Non sono ancora morta, la recensione: Gina Rodriguez nella comedy che ci ricorda l'importanza della vita

Gina Rodriguez torna in tv nei panni di una ragazza che scrive necrologi e parla con i morti: entrambe le cose le cambieranno per sempre la vita. In streaming su Disney+.

Non sono ancora morta, la recensione: Gina Rodriguez nella comedy che ci ricorda l'importanza della vita

Avere la capacità di parlare con le persone defunte ha sempre generato un grande fascino nell'umanità, soprattutto per quelli di noi che credono in qualcosa dopo la morte, o comunque in una sorta di limbo nel quale chi ci ha lasciato rimane momentaneamente, magari per aiutarci ad andare avanti con la nostra vita. È per questo che show come Ghost Whisperer e Medium hanno avuto il loro successo dal lato drama e procedurale, ma perché non trasportare la stessa struttura fortunata nella commedia? Ci aveva pensato qualche anno fa su HULU Deadbeat portando tutto sopra le righe in modo autoironico, ora tocca farlo in modo dolce e accogliente a Non sono ancora morta, disponibile su Disney+, che ci ricorda come le comedy generaliste possano ancora intrattenere con intelligenza, come spiegheremo nella nostra recensione.

Non sono ancora...

Non Sono Ancora Morta Gina Rodriguez Hannah Simone
Non sono ancora morta: una foto di scena

Oggigiorno, nella società frenetica vittima della FOMO post pandemia in cui viviamo, tendiamo a pensare sempre a ciò che non abbiamo invece che a ciò che è presente nella nostra vita. Ma soprattutto a ciò che non siamo piuttosto che ai traguardi che abbiamo raggiunto, piccoli o grandi che siano. Fin dalla sigla Not Dead Yet (Non sono ancora morta in italiano) ci mostra tutti i pensieri che di solito si affacciano nella nostra mente prima del più importante, che dà il titolo alla serie: "non siamo ancora morti" e quindi abbiamo la possibilità di raggiungere tanti altri obiettivi nella vita. A questo punto penserete che la protagonista di questa nuova serie non abbia scoperto l'acqua calda, ma è il come lo dica a noi spettatori a fare la differenza: con dolcezza e onestà, e un pizzico di riflessione che non guasta mai.

Non Sono Ancora Morta Lauren Ash
Non sono ancora morta: un'immagine della serie

Nell Serrano (Gina Rodriguez, che torna in tv dopo Jane the Virgin che le aveva fatto vincere il Golden Globe) è una trentenne che, dopo cinque anni a Londra dove aveva seguito il fidanzato e con cui si è lasciata prima del matrimonio, torna a Los Angeles dopo la pandemia dovendo ricominciare daccapo. La sua migliore amica Sam (Hannah Simone, altro ritorno in tv dopo New Girl) è nel frattempo diventata mamma e ha avuto accanto Lexi, la direttrice del giornale dove lavorano, ricca e apparentemente viziata (un'inedita Lauren Ash dopo Superstore), madre anche lei. Il nuovo appartamento che Nell si è trovata lo divide con il difficile coinquilino Edward (Rick Glassman, già visto in Undateable e As We See It), un trentenne nello spettro dell'autismo, e sul lavoro ora è costretta a scrivere necrologi per sbarcare il lunario, assegnati dal suo responsabile Dennis (Joshua Banday). Come se la situazione non fosse già abbastanza un work in progress, da quando accetta malvolentieri il nuovo ruolo in redazione può vedere, sentire e interagire con i defunti di cui deve scrivere i necrologi.

... morta!

Non Sono Ancora Morta Gina Rodriguez Martin Mull
Non sono ancora morta: una scena della serie

Come da copione di David Windsor e Casey Johnson, le persone che sono venute a mancare con cui si interfaccerà Nell, le faranno via via capire qualcosa in più sulla sua vita e sul come sfruttarla al meglio, vivendo nel presente e nel futuro piuttosto che nel passato, per poi sparire una volta che il necrologio onorerà la loro memoria. Le insegneranno che ci vuole tempo per guarire ma che allo stesso tempo bisogna avere il coraggio di lasciarsi andare e di rischiare per poter scommettere nuovamente su se stessi. La redazione dove lavora Nell è popolata da personaggi sopra le righe che nel corso dei tredici episodi che compongono la prima stagione - la serie è già stata rinnovata per una seconda, che però non vedremo prima del 2024 per via dello sciopero degli sceneggiatori in atto - troveranno maggior approfondimento e spazio, pur rimanendo nei canoni di personaggi-tipo della commedia. Non solo quelli già citati, ma anche alcuni ricorrenti che creeranno dei veri e propri tormentoni, come lo stagista con cui Nell entra involontariamente in competizione o la giornalista fermamente gelosa delle proprie insalate che si porta da casa per il pranzo.

Non Sono Ancora Morta Rick Glassman
Non sono ancora morta: una scena

In questo circondario colorato e colorito Nell inizia un percorso di auto-consapevolezza in cui la vedremo confrontarsi con gli altri ma anche con se stessa, e soprattutto col coinquilino Edward: il loro rapporto è forse l'aspetto più interessante di Non sono ancora morta, non solo perché esplora lo spettro dell'autismo senza buonismo o pregiudizio, ma anche perché mostra l'evoluzione di Nell come persona molto più consapevole. L'aspetto procedurale della storia raccontata, ovvero il fantasma della settimana, permette allo show di portare varie guest star più o meno celebri di puntata in puntata ad interpretare gli spiriti che parlano con la protagonista: si inizia con Martin Mull, l'indimenticato preside di Sabrina, vita da strega (non un caso secondo noi come scelta di casting trattandosi di una comedy con al centro il coming of age di una protagonista femminile) per poi passare, citandone alcuni, a Brittany Murphy (che ci ricorderà come possiamo scrivere un bel necrologio su qualcuno che ci ha bullizzate al liceo e ora è una famosa influencer), Tony Plana, Ed Begley Jr. o Rhea Perlman. Noi dal canto nostro non possiamo non fantasticare di qualche reunion con il cast di Jane the Virgin nella seconda stagione grazie alle guest star - che sia un Jaime Camil o un Justin Baldoni di turno. D'altronde, quando si tratta di fantasmi, tutto è possibile, parola di Nell Serrano.

Conclusioni

Concludiamo la recensione di Non sono ancora morta mostrando come, pur con qualche ingenuità di scrittura e qualche scelta narrativa discutibile, sia esattamente la comedy di cui avevamo bisogno in questo momento post-pandemia in cui proviamo tutti a tornare alla normalità e dobbiamo ricordarci le cose importanti della vita… prima di morire e non poterle più mettere in atto. Gina Rodriguez regge bene la serie sulle proprie spalle come aveva fatto in Jane the Virgin e il resto del cast e delle guest star fa il resto, riempiendo di dolcezza e riflessione i necrologi della settimana.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.8/5

Perché ci piace

  • Gina Rodriguez continua a dimostrarsi un’ottima protagonista comica.
  • Le guest star di puntata, che impreziosiscono il racconto.
  • Il messaggio sotteso sull’imparare ad apprezzare ciò che siamo.
  • I comprimari funzionano…

Cosa non va

  • … anche se a volte rimangono intrappolati in personaggi-tipo.
  • Qualche sviluppo narrativo ingenuo o discutibile.
  • Rimane una comedy leggera d’intrattenimento.