Overcompensating in inglese significa "sovracompensazione" e fa riferimento a quella frequente abitudine di voler coprire una "mancanza" finendo per eccedere nell'esatto contrario. Non poteva che intitolarsi così la nuova serie originale Prime Video creata ed interpretata da Benito Skinner, personalità famosa in America, dove ha ottenuto un discreto successo sui social nei panni del suo alter ego, Benny Drama.

Questo perché ciò di cui parla la comedy è proprio il sentirsi costantemente fuori posto oggi, mentre si prova a trovare il proprio spazio nel mondo. Prodotto dalla A24 e da Jonah Hill, la serie ha come sottotitolo italiano "L'inganno" perché quella del protagonista (e degli altri personaggi) è una grande truffa d'identità. O forse no.
Overcompensating - L'inganno: college comedy cercasi

Anche l'alter ego seriale di Benito Skiller si chiama Benny ed è un'ex giocatore di football e re del ballo di fine anno, che vorrebbe approfittare degli anni universitari per reinventare se stesso, senza essere ingabbiato da ciò che gli altri si aspettano da lui. Lo stesso vale per Carmen (Wally Baram), ragazza del New Jersey decisa a farsi una nuova reputazione dopo la morte del fratello maggiore.
Eppure entrambi si ritrovano intrappolati negli stessi schemi e nelle stesse scatole che la società impone loro, mentre provano a crearsi e far uscire la loro vera identità. Benny infatti è segretamente omosessuale e non sa come fare coming out soprattutto nel mondo delle confraternite il cui re indiscusso è Peter (un sorprendente Adam DiMarco), fidanzato della sorella maggiore del protagonista, Grace (Mary Beth Barone). Quest'ultima, mentre fa la superiore col fratellino, si ritrova vittima degli stessi pregiudizi e dello stesso maschilismo universitario nella propria cerchia.
Una serie che prova a sfatare i miti

Overcompensating - L'inganno mostra gli alti e bassi degli anni universitari soprattutto statunitensi: tra appuntamenti da dimenticare, vodke aromatizzate, documenti falsi, goliardie ed iniziazioni. Tanto divertente quanto profondo, lo show come dicevamo esplora lo sforzo sovrumano che ognuno di noi compie per nascondere le proprie differenze e uniformarsi il più possibile alla massa per paura di non essere accettato; finendo per adattarsi alle pressioni esterne, assecondandole, anche quando si tratta di che studi seguire (pur cadendo un po' nel cliché in questo caso dell'economista che si butta sulla settima arte).

Questo non vale solo per i due protagonisti, una sorta di Will & Grace moderni che vedono nascere un'amicizia sincera contro tutto e contro tutti, ma anche per gli altri personaggi, testimoniando la coralità del racconto. Anche Peter e Grace - sia come coppia sia come singoli coi propri amici che si aspettano un certo atteggiamento da loro - e anche l'apparentemente sicura di sé coinquilina di Carmen, Hailee (Chelsea Elizabeth Holmes), nonché il dolce e genuino compagno di corso di Benny, Miles (Rish Shah). Allo stesso tempo lo show decostruisce e ribalta gli archetipi del college movie per antonomasia, inserendoci la tematica LGBTQIA+ in modo simile al film Bros, quindi provando a ribaltarne i punti di vista e gli stereotipi, senza comunque dimenticarsene.
Una colonna sonora ad hoc

Oltre alle guest star (che non vi sveliamo) e all'interpretazione dei protagonisti - su tutti Adam DiMarco che propone un personaggio completamente opposto a quello di The White Lotus confermandoci come sia uno degli attori emergenti da tenere d'occhio - a brillare nella comedy è la soundtrack. Ultra-pop e assolutamente gay friendly - tra Britney Spears, Icona Pop e Nicky Minaj - vuole celebrare il genere collegiale e allo stesso tempo creare situazioni assurde e surreali, come quando il protagonista improvvisa un rap lip synch con Super Bass credendo di far colpo in questo modo sul nuovo gruppo di amici etero dell'università: per noi una scena già cult. E, a modo suo, lo è anche tutta Overcompensating.
Conclusioni
Overcompensating è una college comedy in otto episodi che prova a stereotipare e allo stesso tempo sfatare tutti i miti universitari e delle confraternite, raccontando la ricerca di identità dei suoi protagonisti, a partire da Benny che vuole riuscire a fare coming out. Benito Skinner è una piacevole scoperta come autore oltre come interprete, compresa la sua chimica con Wally Baram mentre Adam DiMarco sorprende con la sua versatilità. Una serie che diverte, emoziona e ha una colonna sonora super cool, ricordandoci che siamo tutti imprigionati in ruoli scelti da altri, anche quando sembra tutto il contrario. O soprattutto in quel caso.
Perché ci piace
- Benito Skinner e il suo Benny.
- Adam DiMarco: l’esatto opposto di quanto visto in The White Lotus.
- Vari momenti divertenti e già iconici.
- La riflessione sulle gabbie e le scatole in cui tutti ci ritroviamo nostro malgrado.
- La soundtrack iper-pop e queer in contrasto col mondo che racconta.
Cosa non va
- La serie gioca con stereotipi e cliché ma ne è anche schiava.
- La bromance accanto al coming out potrebbe infastidire qualcuno.