte da un evento traumatico verificatosi durante una vacanza di famiglia in Thailandia. La madre Samantha si appoggia a una ringhiera pericolante sul tetto dell'hotel e cade di sotto, rompendosi la schiena, ponendo fine alla parentesi idilliaca tra spiagge, attività e relax, ma dando anche un colpo drammatico a tutta la loro esistenza. Sam passa dall'essere una donna attiva, sportiva e forte al ritrovarsi costretta su una sedia a rotelle, tra depressione e inevitabili sbalzi d'umore, con la necessità di aiuto e supporto per ogni gesto quotidiano.
Inizia un periodo duro per la famiglia Bloom, per Sam che deve trovare le motivazioni e l'energia per andare avanti, per suo marito che cerca di starle accanto e assisterla come può, per i figli Reuben, Oli e Noah che devono fare i conti con una situazione familiare e una vita rivoluzionati. La svolta arriva quando proprio i tre ragazzi salvano un piccolo di gazza ferito, lo accolgono in casa, gli danno nome Penguin per i colori bianco e nero e lo accudiscono. La presenza del nuovo membro dei Bloom (Penguin Bloom, appunto) è uno stimolo prezioso anche per Sam, che nel legame empatico con l'uccello ritrova la speranza e il coraggio di andare avanti con la propria vita.
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Un incontro prezioso
Ci sono voluti otto esemplari di gazza e la guida esperta dell'addestratore Paul Mander, ma il risultato è strabiliante e rende bene le diverse fasi dell'inserimento del piccolo Penguin nella famiglia Bloom e della guarigione e crescita dell'animale, tra imprevisti che strappano un sorriso, drammi quotidiani e la nascita e definizione di quel prezioso legame che finirà per salvare la vita di Samantha. Il regista Glendyn Ivin segue questo cammino senza rinunciare a mostrare le difficoltà, gli alti e bassi e scogli che i Bloom devono affrontare, da Samantha in primis, ma anche da tutto il suo nucleo familiare, prima che possa arrivare la svolta.
Trovare la forza
Un percorso doloroso, che colpisce ed emoziona lo spettatore, che non ruota soltanto attorno alla presenza del nuovo arrivato a casa Bloom: un merito di Ivin è di far emergere in Penguin Bloom come il piccolo Penguin sia stato la molla che ha dato il via alla reazione di Sam e i suoi familiari, ma che i Bloom siano riusciti a trovare dentro loro stessi la forza e il coraggio per reagire e adattarsi alle dinamiche della loro nuova situazione. Un merito che va condiviso con il cast, con Andrew Lincoln che interpreta Cameron Bloom, Jacki Weaver e i tre ragazzi che rivestono i ruoli dei figli della famiglia, e soprattutto con una Naomi Watts che conferma la sua abilità di attrice e porta su schermo con intensità il dramma di Samantha Bloom, permettendoci di empatizzare con quanto le è accaduto.
Conclusioni
Chiudiamo la recensione di Penguin Bloom lodando la prova di Naomi Watts nel portare su schermo il dramma, personale e familiare, di Samantha, ma anche la capacità del regista Glendyn Ivin nel seguire il percorso affrontato dai Bloom per ritrovare la speranza e la forza di andare avanti, in un feel good movie riuscito ed emozionante. Una menzione speciale va fatta per l’addestratore degli uccelli che hanno impersonato su schermo la gazza Penguin, che aiutano con la loro prova l’empatia dello spettatore nei confronti della vicenda.
Perché ci piace
- L’interpretazione di Naomi Watts, che conferma il talento che le abbiamo riconosciuto in tante altre occasioni.
- Tutto il cast, da Andrew Lincoln a Jacki Weaver, in parte e capace di sostenere la prova della protagonista.
- La resa su schermo della gazza Penguin, tra uccelli addestrati e un tocco di credibile CGI.
- L’emozione suscitata da una toccante storia vera, ben veicolata su schermo...
Cosa non va
- … ma inadatta a chi non apprezza questo tipo di racconto basato sull’emotività.
- Alcuni passaggi possono apparire un po’ frettolosi, costretti nello spazio narrativo di un film.