Sebastian, proveniente da una famiglia di origini siciliane, è prossimo a convolare a nozze con la sua fidanzata Ellie, americana fino al midollo. Il padre del futuro sposo, Salvo, è un parrucchiere italiano immigrato in gioventù negli Stati Uniti, dove ha fatto fortuna aprendo la sua attività in proprio. Allo scopo di annunciare la loro intenzione di diventare marito e moglie, Sebastian accetta la proposta della compagna di organizzare un weekend affinché i futuri consuoceri finalmente si conoscano.
Come vi raccontiamo nella recensione di Papà scatenato, Sebastian è inizialmente titubante in quanto conosce bene il carattere del genitore, vedovo da tempo, e teme che la sua personalità fuori dagli schemi possa scandalizzare la famiglia ben più convenzionale di Ellie, appartenente alla classe più ricca e figlia di quel mondo borghese che dà il via a tanti stereotipi. Il fine settimana rischia così di trasformarsi in un incubo ricco di situazioni equivoche e la stessa proposta di matrimonio sarà messa a repentaglio per via dell'incomunicabilità tra i rispettivi genitori.
Parenti serpenti
Soltanto pochi anni fa Robert De Niro aveva toccato uno dei punti più bassi della sua carriera in Nonno scatenato (2016), nel quale condivideva il set con Zac Efron in una commedia becera e demenziale, senza una vera e propria ragione d'essere. Ora la distribuzione italiana richiama volutamente quel titolo con l'adattamento nostrano di About my father, che diventa da noi Papà scatenato, quasi a voler suggerire un possibile legame con titolo suddetto. Legame diciamo subito, fortunatamente, del tutto assente, giacché ci troviamo di fronte a una commedia a sé stante che gioca con le origini italiane del leggendario attore, qui nelle vesti di un immigrato siciliano che rispecchia tutti i cliché con i quali siamo spesso visti all'estero e in particolar modo proprio negli Stati Uniti, con tutti i pro e - soprattutto - i contro del caso.
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Risate qua e là
Il disastro fortunatamente non è totale in quest'occasione, ma ad ogni modo Papà scatenato non può certo definirsi un film riuscito, ancora una volta gravato da una sceneggiatura fiacca che si limita ad un semplice susseguirsi di gag e battute in serie, senza un attimo di tregua, atte a raggiungere il minutaggio - minimo d'ordinanza - dell'ora e mezzo di visione. Ora e mezzo che scorre così tra siparietti più o meno riusciti che giocano con molteplici situazioni differenti, dai pavoni che finiscono in pentola alle improbabili partite a tennis - il protagonista indossa anche una maglietta di un noto marchio sportivo tricolore - dai giri in elicottero ai personaggi fissati con il misticismo, in un melting pot sicuramente ricco ma anche banale, sfruttante per altro una situazione archetipica come quella dell'incontro tra consuoceri.
Incontri ravvicinati
Situazione che aveva fatto la fortuna di saghe ben più divertenti come quella inaugurata da Ti presento i miei (2000), che condividono per l'appunto con il film in questione la guest-star Robert De Niro, qui unica nota positiva - consigliata la lingua originale per ascoltare le sue imprecazioni con tanto di parolacce in italiano - di un cast altrimenti alquanto anonimo, a cominciare proprio dal "figliol prodigo" interpretato dal comico Sebastian Maniscalco, anche co-autore della sceneggiatura. Sprecate a dir poco due attrici solitamente ben più incisive come Leslie Bibb e Kim Catrall. Certo non aiuta il continuo voice-over che dall'inizio alla fine ci accompagna nei pensieri di Sebastian, introducendone prima il relativo background familiare e progressivamente preparandoci al più che scontato lieto fine, che giunge al termine di un racconto dove si ride e si sorride a sprazzi, ma senza una vera e propria coesione organica dell'insieme narrativo e cinematografico. Per nota di cronaca, la storia è vagamente ispirata al vero papà di Maniscalco, ma come è facile immaginare le libertà prese saranno ben maggiori degli spunti fedeli.
Conclusioni
Prossimi ad annunciare il loro matrimonio, Sebastian ed Ellie sono pronti a far incontrare i rispettivi genitori; peccato che il padre vedovo del primo sia un immigrato di origini siciliane, dal carattere a dir poco sopra le righe... Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Papà scatenato, ci troviamo davanti a una commedia trainata unicamente dall'istrionismo di Robert De Niro, ancora una volta alle prese con un personaggio sui generis figlio degli stereotipi con i quali noi italiani siamo visti Oltreoceano. Un film che vive su un'alternanza di gag e battute, poche riuscite e molte no, senza raccontare nulla di effettivamente nuovo sull'archetipico contrasto tra consuoceri agli antipodi.
Perché ci piace
- Robert De Niro se la cava col mestiere, meglio che in altre occasioni similari.
- Una manciata di gag e battute riuscite...
Cosa non va
- ...in un calderone a tratti eccessivo e spesso eccessivamente ricalcato sugli stereotipi.
- Il resto del cast non convince appieno.
- Pare una assai modesta copia di Ti presento i miei e sequel vari.