Nel 2017 il regista Michael Showalter portava con successo al cinema, prodotto da Judd Apatow, The Big sick - Il Matrimonio si può evitare...l'amore no, la storia d'amore indie per eccellenza e per giunta autobiografica di Emily V. Gordon e Kumail Nanjiani, anche sceneggiatori del film. Si consacrava così definitivamente anche alla rom-com d'autore che gli avrebbe dato il lasciapassare per altre prove, tra cui ricordiamo Gli Occhi di Tammy Faye, vincitore di due premi Oscar tra cui Jessica Chastain come miglior attrice e il meno riuscito ma molto, molto chiacchierato The idea of you con Anne Hathaway, su Prime Video.
Tra le sfide che gli rimanevano da affrontare c'era il film di Natale, genere con le sue regole e le sue numerose trappole, anche per chi ne ha superate di ogni. Dato il suo percorso con le grandi protagoniste femminili, l'occasione ghiotta per Showalter si è presentata con la proposta di dirigere l'adattamento del romanzo breve di Chandler Baker, Oh.What.Fun.
Protagonista Michelle Pfeiffer nel ruolo di una super madre e matriarca che, nonostante gli sforzi per rendere le festività impeccabili per la sua famiglia, viene lasciata a casa da tutti, marito e figli adulti ( Felicity Jones, Chloë Grace Moretz e Dominic Sessa) per dimenticanza, proprio nel giorno di uno spettacolo per cui lei stessa aveva comprato i biglietti.
Oh.What.Fun racconta la ribellione e la rivincita di questa mamma dimenticata, è su Prime Video dal 3 dicembre ed è un film che Showalter si è chiesto come mai non fosse stato realizzato prima: "quando ho letto il racconto di Chandler ho pensato: com'è possibile che un film del genere non sia ancora stato fatto? Questo è un film per le madri e le famiglie poiché il vero eroe del Natale non è Babbo Natale, è tua madre!".
Intervista a Michael Showalter
Finalmente un film di Natale su una mamma e una famiglia disfunzionale in cui possiamo riconoscerci tutti. È per questo che hai deciso di imbarcarti in questo progetto?
Io amo i film di Natale, e i miei preferiti sono quelli che raccontano storie di famiglie disfunzionali. Questa storia che Chandler Baker ha scritto, questo racconto che parla di una madre, che parla di colei che svolge tutto il lavoro duro e che non riceve alcun merito, mi è sembrato perfetto. Ho una madre, una moglie e una suocera e vedo quanto duramente lavorano e si impegnano e ho capito che l'unico modo per me di realizzare un film sulle festività, era raccontare una storia che non avevo mai visto prima, come questa.
La sfida del film di Natale
Il film di Natale è davvero un genere a sé. Come l'hai fatto tuo per renderlo sia credibile che sopra le righe?
Domanda interessante: amo il caos e, dal punto di vista della regia, amo l'idea di provare a catturare quel caos, quel senso di claustrofobia che si crea quando andiamo a trovare la nostra famiglia durante le feste e siamo tutti, inevitabilmente bloccati in casa, lì insieme e un po' come schiacciati, l'uno contro l'altro. Sono più o meno partito da lì, da quella sensazione. Ovviamente al centro del film c'è la storia di Claire, ma anche la comicità della claustrofobia e dell'essere tutti schiacciati insieme in casa mi sembrava un aspetto molto divertente da esplorare.
La scena preferita di Oh.What.Fun
Qual è la scena che ti sei divertito di più a girare e dunque la più iconica per te?
Amo ogni scena del film, ma devo dire che una scena che davvero mi commuove ogni volta che la vedo è quella in cui Sammy, il personaggio di Dominic Sessa, e Lizzie, il personaggio di Havana Rose Liu, si incontrano al bar e ballano sulla canzone di Gwen Stefani. C'è qualcosa di romantico nel tornare a casa nella tua città natale, con lo stato d'animo che ha Sammy nel film, quello che deve scappare da tutto e dalla propria famiglia, e riconnettersi con qualcuno del tuo passato, che conoscevi ma non così bene. Vi siete sempre piaciuti, ma non avete mai avuto davvero la possibilità di conoscervi, e poi parte questa canzone incredibile e semplicemente ballate insieme. C'è qualcosa di così gioioso in questo. E quindi amo quel momento, ho adorato girare quella scena e amo vederla nel film.