Non ci poteva essere esordio alla regia più felice di quello di Rebecca Hall presentato al Sundance 2021. Con Passing, l'attrice inglese confeziona un period movie denso di significato e curato in ogni singolo dettaglio forte delle performance di Tessa Thompson e Ruth Negga nel ruolo delle due protagoniste, con Andre Holland e Alexander Skarsgaard a supporto.
Un progetto maturato per oltre 14 anni, fin da quando la Hall ha letto il libro di Nella Larsen che tocca un tema per lei personale: "Qualcuno mi ha dato questa raccolta di racconti in un momento preciso della mia vita, quando mi stavo facendo delle domande irrisolte sulla famiglia di mia madre, che è originaria di Detroit. Mio nonno era un afroamericano che si spacciava per bianco e probabilmente anche i suoi genitori, ma nella mia famiglia non si è mai parlato di questo. Leggendo il libro di Nella Larsen ho capito meglio certi comportamenti e il motivo per cui questa identità razziale sia stata insabbiata così a lungo. La storia mi ha toccato per ragioni personali e ho capito subito che sarebbe stato un grande film. Sapevo come realizzarlo nello specifico, ma a 25 anni non avrei mai avuto la sicurezza necessaria per farlo. 14 anni dopo, grazie alle persone che hanno avuto fiducia in me, sono arrivata a questo punto".
Un cast in stato di grazia
Come ammette la stessa Rebecca Hall, Passing non sarebbe stato possibile senza il contributo di Tessa Thompson e Ruth Negga che interpretano Irene e Claire, due compagne di scuola afroamericane, ma dalla pelle così chiara da poter passare per bianche, che hanno fatto scelte opposte nella vita. "Non avevo letto il libro fino a che non sono stata coinvolta nel progetto" spiega Tessa Thompson. "Quando ho letto lo script l'ho trovato un adattamento favoloso, incredibilmente ambizioso. Mi sento così fortunata che Rebecca mi abbia scelto per Irene, anche se il personaggio che mi ha colpito di più durante la lettura è Claire. Non potevo pensare a un'attrice migliore di Ruth Negga, con lei è stato tutto molto facile".
Parlando della sua Irene, La Thompson ammette che è stato tutt'altro che facile trovare la chiave di lettura giusta: "Sono andata per tentativi. Irene vive nella sua testa e capisco cosa prova. Anche io posso essere silenziosa, e capisco che senta il dovere di fare sempre la cosa giusta. Irene vive chiusa nelle responsabilità imposte dal suo sesso e dal suo ruolo di madre e moglie. All'inizio non sapevo come interpretarla, mi ha sorpreso e terrorizzato ogni giorno. C'erano momenti sul set in cui mi sentivo destabilizzata dal fatto che le persone avrebbero visto il film".
L'inglese Ruth Negga, invece, è una conoscitrice ed estimatrice del libro di nella Larsen: "L'ho letto qualche anno fa e l'ho trovato un capolavoro. La relazione tra queste due donne ti spezza il cuore, è un'analisi rara e affascinante dell'amicizia femminile. Claire e Irene sono attratte reciprocamente dalle loro mancanze che trovano nell'altra. Una complessità rara. Non credo che Claire si percepisca come un personaggio tragico, ma per emergere ha accettato compromessi drammaticamente ingiusti, ha perso una cosa per lei fondamentale, la sua comunità. Sul set non mi sono mai preoccupata del perché Rebecca fosse così preparata e conoscesse queste donne intimamente. Ci ha guidato alla perfezione". Andre Holland, che interpreta il marito di Irene, aggiunge: "Io non avevo letto il libro, ma ho scoperto a sorpresa che mia madre e le altre donne della mia vita lo conoscevano bene. Ero felice all'idea di poter lavorare con queste tre fantastiche artiste. Sono stato da subito consapevole di dovermi sedere e stare zitto. Sono cresciuto circondato da donne e da loro posso solo imparare".
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L'uso del bianco e nero e l'aspect ratio: come il cinema di un tempo
Senza dubbio c'è molto da imparare da Rebecca Hall e dal suo approccio alla regia così attento, preciso e denso di significato. Passing è girato in bianco e nero in quattro terzi. Scelte che la neo-regista motiva con chiarezza: "Sentivo che il film doveva essere in bianco e nero non per ragioni stilistiche, ma concettuali. Il film parla di persone che hanno prosciugato il colore dalla loro pelle, la storia è fatta di nuances e si muove in un'area grigia. Dominano le polarizzazioni uomo/donna, gay/etero, bianco/nero. Irene pensa di vivere correttamente, pensa di essere dalla parte della morale, ma la verità è che nega così tanti aspetti di sé". Per quanto riguarda l'aspect ratio, "anche questa è una scelta fatta anni fa. Amo il vecchio cinema con cui sono cresciuta, la tv oggi è diventata immensa, anamorfica, io volevo creare un'immagine cinematografica. Nel frame non c'è spazio per altro che la faccia dei personaggi, questo è un film che indaga i volti per coglierne i sentimenti. Per la costruzione del frame mi sono ispirata a tantissimi film, da L'ombra del dubbio di Hitchcock a Il servo di Joseph Losey, e poi Notorius, La morte corre sul fiume. Sono una cinefila incallita, ma le immagini nella mia testa sono state realizzate magnificamente grazie al mio direttore della fotografia Eduard Grau".
Notevole anche il lavoro sul sonoro di Passing che per Rebecca Hall è stata un'ossessione: "Volevo un film quieto, ma non silenzioso, volevo che i suoni fossero collegati al vissuto dei personaggi e questo è il motivo per cui non sentite molto. Ho cercato un suono più espressionista che naturalista. Nel film uso un brano scritto negli anni '60, Hopeless Wanderer, per me questa è la musica di Claire anche se non si sente quando lei è sullo schermo perché è fissata nella testa di Irene. A Irene ho associato un trombettista che fa pratica nel vicinato, che rappresenta Harlem e studia per diventare qualcuno proprio come Irene, che cerca di capire chi sia realmente. Man mano che il personaggio evolve il suono della tromba si interrompe".