Un incidente. Un omicidio. Una rimpatriata scolastica. Vent'anni mai dimenticati. Sono questi gli elementi principali che condiscono la nostra recensione di Now and Then, la serie ambientata a Miami e girata in doppia lingua, inglese e spagnolo, per raccontare la doppia anima di una città e di un gruppo di persone, disponibile dal 20 maggio su Apple Tv+ con appuntamento settimanale.
Thriller bilingue
Sono due non solo le lingue che permeano questa storia, ma sono due anche le anime dei protagonisti di Now and Then, che fin dal titolo rievoca due periodi ben precisi della loro vita. Il primo, quando poco più che ventenni si erano laureati all'università e avevano davanti a loro una vita piena di sogni e speranze, e avevano deciso di festeggiare in spiaggia, trasformando quella notte in un incubo da cui pare non siano riusciti a risvegliarsi, con un incidente mortale a chiudere le celebrazioni. Il secondo oggi, vent'anni dopo, quando le vite dei superstiti sono tanto rosee apparentemente quanto marce e disilluse appena si guarda oltre il primo strato. Complice una rimpatriata scolastica, il gruppo che aveva tagliato i ponti negli anni si ritrova sotto lo stesso tetto per una minaccia comune che porterà a un omicidio. A questo punto come da copione tutti sono sospettati e ognuno degli otto episodi servirà a dipanare il bandolo della matassa, a svelarci i segreti che da vent'anni si portano dietro i vari protagonisti e svelare il mistero, anzi i misteri, con colpi di scena ben assestati e uno sviluppo di situazioni e personaggi ben congeniato. Cadendo nelle classiche trappole soap di tanto in tanto, ma evitando l'esasperazione tipica delle serie spagnole (questa rimane una co-produzione americana).
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Prima e adesso
Le due collocazioni temporali, connotate da una fotografia leggermente diversa e dal doppio casting per i protagonisti, vogliono riflettere su quanto si possa cambiare in vent'anni e su come noi reagiamo e ci rapportiamo a quel cambiamento: lo accettiamo, lo combattiamo selvaggiamente, rimaniamo ancorati a una realtà che non è più tale ma figlia di vent'anni prima, ci illudiamo che ora le cose vadano meglio o in modo diverso. Uno dei meriti della serie, che si muove tra tinte thriller, è proprio il casting, non tanto e non solo per gli interpreti adulti, ma soprattutto per le loro controparti giovanili e per come spesso le due si interfaccino in sogni ad occhi aperti in cui appaiono entrambe le versioni dei personaggi. Nel cast corale, in cui nessuno è meno importante degli altri, troviamo le candidate all'Oscar Marina de Tavira e Rosie Perez, il vincitore del Premio Ariel José María Yazpik, la pluripremiata al Premio Goya Maribel Verdú, Manolo Cardona, la vincitrice del Premio Goya Soledad Villamil, il vincitore dell'Emmy Željko Ivanek, Jorge López, Alicia Jaziz, Dario Yazbek Bernal, Alicia Sanz, Jack Duarte e Miranda de la Serna. L'altro aspetto affrontato dallo show è quello dell'identità latina dei protagonisti - acquisisce così un valore aggiunto la doppia lingua in cui parlano continuamente i personaggi, a rappresentare la doppia anima della città - soprattutto nella figura di Pedro candidato a sindaco di Miami contro un bianco repubblicano.
Nel nome della legge
L'anello di congiunzione tra passato e presente è anche colei che rappresenta le forze dell'ordine, Flora Neruda, interpretata da Rosie Perez che si ritrova in un ruolo contrapposto rispetto a quello de L'assistente di volo. A suo tempo non riuscì ad arrestare (insieme al suo supervisore col volto scavato di Zeljko Ivanek) il gruppo di amici ritenendoli colpevoli e ora vuole approfittare di una seconda chance datale dal destino. Ecco l'ultima riflessione su cui si tuffa la serie: in vent'anni diventiamo ciò che il Fato ha deciso per noi o siamo padroni delle nostre azioni? Un unico evento può determinare tutta un'esistenza oppure sono tante piccole scelte a fare la differenza? Flora rappresenta l'ossessione lavorativa che consuma, proprio come i protagonisti sono stati logorati da quanto accaduto quella notte anni prima, anche e soprattutto quando sta accadendo ben altro nella loro vita. Prodotta e diretta da Gideon Raff di Homeland, che di struttura e plot twist ne sa qualcosa, la serie propone una regia che gioca tanto sulle dissolvenze quanto sugli stacchi secchi per mostrare il cambio repentino dei personaggi e degli eventi. Con una colonna classicamente nostalgica ma che strizza bene l'occhio al nuovo millennio appena iniziato nel 2000.
Conclusioni
Chiudiamo la recensione di Now and Then felici di aver assistito a un thriller ben congeniato e studiato, che non si perde troppo nelle svolte soap e negli eccessi tipici delle produzioni spagnole, essendo co-prodotta e girata negli Usa. Un efficace doppio casting ci mostra i protagonisti allora e adesso, come da titolo, per raccontare attraverso un mistero da svelare il cambiamento in vent’anni, la doppia identità culturale e le scelte nella vita dettate dal destino o da se stessi.
Perché ci piace
- Un casting riuscito sia per i protagonisti adulti che per i loro corrispettivi ventenni
- Colpi di scena e misteri ben congeniati…
Cosa non va
- …che cadono inevitabilmente in alcune svolte soap ma evitano gli eccessi tipici delle produzioni spagnole