Grandi cambiamenti per la seconda stagione di Outlander, la serie TV sviluppata da Ronald D. Moore (il papà di Battlestar Galactica) ed ispirata alla lunga saga di romanzi scritti da Diana Gabaldon. In onda su Starz dal 9 Aprile - e in Italia dal 9 Giugno su FoxLife - Outlander mantiene alto l'interesse del pubblico riuscendo a confezionare una season premiere elettrizzante e di alto profilo, miscelando saggiamente il melò a fatti di storia realmente accaduti.
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Storia e mito, realtà e finzione, amore e tormenti, queste le caratteristiche principali dello show, che in L'oscuro riflesso dello specchio (titolo della premiere di stagione), traspaiono in tutta la loro bellezza. Lo scorso anno avevamo lasciato i due innamorati, Claire (Caitriona Balfe) e Jamie (Sam Heughan), in fuga dalla Scozia e diretti in quel di Parigi con uno scopo ben preciso: infiltrarsi fra le schiere dei Giacobiti, ovvero i sostenitori di James Stuart, pretendente al trono di Scozia, e cambiare il volto della storia britannica evitando la sanguinosa battaglia di Culloden.
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Outlander: una love story dal tono fantastico
Partendo da questo spunto iniziale, conosciamo il destino dei due protagonisti che, archiviato momentaneamente lo spetto del Capitano Jack Randall (Tobias Menzies), ora cercano di costruire un nuovo futuro. Entrare, però, nelle alte schiere dei Giacobiti ed impedire che i francesi dichiarino guerra agli inglesi non è facile e, a quanto pare, solo un lontano cugino di Jamie può aiutare i due amanti nell'impresa impossibile. Claire e Jamie cominciano così a tessere amicizie importanti arrivando anche alle porte di Versailles, il cuore pulsante della politica francese. A stravolgere gli equilibri arriva però il provvidenziale flashfoward, che apre la season premiere, nel quale la dolce Claire ritorna al futuro (in circostanze ancora da chiarire) e riabbraccia suo marito Frank. Un avvenimento che nel corso degli episodi successivi troverà sicuramente una spiegazione.
Sta di fatto che la serie della Starz, per il secondo anno consecutivo, si conferma una fra le produzioni più invitanti del panorama televisivo contemporaneo. È ricca di sentimenti, emozionate, coinvolgente, ma è soprattutto una miscela ben congegnata dei generi televisivi più amati dal grande pubblico. C'è spazio per il romance, il fantasy, il dramma storico, il tutto confezionato con la massima cura nei dettagli oltre alla volontà di fare la differenza e portare in TV qualcosa di nuovo.
Ronald D. Moore, da sempre riconosciuto per essere abile nel saper tratteggiare la personalità dei suoi personaggi - da antologia sono stati alcuni episodi di Battlestar Galactica -, con la seconda stagione di Outlander fa capire che il suo genio è andato ben oltre. La season premiere di Outlander 2 è la summa della poetica di Moore, ma è anche il classico esempio di pura arte seriale, ovvero quell'arte che è capace di misurare e bilanciare tutte le anime della serie TV senza perdersi in una narrazione esile e di poco conto. In Through a glass, Darkly, infatti, oltre a portare avanti tutta la crescita interiore dei singoli personaggi, messi di fronte a scelte di vita, il creatore della serie (che neanche a dirlo firma la sceneggiatura del primo episodio), conduce Outlander verso un'altra dimensione, distaccandosi dai dettami che hanno caratterizzato la prima stagione e sviluppando un racconto corale.
Jamie e Claire: un sentimento che trascende il tempo
Eppure nonostante tutto, l'alchimia latente fra Claire e Jamie è il coefficiente necessario per il successo della serie TV. Il loro è un amore intenso, fatto di percorsi, di vittorie e sconfitte, nato all'ombra di tradizioni popolari e tanto forte da far male al cuore. Se l'innamoramento e tutte le sue fasi è stato il punto focale della stagione uno, ora anche il loro sentimento è maturato e giunto ad un punto di svolta. L'arrivo di un pargoletto regala ai due amanti una grande gioia, ma un destino avverso, che pende sulle spalle di Jamie ed il fantasma di Randall, mette in moto tutta una serie di eventi che conducono Claire a lottare contro la sorte avversa. La particolarità più interessante che traspare da questo primo episodio è il fatto che La Straniera sembra aver abbracciato totalmente questa sua nuova esistenza, lasciando ad un futuro lontano (che forse riabbraccerà presto) l'amore che aveva nei riguardi di Frank.
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Convince dunque la season premiere di Outlander 2, della quale sono previsti 13 episodi (tre in meno rispetto alla prima stagione) legati all'Amuleto di Ambra, secondo romanzo della Saga di Claire Randall, ed anche se nella narrazione continuano a perseverare alcune lentezze e sguardi languidi di troppo, il romanzo televisivo di Ronald D. Moore si conferma in linea con la qualità che gli avevamo riconosciuto lo scorso anno.
Movieplayer.it
4.0/5