Negli ultimi anni il suo è stato senza dubbio uno dei volti femminili più amati e conosciuti dal giovane pubblico. il fatto è che Kristen Stewart deve la sua fama al successo della saga di Twilight e al personaggi della tanto innamorata quanto sofferente ed imbronciata Bella. Oggi, però, libera dai tormenti d'amore, di scena e reali, con il collega Robert Pattinson, è passata ad altri ruoli con lo scopo di dimostrare la sua sostanza di attrice. E, cosa già di per sè incredibile, davanti alla platea di giornalisti del New York Film Festival accenna un sorriso, parlando della sua esperienza nell'ultimo lavoro di Olivier Assayas, Sils Maria.
Nel film la Stewart interpreta l'assistente personale di una grande attrice con la quale costruisce un rapporto esclusivo di fiducia e confronto grazie al quale affrontare luoghi dell'anima non sempre facili da riconoscere. Tutta la struttura narrativa, infatti, non solo volge a raccontare in qualche modo la solitudine e l'isolamento vissuto dalle star, ma costruisce un viaggio attraverso la femminilità declinato con intensità e senza via di scampo, seguendo mondi interiori forgiati dalle diverse esperienze e dall'età.
Val sono io
Cosa porta una giovane attrice americana lanciata da un teen movie, anche se approdata al cinema a soli 12 anni grazie a Panic Room di David Fincher ad accettare la proposta di un autore francese e recitare accanto ad un'interprete come Juliette Binoche? Sicuramente la volontà di prendere strade diverse tra cui quella di Marylou in On the Road, oppure quella di Still Alice, adattamento del romanzo di Lisa Genova. Più di tutte, però, ha pesato l'opportunità di un ruolo che sembra fatto apposta per lei. "La parte è arrivata con un tempismo quasi perfetto - spiega la Stewart - Olivier non l'ha scritta per me, ma appena lui e il produttore hanno aperto i casting mi hanno inviato lo script ed ho pensato che fosse perfetto. Si tratta di una indagine tutta al femminile profonda e spaventosa allo stesso tempo. Io mi sento naturalmente attratta da queste storie. È come se fossi a mio agio ad essere messa in difficoltà. Eppure ogni giorno sul set mi stupivo di quanti elementi diversi fossero nascosti in questa vicenda. Primo tra tutti la discussione sulla presunta immagine di un attore che, costruita più o meno consapevolmente, rischia di definirlo oltre le sue vere capacità."
Il lato oscuro della fama
Val, il personaggio interpretato dalla Stewart vive le sue giornate accanto all'attrice Maria Enders, diventata famosa a soli diciotto anni. Attraverso di lei la ragazza impara a riconoscere i tranelli della fama e, soprattutto, quanto può essere pesante portare il fardello di un'immagine pubblica. Una situazione che la Stewart conosce perfettamente, vista l'esposizione mediatica subita proprio in conseguenza del successo di Twilight e della sua relazione con Robert Pattinson. "Gli attori rischiano di diventare delle persone incredibilmente isolate - continua - per carità, non mi voglio lamentare. Sto solo dicendo che di finisce per avere una prospettiva veramente unica sulle cose, perché sembra quasi che le persone non vogliano o possano parlare con te. È come se sentissero che non gli è permesso di venire da te e salutarti. Così si finisce per essere molto soli e si arriva ad assumere delle persone, quasi per sentirsi circondati di amici."
Voglia di dirigere
La Stewart sta diventando grande e, dopo aver preso coscienza dei pericoli di una eccessiva esposizione, ora sta riflettendo sulla possibilità di mettersi dietro la macchina da presa. "È vero, stavo pensando di darmi alla regia. Non si tratta di un progetto che porterò a termine a breve, però è nelle mie intenzioni. Per ora sto cercando di fare esperienza con dei corti. Sapete, si dice che sbagliando s'impara. Credo proprio che nel futuro sarò focalizzata su questo. Ultimamente ho girato un video musicale con il mio amico David Ethan Shapiro. Per ora non ho alcuna intenzione di mostrarlo in giro, avrebbe fin troppa attenzione e si parlerebbe eccessivamente di questa cosa."